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Turismo: dalla guerra al caro prezzi. La situazione è complessa ma gli operatori cercano di essere ottimisti

Si scaldano i motori per la stagione turistica 2022. Il punto della situazione con le associazioni di categoria

Fin dallo scoppio della pandemia, l’arrivo del 2022 ha alimentato molte aspettative sul turismo. L’avvento della guerra in Ucraina, il caro prezzi e la presenza costante del Covid e delle sue nuove varianti non fanno tirare un sospiro di sollievo al settore.  A fare un punto della situazione, con Città della Spezia, sono i rappresentanti di categoria di Confartigianato, Cna, Confcommercio e Confesercenti La Spezia.

A detta di tutti i rappresentanti, il turismo quest’anno per quest’anno mostra dei segnali positivi ma gli occhi devono restare ben aperti. L’interesse per La Spezia e provincia c’è, le prenotazioni non mancano. I primi segnali sono evidenti anche in centro città: hanno già cominciato a fare capolino molti turisti soprattutto italiani. Le strutture hanno già raccolto una serie di prenotazioni, provenienti da oltreoceano.

Antonella Simone del comparto Turismo per Confartigianato spiega: “Le attività sono pronte, ma con tante perplessità a partire dall’aumento dei prezzi. E’ un grido d’allarme quello che si leva, per le nostre attività che stanno cercando fare i conti che ci sono. Anche per i ristoranti sta aumentando il costo di tutte le materie prime. I problemi non mancheranno ma per il ponte siamo tutti pronti e carichi. Un bell’esempio arriva dalla navigazione: gli operatori hanno già 30 pullman prenotati e molte novità in arrivo. Sia per i gruppi che per i pernottamenti c’è già un buon numero di prenotazioni in generale che arrivano anche dall’America. Con il problema della guerra in Ucraina bisognerà vedere se tutte le prenotazioni verranno confermate”.

Dal Consorzio degli affittacamere Welcome to La Spezia, il presidente Roberto Cozzani spiega: “La clientela quest’anno è molto diversa. Mancano ancora australiani, sudamericani, asiatici. In Asia in particolare hanno ancora un forte impatto con il Covid e anche gli americani in parte sono ancora condizionati e vedono l’Europa legata alla zona di conflitto anche se l’Italia è lontana. La maggior parte delle prenotazioni sono dalla Francia, dalla Germania e dal Nord Europa ma sono condizionate molto dal meteo. Il nostro auspicio che tornino anche altre provenienze per ricalibrare. L’aumento dei costi si avverte e c’è grande attenzione da parte di chi arriva”.

Valentina Figoli di Cna Turismo precisa: “La recente analisi dei big data, emersa durante un evento organizzato dalla Camera di commercio Riviere di Liguria di questa mattina, la ricerca su Google della Liguria e della Spezia è molto alta in questo periodo. Questo dimostrerebbe che a livello di attenzione turistica c’è un grande desiderio di muoversi nei territori. Ascoltando le attività, però, il quadro sembra diverso sia nelle strutture alberghiere che nella nautica. Dopo il 24 febbraio, quando è scoppiata la guerra, hanno assistito a un freno delle prenotazioni che comunque ci sono state. La rete delle imprese che vanno alle fiere ha notato meno interesse, perché la situazione è limitante. Da parte nostra e dagli operatori c’è grande prudenza”.

Lorenzo Servadei funzionario del settore turistico di Confcommercio ricorda che il Covid ha ancora un certo impatto. “Le prenotazioni sono in linea con le aspettative ma qualche incertezza c’è per aprile e con le modifiche sul green pass. Notiamo una certa confusione sulle norme.  Siamo abbastanza ottimisti per la stagione. Un aspetto da non sottovalutare è anche il bando per ospitalità dei profughi negli alberghi di Regione Liguria. Riconosciamo l’altissimo valore dell’iniziativa e la categoria è pronta per dare una mano, però stiamo andando in una stagione dove chiedere un ribasso di 80 euro di una camera ad agosto è per una struttura potrebbe essere difficilmente sostenibile”.

Eugenio Bordoni di Confesercenti conclude: “Rispetto al 2021 siamo avanti con le prenotazioni e riscontriamo un aumento degli arrivi extraeuropei. E’ possibile che ci sia un rallentamento dall’America. Secondo il presidente dell’Enit  il quadro è negativo, perché a incidere maggiormente è lo scoppio della guerra in Ucraina. Sicuramente l’aumento delle prenotazioni extraeuropee è minore rispetto al previsto, ma se dobbiamo rapportarci ai 12 mesi precedenti siamo sicuramente avanti.  La questione delle bollette e del caro prezzi preoccupa molto. Abbiamo già visto in questo bimestre iniziale dell’anno delle ricadute negative. Molti fornitori soprattutto nei trasporti stanno soffrendo molto. Restiamo comunque ottimisti”.

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