LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto
Una vecchia storia che torna

E se il Golfo della Spezia fosse lo sfondo della Venere di Botticelli? La suggestione a convegno

Venere del Botticelli

E’ una domanda impegnativa quella che ha aperto il convegno di questa mattina al Camec con l’obiettivo di discutere con esperti di arte e geografia se il celeberrimo dipinto di Sandro Botticelli nasce sullo sfondo del Golfo dei Poeti ed approfondire l’argomento, prospettando ulteriori studi futuri. All’iniziativa “Arte e cartografia del Golfo di La Spezia, sfondo della Venere di Botticelli?”, il Comune della Spezia ha invitato una serie di studiosi e addetti ai lavori, che hanno movimentato la discussione, ognuno dal suo punto di osservazione. E, quindi, per tornare alla domanda: è possibile che i contorni del litorale dipinto da Sandro Botticelli corrispondano alla linea della costa di ponente del golfo della Spezia? Da una parte la sovrapposizione fotografico-cartografictra un’antica rappresentazione del Golfo che somiglierebbe con il profilo dell’orizzonte del celebre dipinto rinascimentale, colta e documentata da Roberto Celi, fotografo spezzino fondatore dell’Associazione “Obiettivo-Spezia”. Dall’altra la corrispondenza storica, ricordata nel libro “I Cattaneo Della Volta. Vicende e protagonisti di una millenaria famiglia genovese” a cura di Elena Chiavari Cattaneo Della Volta e Andrea Lercari, secondo cui il Golfo di Spezia era anticamente denominato Gulfus Veneris “Golfo di Venere”, perché esteso tra due promontori dedicati alla dea: quello di Lerici e di Portovenere. C’è, infine, la traccia documentata più significativa: Simonetta Vespucci, la musa di Botticelli a cui il maestro era devoto, protagonista indiscussa di alcune delle sue opere più importanti, sembra sia nata a Fezzano – paese a pochi chilometri dal golfo – dove risiedeva il padre Gaspare Cattaneo della Volta, di famiglia genovese. È la stessa Simonetta, in una testimonianza, a confermare la sua nascita ligure riferendosi all’“aspra Liguria” e precisando “in grembo a Venere”, riferimenti che gli storici sono propensi a non considerare solo nell’accezione prettamente poetica. “E, si sa, tre indizi fanno una prova” – dicono gli organizzatori con una buona dose di ottimismo.

Alla base del convegno, il cui obiettivo è di proseguire gli studi sull’ipotesi che il Golfo della Spezia sia effettivamente lo Sfondo della Nascita della Venere, vi sono le dichiarazioni dei relatori, pronte ad aprire un dibattito artistico e geografico. Come spiega Cristina Alcidini, storica dell’arte italiana e presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno, della Fondazione Casa Buonarroti, della Fondazione di Studi di Storia dell’Arte “Roberto Longhi”, dell’Opera di Santa Croce, Firenze, riaprendo altre domande a cui non c’è sicura risposta “A un capolavoro dell’arte di tutti i tempi, qual è la Nascita di Venere di Sandro Botticelli, non ci si stanca di tornare, per rendere omaggio alla sua bellezza e anche per cercare le risposte ai tanti interrogativi che propone: per chi fu dipinto veramente? e quando? E la nuda Venere è davvero il ritratto della bella Simonetta Vespucci? E dunque il profilo costiero è davvero la terra dove nacque, nell'”aspra Liguria in grembo a Venere”, come scrisse il Poliziano? Le risposte potrebbero non giungere mai, ma il quadro continua a splendere attraverso i secoli”. Per Marzia Ratti, storica dell’arte e museologa, “Simonetta Vespucci fu tra le donne più ammirate e amate della corte medicea. Cantata in versi da Agnolo Poliziano e dallo stesso Lorenzo il Magnifico, scomparsa tragicamente all’età di soli 23 anni, ebbe in sorte di essere effigiata dal più elegante e concettoso artista del secondo Quattrocento fiorentino, Alessandro Filipepi più noto come Botticelli. La Nascita di Venere degli Uffizi ha il volto stupendo di Simonetta, che si ritrova anche in altre opere famosissime, come la Primavera, e i ritratti che sempre Botticelli e la sua bottega lasciarono di lei e che furono poi ripresi da altri più giovani pittori, come Piero di Cosimo. Simonetta Cattaneo era andata in sposa a Marco Vespucci, figlio di Piero, influente dignitario della corte medicea. La nobile famiglia Cattaneo Della Volta era di origini genovesi ; durante il XV secolo si era spostata alla Spezia per motivi politici, prendendo dimora a Fezzano, dove probabilmente era nata l’avvenente fanciulla. Nella storiografia moderna e contemporanea le figure del dipinto e le fonti classiche alle quali certamente attinse Botticelli sono sempre state al centro dell’analisi e del dibattito critico. Molto meno lo è stato il paesaggio che fa da sfondo alla scena mitica. Nelle insenature che si susseguono vi  è stato chi ha ipotizzato  si tratti del ‘Golfo di Venere’, come già affermato da August Schmarsow (1923) e più di recente, con abbondanza di ragionamenti, da Rachele Farina (2001).

Ed infine la geografa Luisa Rossi, che ha portato il suo contributo: “Celebrato dai pittori per la sua potenza paesaggistica, il Golfo della Spezia diventa luogo di sperimentazione di un’altra forma di visualizzazione: la cartografia. Prima di essere il disegno geometrico, astratto,  di un luogo, la carta è una rappresentazione che chiama in causa l’arte vera e propria. Sul territorio del Golfo, fin dal primo Ottocento decine di topografi-artisti risalgono sentieri, si immergono nei boschi  e negli oliveti, si spingono sull’orlo delle falesie. Ne sono derivate decine e decine di immagini (carte e magnifiche vedute acquarellate) che ci restituiscono nei minimi dettagli il paesaggio delle nostre radici”. La chiosa spetta all’assessore alla Promozione della Città e Turismo della Spezia, Maria Grazia Frijia, organizzatrice del convegno: “La Spezia con il suo Golfo ha molte cose da raccontare. Conosciuto come il Golfo dei Poeti ma prima ancora come il Golfo di Venere il nostro mare ha sempre ispirato artisti, viaggiatori, poeti e scrittori. Da Dante a Napoleone passando per Montesquieu nulla è più semplice che la bellezza di Simonetta Cattaneo Vespucci nata e cresciuta nel Golfo dei Poeti, nel Golfo di Venere, ritratta nella Venere di Botticelli, sia stata dipinta nella meravigliosa cornice nel Golfo che molti ispirò perché “admirable” come lo definì lo stesso Montesquieu. E visto che la Bellezza è nel Dna della nostra città e di tutto il nostro comprensorio turistico, è nostro impegno valorizzare sia l’aspetto culturale e delle bellezze naturali del territorio”. Sul tema Città della Spezia scrisse otto anni fa (leggi qui), poi nel 2017 in occasione della visita di Vittorio Sgarbi ai ruderi della villa di Simonetta al Fezzano (leggi qui) e in diverse altre occasioni.

Più informazioni
leggi anche
Tramonto a Fezzano
Nuova iniziativa
Un giro a Fezzano sulle tracce del… Botticelli e degli artisti russi esuli
Import 2020
Appello per altri volontari
Fezzano, non si fermano le pulizie alla fonte della modella del Botticelli
Venere del Botticelli
Cultura e Spettacolo
La Venere del Botticelli nasceva a Fezzano. Un tesoro sotto i piedi e non saperlo sfruttare