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"rischio infezione si estenda a tutto territorio ligure"

Peste suina, Coldiretti: “Inaccettabile che Regione continui a non prendere decisioni concrete”

"Assurdo come dopo quasi due mesi non sia ancora stato presentato un piano di abbattimento dei cinghiali".

Peste suina africana, area infetta e casi al 17 marzo 2022

​”A quasi due mesi dallo scoppio della Peste suina africana Regione Liguria non ha ancora preso alcuna decisione concreta in merito alla necessità estremamente urgente di un piano di abbattimento dei cinghiali, onde evitare il diffondersi dell’epidemia sull’intero territorio regionale. Una situazione oramai inaccettabile, a fronte anche delle ripetute richieste che Coldiretti ha avanzato per tutelare le aziende suinicole e tutte quelle che, trovandosi all’interno dell’area rossa, sono costrette a limitare le proprie attività a causa delle misure di contenimento dell’infezione. E mentre in Piemonte sono finalmente arrivate specifiche e straordinarie misure per il depopolamento e l’abbattimento di 50mila cinghiali, tramite l’ordinanza firmata dal governatore Cirio, in Liguria tutto continua a tacere e si protrae il ritardo della Regione nell’adozione di misure quanto mai essenziali e urgenti per contenere l’epidemia”. Lo si legge nella nota diffusa da Coldiretti Liguria.

“Come Coldiretti – prosegue la nota -abbiamo più volte richiesto un piano di indennizzi sia per il settore suinicolo che per quello agrituristico e, più in generale, per tutte le aziende che svolgono attività legate alla recettività, alle attività outdoor e alla selvicoltura che stanno subendo gravi ripercussioni per le restrizioni imposte per il contenimento della PSA, e non riescono a pianificare il proprio futuro a causa dell’incertezza e della poca chiarezza. A oggi, però, non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta e le uniche misure entrate in vigore risultano limitare le attività praticabili da cittadini e turisti, scoraggiando la presenza di clienti all’interno delle strutture ricettive, senza però eradicare il problema alla radice di tutta questa situazione”.

“E’ inaccettabile che in una situazione di emergenza come questa la Regione continui a non prendere decisioni concrete e ad accumulare ritardi con il rischio che l’infezione si estenda a tutto il territorio ligure. – affermano Gianluca Boeri Presidente Coldiretti Liguria e Bruno Rivarossa Delegato Confederale– Continuiamo ad avanzare richieste che restano senza risposta mentre le aziende, già provate dalla pandemia, continuano a subire le ripercussioni della cattiva gestione di una situazione preannunciata e troppo a lungo trascurata. E’ assurdo come dopo quasi due mesi non sia ancora stato presentato un piano di abbattimento dei cinghiali, mentre sono però state prese decisioni immediate per l’abbattimento dei suini, seppur non sia stato registrato alcun caso di infezione negli allevamenti, mettendo peraltro in difficoltà le aziende che hanno riscontrato problemi di sovraffollamento nell’unico macello presente all’interno dell’area rossa”.

L’aggiornamento odierno dell’Istituto zooprofilattico sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta (con dato aggiornato al 17 marzo) rileva nuovo caso a Busalla, in provincia di Genova, dove non erano mai stati riscontrati altri casi. Salgono quindi a 67 le positività accertate nella zona “infetta” (che non riguarda lo Spezzino, dove non sono stati rinvenuti casi di positività): 38 per ritrovamenti in Piemonte, 29 in Liguria.

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