“Questa mattina ho parcheggiato in Via Diaz e mi hanno rotto lo specchietto sinistro senza lasciare i dati”. Questa è la denuncia sporta al Comando di Polizia Locale dal proprietario di una Volkswagen Golf a metà febbraio. Al di là dell’entità del danno, il comportamento del conducente responsabile era senz’altro passibile di censura, oltre che costituire precisa violazione di legge: da qui l’avvio delle indagini e la soluzione del caso, resa possibile anche dal contributo fornito dalle telecamere della videosorveglianza cittadina. Di sicuro, però, neanche gli agenti potevano immaginare cosa sarebbe saltato fuori da uno specchietto rotto: veniva infatti accertato che l’autocarro isotermico di massa superiore alle 3,5 tonnellate, di cui si leggeva chiaramente la targa e risultato essere di proprietà di una cooperativa di trasporti su strada, percorreva Viale Amendola in direzione mare. Il conducente, giunto ad impegnare il tratto successivo all’incrocio con Via Persio, essendo i veicoli innanzi a lui fermi al semaforo rosso di Via Diaz, oltrepassando la doppia striscia continua, si spostava completamente contromano e sorpassava tutta la fila di auto ferme, sino ad arrivare a Via Diaz dove si immetteva con svolta vietata a sinistra e a una velocità non adeguata alle dimensioni della strada rispetto al veicolo condotto. Tant’è che urtava la Golf, posizionata in sosta regolare, sulla sua destra portandole via lo specchietto, per poi allontanarsi nel tentativo di rendersi irreperibile.
Come se tutta la serie di manovre irregolari e pericolose compiute non fosse già abbastanza per cacciarsi nei guai in termini di entità delle sanzioni pecuniarie ed accessorie sulla patente di guida, una volta avute le generalità del conducente da parte della società proprietaria del mezzo, dalle interrogazioni dei terminali telematici ministeriali, dove sono iscritti i soggetti titolari di patente di guida, emergeva che l’autista, un 57enne pisano, non solo guidava un autocarro per il quale necessita la patente “C” mentre lui possedeva solo la “B” (quella più consueta che abilita a guidare le auto e i mezzi a due ruote sotto i 125cv) e quindi di fatto conduceva il mezzo “senza patente”, ma saltava fuori che la sua patente “B” era sospesa a tempo indeterminato sin dal 2013, per non essersi sottoposto al provvedimento di revisione dei requisiti psico-fisici disposto a suo carico. Impressionante il cumulo delle sanzioni collezionate dall’autista: per le manovre irregolari compiute si è visto notificare verbali per un totale che va da un minimo di 807 euro se pagati nei 60 giorni, altrimenti fino ad un massimo di 3.228 oltre la sospensione della patente di guida fino a tre mesi; ma tale ultima misura si intende addirittura superata dalla sanzione prevista per aver guidato con la patente B sospesa a tempo indeterminato, comportamento al quale consegue, oltre ad una sanzione da 2.046,00 a 8.186,00 euro, decisa nell’entità dalla Prefettura, la sanzione accessoria della revoca della patente di guida. E’ stata poi verbalizzata l’infrazione per aver guidato senza la necessaria patente “C” che comporta sanzione di oltre 5.000 euro. Ovviamente ci sono state conseguenze anche per la cooperativa proprietaria dell’autocarro che, oltre a vedersi fermato il mezzo per tre mesi, è stata sanzionata per averlo affidato alla guida di soggetto non munito di idonea patente. Naturalmente dovrà essere risarcito lo specchietto rotto, ma vista l’entità delle sanzioni… sarà l’importo minore che dovrà essere pagato per questa vicenda.