Centinaia di cantieri in Liguria rischiano di non partire, o addirittura di fermarsi a lavori in corso, perché le ditte non riescono a cedere i crediti d’imposta derivanti dal superbonus 110% e dal bonus facciate 90% e perciò non hanno più liquidità. A lanciare l’allarme è Confapi Liguria, associazione delle piccole e medie imprese edili, che parla di un pericolo concreto di blocco dell’intero comparto con possibili ripercussioni sugli interventi finanziati dal Pnrr. La preoccupazione è altissima e i rischi sono sempre più evidenti per le aziende che rischiano fortemente di essere costrette a fermare i cantieri già avviati, con una diretta conseguenza sull’occupazione dei lavoratori. La Liguria è terz’ultima come interventi sul super bonus 110% nonostante abbia un patrimonio edilizio molto datato: la nostra regione è prima in Italia per patrimonio costruito prima del 1980 e di conseguenza significa che il bonus 90% in Liguria è stato il bonus maggiormente utilizzato.”La stragrande maggioranza delle problematiche di cessione credito sono legate al bonus 90%. Cassa Depositi e Prestiti e Bancoposte non hanno ancora riaperto la possibilità alle aziende dell’edilizia di cedere credito e la maggior parte delle banche non sono più disponibili a farlo. Tutto questo comporta una paralisi vera e propria del comparto, un settore che di fatto dovrebbe essere tra quelli trainanti con le risorse del PNRR in arrivo per lo sviluppo di Genova ed invece risulta essere tra quelli in più grande sofferenza” – si legge nella nota.
“I cambiamenti normativi con la scusa di contrastare le frodi hanno generato sostanzialmente la paralisi dei crediti legati ai bonus edilizi, in primo luogo al bonus facciate. – spiega il presidente di Aniem Fortunato Capogreco – Questa problematica deve essere risolta tempestivamente altrimenti ci saranno conseguenze per tutti gli stakeholders del comparto edile, per numerose imprese e per tanti cittadini. In questo contesto è impensabile prevedere nuovi cantieri legati al super bonus 110 o appalti legati al Pnrr. Chiediamo ossigeno e che si ricreino le condizioni del vendere il credito che abbiamo in pancia per poter proseguire i cantieri e rispettare gli impegni contrattuali presi con i clienti. Ci sono tante imprese in questa situazione e moltissimi appalti che rischiano di non essere portati a termine. I cantieri già adesso sono rallentati secondo il cronoprogramma di ogni azienda, si rischia il blocco completo fino a quando le aziende non riusciranno a vendere questi crediti. Chiediamo che il Governo intervenga su questo stallo e che si ricreino le condizioni per consentire di rispettare gli impegni presi. Ci troviamo in questa situazione da novembre, passano i mesi è non è successo nulla. Rischiamo la perdita di posti di lavoro e la chiusura di numerose imprese.”