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LeAli a Spezia: “No ai nuovi moli militari a Marola”

Arsenale militare

“Come LeAli a Spezia abbiamo messo al centro del nostro programma il tema delle Aree Militari, totalmente trascurato nell’ultimo quinquennio da Peracchini, ed abbiamo avanzato la proposta di definire un Masterplan condiviso con MM, Stato Maggiore e Governo per individuare i siti militari da liberare a levante come a ponente della nostra linea di costa, concentrando le attività “core” ancora in piena attività all’interno del perimetro urbano dell’Arsenale – dichiara Guido Melley, capogruppo LeAli a Spezia in consiglio comunale e capolista alle elezioni comunali- . E proprio pochi giorni fa abbiamo lanciato una idea suggestiva – il Kilometro Azzurro – corrispondente al recupero ad usi civiii della linea di costa che va da porta Marola sino a Cadimare, previa dismissione dell’intero sito ad usi militari e bonifica del Campo in Ferro.”

“Oggi però – dichiara William Domenichini, esponente di primo piano dei Murati Vivi e neo candidato di LeAli a Spezia alle prossime elezioni – abbiamo appreso di un potenziale pericolo che grava sul destino di Marola e più in generale sul futuro delle Aree Militari spezzine. Nell’ambito del progetto “Basi Blu” la Marina ha infatti commissionato uno studio di fattibilità sulla base navale spezzina che prevede corposi investimenti di tipo logistico ed infrastrutturale per accogliere alla Spezia le Unità Navali Maggiori. Cosa prevede lo studio? La costruzione di due nuovi moli presso la banchina Scali (quella visitabile abitualmente per San Giuseppe), l’ampliamento del molo Lagora e non ultimo la realizzazione di un nuovo terzo molo in zona Varicella di fronte a Marola. A queste imponenti opere si aggiungeranno dragaggi della Darsena militare per 600.000 mc di materiale da smaltire, che faranno quasi il pari con gli interventi di dragaggio del golfo di competenza dell’Autorita’ Portuale, oltre ad una serie di investimenti correlati come tra gli altri il temuto ripristino dei depositi di carburante ubicati nelle viscere del suolo marolino.”

E ancora: “Si tratta di un progetto faraonico – prosegue Domenichini – che se attuato rappresenterebbe la pietra tombale sulle legittime aspettative dei marolini di recuperare prima o poi quell’affaccio a mare che è stato sottratto loro tanto tempo fa. Un progetto inoltre che vanificherebbe alla radice l’idea che come LeAli a Spezia abbiamo avanzato di concentrare all’interno del perimetro arsenalizio urbano le funzioni operative della Marina alla Spezia, per liberare di converso le aree esterne sul versante di San Bartolomeo (Mariperman) e di Marola.”

“Pensiamo che – concludono gli esponenti di LeAli – su un tema di tale rilevanza strategica per il futuro della nostra città si debbano esprimere in primis i nostri esponenti di Governo, a partire dalla sottosegretaria leghista Pucciarelli che di recente ha reclamizzato l’operazione “Basi Blu” forse senza rendersi conto dell’effettivo impatto che avrebbe comportato sulla nostra base navale. Vedremo infine se prenderà prima o poi una posizione in merito il sindaco uscente Peracchini, da sempre silente e pavido su vertenze di questa portata, mentre siamo certi che la questione sarà fatta propria con determinazione da Piera Sommovigo la candidata del campo progressista che sosteniamo con convinzione”.

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