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La crisi

In Liguria presi in carico 4.717 profughi ucraini. Oltre 60 società sportive accoglieranno gli under 18 che vogliono fare sport

La bandiera dell'Ucraina sul castello di Lerici

“Martedì prossimo il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio farà visita a Genova per un punto tecnico sull’accoglienza dei profughi nella nostra regione. Ad oggi sono 4.717 i cittadini ucraini presi in carico con 3.808 STP generati e al momento non sono state segnalate criticità nella gestione dei cittadini ucraini. Regione Liguria sta mettendo in campo tutte le forze necessarie per garantire la miglior accoglienza possibile, anche per quelle persone che hanno deciso di fermarsi più a lungo sul nostro territorio”. Così il presidente di Regione Liguria e commissario per l’accoglienza profughi Giovanni Toti.

“Intanto con una lettera di Regione Liguria e del Comitato Regionale CONI Liguria inviata oggi alla comunità ucraina – ha aggiunto il presidente Toti – si concretizza l’impegno a far praticare sport ai profughi che hanno trovato accoglienza sul nostro territorio. L’iniziativa è rivolta soprattutto ai più piccoli, tra gli 0 e 12 anni (senza Green Pass) ma anche dai 12 ai 18 anni (con Green pass). Sono già 61 le società sportive che hanno dato la loro disponibilità per molteplici attività sportive che vanno dal canottaggio al football americano, dal calcio all’apnea subacquea, dalla scherma al basket, tennis, ginnastica e judo”.

“Accogliere chi è scappato da una guerra significa anche poter offrire una vita dignitosa che tenga conto delle esigenze di chi ha dovuto lasciare tutto, dalla casa al lavoro, dalla famiglia agli amici fino alle più normali attività sociali tra cui lo sport – afferma l’Assessore Regionale allo Sport ed alla Tutela dell’Infanzia Simona Ferro –. Dopo l’incontro con Padre Vitaly Tarasenko e Oleh Sahaydak, che fanno da collettori per le esigenze e le necessità della comunità ucraina in Liguria, molte società sportive liguri si sono dette disponibili ad accogliere gratuitamente i profughi per permettergli di continuare a fare sport e oggi, grazie all’apporto del CONI ligure, che ringrazio per la disponibilità, coadiuvati da Antonio Micillo e Andrea Fossati, abbiamo inviato una lettera in lingua italiana ed ucraina contenete l’elenco di tutte le associazioni e società sportive dilettantistiche disposte ad accogliere gratuitamente i bambini e i ragazzi che arrivano dall’ucraina”.

“Il mondo sportivo ligure – ha spiegato il presidente del Coni Liguria Antonio Micillo – si è subito mosso tramite il CONI Liguria, i comitati regionali delle Federazione Sportive, le discipline sportive associate e gli enti di promozione segnalando le tante società sportive che sono disponibili ad accogliere, nelle loro strutture, i giovani e le giovani ucraine per permettere loro di continuare l’attività o provare nuovi sport. Il CONI Liguria in sinergia con la Regione Liguria e l’Assessorato allo Sport sta lavorando affinché ci sia questa possibilità in tutta la Regione. Credo che lo Sport possa essere un formidabile mezzo di integrazione e possa alleviare la grande sofferenza, anche psicologica, di questi giovani che hanno dovuto lasciare la propria patria, le amicizie e gli affetti più cari”.

Per quanto riguarda il bando indetto da Regione Liguria, grazie ai fondi di Protezione Civile per individuare strutture ricettive, anche agriturismi e affittacamere, da destinare all’ospitalità temporanea della popolazione ucraina in arrivo in Liguria “Sono state accolte tutte le 86 domande che sono pervenute – ha aggiunto l’assessore alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone – e la lista completa è già stata consegnata alle Prefetture per incrociare domanda e offerta. Il punto sarà fatto mercoledì durante la riunione del comitato operativo. Intanto in via Liri sono già occupati 70 posti su 75”.

Intanto una squadra d’emergenza del Nucleo di Protezione Civile Liguria dell’Associazione Nazionale Carabinieri, composta da 6 volontari e partita venerdì pomeriggio da Genova, è arrivata a Korczowa, un paesino della Polonia al confine con l’Ucraina, per portare medicinali e fare il censimento dei profughi che vorranno venire in Italia. I volontari sono stati i primi a essere chiamati dal Dipartimento nazionale di Protezione Civile per questa missione, restando in Polonia 12 giorni per accogliere i profughi diretti in Italia e garantire la migliore sistemazione e permanenza.

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