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Consiglio comunale

Controllo e garanzia, Dina Nobili verso la sfiducia. May day: la maggioranza vuole lo sgombero

In attesa che la prossima giunta prenda in considerazione la proposta di vietare l’utilizzo di fuochi d’artificio tutto l’anno in alcune zone della città, come richiesto dalla consigliera leghista Federica Paita, in queste ore l’opposizione di centrosinistra presenterà la richiesta di convocazione urgente della commissione Controllo e garanzia per poi depositare una mozione di sfiducia per la presidente Dina Nobili. Sempre che la consigliera di Forza Italia, ex Pd ed ex Italia viva, non decida di dimettersi in autonomia, come le hanno peraltro suggerito diversi colleghi nella serata di ieri.
Sono queste le risultanze della seduta di Consiglio comunale di ieri che ha visto il momento clou nella discussione della mozione della minoranza sul posizionamento della stessa Nobili.

È stata la ex collega di partito Federica Pecunia a presentare la mozione, già introdotta due settimane fa in forma urgente. “Si parla del tema dirimente del rispetto delle norme e dei regolamenti dell’ente nell’esercizio della democrazia. Il 18 febbraio il centrodestra ha trovato l’accordo per l’appoggio al sindaco uscente Pierluigi Peracchini. E’ stato annunciato un sostegno unitario, compreso quello di Forza Italia, che oggi è il partito della consigliera Nobili. Nel regolamento comunale è scritto a chiare lettere, per ben due volte, che la presidenza delle commissioni consiliari di Controllo e garanzia spetta alle minoranze. Abbiamo cercato di chiarire la situazione con Nobili per le vie istituzionali, chiedendole le dimissioni come atto dovuto, visto che Forza Italia ha dichiarato pubblicamente il sostegno al candidato sindaco del centrodestra. Ma la consigliera a mezzo stampa si dichiara all’opposizione e si rifiuta di dimettersi. Le scelte politiche – ha concluso Pecunia – sono personali e la politica è fluida, non mi scandalizzo. Mi meraviglia però che una persona che conosce le regole si prenda il diritto di decidere a nome di tutti gli altri dell’opposizione, anche se le hanno detto che non si riconoscono più nel suo ruolo di presidente”.

Dopo una serie di interventi da parte dei consiglieri di maggioranza e opposizione, il segretario generale del Comune, Sergio Camillo Sortino ha indicato come strada migliore da seguire, quella proposta da Fabio Cenerini, ovvero la risoluzione del problema all’interno della stessa minoranza, attraverso la convocazione Controllo e garanzia, dove, vista la straordinarietà dell’argomento, solo l’opposizione può esprimersi attraverso il voto. Tirata in ballo e invitata a intervenire da parte della maggioranza, Nobili ha sostenuto di aver invitato l’opposizione a percorrere la via indicata dal regolamento per toglierle la presidenza perché, ha ribadito ancora una volta, oggi si colloca all’opposizione dell’amministrazione, nonostante l’apprezzamento espresso a più riprese per il lavoro che sta svolgendo e l’annuncio del sostegno convinto alla candidatura di Peracchini alle elezioni ormai imminenti.
La minoranza, sottolineando il “gioco delle tre carte” in corso al tavolo di Palazzo civico e la condizione di “ostaggio della presidenza della commissione”, ha invitato inutilmente Nobili alle dimissioni, anche per evitare di essere sfiduciata, chiedendo al contempo formalmente la convocazione della Controllo e garanzia e ritirando infine la mozione.

Altro punto all’ordine del giorno è stata la mozione con cui Cenerini ha chiesto al sindaco di procedere con lo sgombero del Rda May day dai locali della ex mensa delle maestranze Enel alle Pianazze, che è però di proprietà di Filse, la partecipata della Regione Liguria. Il consigliere di centrodestra ha parlato di “occupazione abusiva, vendita di alcoolici senza licenza, consumi di energia elettrica, produzione di spazzatura e degrado”. “Dopo 15 anni di occupazione da qualche mese la questione è tornata di attualità a causa di un rave. Il sindaco mi ha chiesto di temporeggiare, ma dopo un mese senza nessuna novità ora è venuto il momento di occuparsene. Non ci sono norme antincendio, non sono rispettate le regole base per la sicurezza e anche se l’area è privata si svolgono eventi pubblici, non si può continuare a far finta di niente”.
Massimo Lombardi, consigliere di Rifondazione comunista, ha ripercorso quanto accaduto a cavallo tra il 2008 e il 2009, quando l’area venne posta in alienazione anche con il suo voto. “Sbagliai a fidarmi di quello che mi aveva detto il sindaco Federici e mi dimisi per questo. All’epoca il May day rappresentava un’esperienza culturale con momenti di aggregazione e socialità, aspetti che con il passare degli anni si sono ridotti al lumicino. Ho saputo del rave party che si è svolto di recente, così come di alcuni incontri del comitato no green pass, realtà lontane dalla mia cultura. Mi dicono anche che ci sia una colonia felina da tutelare. Quello che chiedo, in caso di sgombero, è che si proceda con una bonifica, e che si individuino altri spazi per i giovani”.
Pecunia ha annunciato l’astensione accusando la giunta di non aver tenuto in considerazione le condizioni dell’intera area delle Pianazze, mentre Massimo Caratozzolo ha motivato il suo voto favorevole per garantire la quiete degli abitanti della zona. Dai banchi della Lega il deputato Lorenzo Viviani ha pronunciato una sorta di mea culpa sostenendo come sia necessario un intervento normativo a tutti i livelli per semplificare la restituzione delle proprietà ai titolari e per la reintroduzione della legalità.

“In questi anni – ha concluso il sindaco Pierluigi Peracchini facendo il punto – ci siamo mossi insieme alla proprietà di Filse, chiedendo un sequestro al tribunale, ma ci è stato negato. Abbiamo fatto alcune riunioni, ma è il proprietario che deve agire. Il tema è stato evidenziato al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza che sta seguendo passo passo la situazione”.
Alla fine oltre a Lombardi ha votato contrario anche Luigi Liguori, mentre il resto dell’opposizione si è astenuta e la maggioranza ha votato a favore, Nobili compresa.

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