Lo stadio “Alberto Picco” ha un’altra storia da raccontare e non è solo una storia di calcio. Il destino vuole che la serie A a capienza piena riparta sabato 2 aprile proprio dall’impianto che, due lunghissimi anni orsono, vide l’ultima partita a porte aperte dell’Italia del football, prima dello stop al pubblico imposto alla pandemia. Solo un preambolo di quelli che sarebbero diventati i mesi più assurdi della vita di molti europei dell’ovest, cresciuti in un continente pacificato dopo la Seconda Guerra Mondiale e quasi sempre in costante crescita economica.
Il 4 marzo del 2020 si giocava Spezia-Pescara, valida per la ventisettesima giornata di serie B. Ultima partita del calcio italiano con i tifosi dal vivo, prima che un dpcm, formula che sarebbe entrata nel vocabolario di tutti gli italiani di lì a poco, vietasse la presenza del pubblico sugli spalti. Misura che doveva durare fino al 3 aprile successivo, perché ancora non si era colto la dimensione e la portata della pandemia da Covid-19. E invece, tra allentamenti e strette, quella restrizione è sopravvissuta fino al 2 aprile del 2022.
Sabato alle 14 parte per prima la cadetteria con il 100% dei posti a sedere in vendita. Un’ora dopo tocca al Picco introdurre il massimo campionato italiano all’era post distanziamento. Sarà anche la prima partita dello Spezia in serie A con lo stadio totalmente aperto, la prima del Picco con la nuova capienza di 11.466 spettatori, raggiunti grazie all’ampliamento della Curva Piscina completato lo scorso settembre. L’invito alla prudenza rimane, il vaccino però ha reso possibile chiudere l’emergenza. Il calcio è davvero tornato nella sua essenza: la passione di chi lo ama.