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Realizzò una mostra a castelnuovo

Archivi della Resistenza ricorda Letizia Battaglia: “Ci ha insegnato a guardare il mondo”

Letizia Battaglia

“Aver letto della morte di Letizia Battaglia è stato per noi un grandissimo colpo al cuore. Il mondo della cultura perde una donna di grande coraggio e straordinaria intelligenza. Nel luglio del 2019, Archivi della Resistenza l’ha incontrata nella sua casa a Palermo, per una lunga intervista. Stavamo lavorando a quella che poi sarebbe diventata una mostra fotografica e un catalogo: “La strada, la lotta, l’amore”, nella Torre dei Vescovi di Luni a Castelnuovo Magra, con tre fotografi che per noi sono sempre stati dei punti di riferimento imprescindibili, appunto Letizia Battaglia, Tano D’Amico e Uliano Lucas (per la prima volta riunite in una mostra).

Letizia mostrò subito una gentilezza pari al suo rigore e alla lucidità intellettuale; dal primo minuto ci sembrava di essere con qualcuno di famiglia, qualcuno che conosci da sempre. E forse basterebbe pensare a questa sua particolare grazia per capire la grandezza del personaggio .
Nell’intervista volevamo mettere in risaltò che Letizia Battaglia non è stata solo la “fotografa dei morti ammazzati dalla Mafia”. Nelle sue fotografie di strade si riempiono di sangue ma anche di speranza. La scelta delle venti foto cercava appunto di restituire molti dei temi che caratterizzano la sua poetica fotografica. Certo non mancavano le celebri fotografie dei morti ammazzati o quelle in cui prende posizione contro la mafia, ma sentivamo che c’era molto altro rispetto alla denuncia: c’era nelle sue fotografie la ricerca di un’umanità che riusciva, nonostante tutto, a mantenersi impermeabile al Male. Una ricerca che guardava non solo agli eroi antimafia, ma anche a quell’umanità umiliata eppure ancora sognante che non cerca il Bene, che forse non sa nemmeno che cosa sia il Bene. In questo video Letizia Battaglia ci fa capire come lei non si possa rinchiudere nel recinto di una categoria: «fotografa della mafia, fotografa dei morti». In lei è sempre stata presente l’osservazione dell’universo femminile, la ricerca di una sorellanza nella quale la consapevolezza e la critica del dominio maschile è un presupposto per la scoperta della bellezza, del riscatto e del futuro. Le sue donne sono restituite con un sentimento di solidarietà; la sua predilezione per le bambine è anche un modo per ritrovare se stessa bambina, per cogliere negli occhi profondi della giovinezza un anelito di speranza e di amore: Lei dice “io ho sempre cercato la vita” e in me sono vissute insieme la “rabbia” per quello che accadeva nella mia terra e la “gioia” di vivere. Grazie Letizia per averci insegnato a guardare il mondo, grazie per averci insegnato a non perdere di vista l’indispensabile bellezza, l’indispensabile umanità”.

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