“Abbiamo fatto sei mesi di tentativi molto onesti, a tratti anche sdraiati, per chiedere di essere ascoltati e sentiti dalla coalizione. Nonostante la nostra opposizione dura e puntuale a Peracchini, che dimostra che siamo parte integrante di un disegno alternativo a questa amministrazione, le nostre richieste non sono state accolte, a volte anche in malo modo, ribadendo che il perimetro della coalizione era quello delle regionali e che tanto abbiamo pochi voti… E lo stesso è accaduto quando ho detto che se le primarie le avesse vinte un uomo della lista Sansa lo avremmo sostenuto ugualmente, a differenza di quello che fece Cofferati. Non ci hanno accolto nemmeno quando abbiamo dato il nostro sostegno a Nardini. Ora, dal giorno alla notte, sono tutti aperturisti nei confronti dei riformisti”. Raffaella Paita si esprime così, a margine della cerimonia di apertura dell’Open day al deposito ferroviario di Via Fontevivo, quando le si chiede di rispondere ai messaggi di apertura ricevuti negli ultimi giorni da parte della candidata del centrosinistra Piera Sommovigo, del ministro del Lavoro, Andrea Orlando, e del leader di Leali a Spezia, Guido Melley. La presidente della commissione Trasporti della Camera ripercorre quello che è accaduto negli ultimi mesi dal punto di vista di Italia viva, lasciando poco spazio alla ricucitura dello strappo con Pd, M5S e le altre forze politiche del centrosinistra progressista.
“Credo che sia inaccettabile e che meritiamo maggiore rispetto. Non si risolve tutto con una richiesta di incontro da parte della candidata Sommovigo, con la quale ci sono da chiarire molte cose. Sullo sviluppo della città, per esempio, credo che la pensiamo in modo diverso: noi siamo per dragare, affinché il porto cresca… Sicuramente accoglieremo l’invito a incontrarsi per educazione e serietà. Ma questa chiarezza sul da farsi su certi argomenti deve essere inequivocabile. E deve esserci pieno riconoscimento degli errori commessi sino a ora”, afferma la deputata di Italia viva, che si mostra scettica e risoluta.
“Inoltre i tempi per questo dibattito sono congrui? Mi sembra dura. D’altronde queste elezioni hanno un primo turno e un secondo. Si può essere contro Peracchini con alternative differenti. Ci vorrebbe un processo autentico di riavvicinamento non la semplice rimozione di quello che è successo. Servono autocritica e una volontà diversa. E forse qualcuno dei protagonisti di questi ultimi mesi dovrebbe lasciare spazio ad altri… Vedremo se ci saranno dei passi in avanti verso l’unità, la mia percezione mi lascia perplessa sull’esito”.