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“Trasferimento di personale da centrale della Spezia a Civitavecchia ci sconcerta”

Ulgiati (Federazione nazionale chimici): “Centrale 'Montale' deve essere ritenuta strategica per il sistema energetico del Paese. Decisione improvvida sguarnirla irrimediabilmente”.

Centrale Enel

“La recente comunicazione effettuata dalla società Enel Produzione circa l’imminente proposito di trasferire personale dalla centrale termoelettrica di La Spezia alla centrale termoelettrica Torrevaldaliga Nord (Civitavecchia) sconcerta e si scontra con la necessità di affrontare strategicamente questo periodo, che non sarà breve, di crisi energetica, gravato da ipotesi di prospettati distacchi di fornitura di energia alle famiglie ed imprese nonché dall’emergente necessità di diversificazione della produzione di energia elettrica, anche nell’ottica della riduzione dei costi”. È quanto scrive Luigi Ulgiati, segretario generale nazionale di Ugl – Federazione nazionale chimici, nella lettera inviata a tutti gli enti interessati fra cui Comune della Spezia e Regione Liguria, ma anche Mite, Enel e Terna. “Ribadiamo – prosegue – che la Centrale Eugenio Montale di La Spezia deve esser ritenuta strategica per il sistema energetico del paese, anche per la previdente cautela di diversificare geograficamente i siti di produzione, riteniamo quindi improvvida la decisione di sguarnire irrimediabilmente una centrale, come quella di La Spezia, che può entrare in produzione, a carico costante, senza necessità di particolari ed antieconomici interventi manutentivi. Si ravvisa peraltro che il proposito di produzione di energia a pieno carico atteso dalla Centrale di Civitavecchia contrasti con il principio di calmieramento ambientale delle emissioni, in quanto in detta area, pur nei limiti delle norme, si concentrerebbe, proprio a causa della potenziale massima densità di produzione, anche la massima quantità di emissioni. Confidiamo che la ragion pratica, utile ad affrontare questi complessi mesi che ci troviamo di fronte, prevalga sulla visione astratta, basata sulla fideistica visione positiva del futuro, che ha caratterizzato la politica energetica nazionale sino ad oggi”.

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