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"spero la gente ritorni a votare"

Melley: “Leali a Spezia c’è e sostiene Sommovigo con convinzione. Mai pensato di far saltare il banco”

Il leader del movimento civico rivendica il lavoro fatto nei cinque anni all'opposizione e il peso che ha oggi nella coalizione: "Visto lo stallo sui nomi ho fatto un passo di lato. Sommovigo candidatura robusta e credibile". Sui riformisti: "Oggi non vedo nessun motivo per cui non si possa stare insieme".

Guido Melley

“Leali c’è e Melley non si immolava unicamente per la candidatura a sindaco. Inoltre vorrei tanto che la gente tornasse a votare per scegliere se confermare il grigio status quo di questa amministrazione oppure se cambiare in favore di una proposta nuova, fresca e sostenuta da un’ampia coalizione”. E’ lo stesso Guido Melley a lanciare questi messaggi all’elettorato di centrosinistra e all’enorme platea degli indecisi, prendendo la parola a pochi giorni dall’ufficializzazione della candidatura di Piera Sommovigo, dopo che per mesi il nome del leader di Leali a Spezia era rimasto nel novero dei candidabili, in alternativa a questo o a quello. “Un periodo durante il quale non abbiamo mai parlato”, sottolinea Melley, rivendicando serietà e signorilità.

Qualche frecciatina agli alleati in fondo c’è, ma quello che prevale in assoluto nelle parole di Melley sono la volontà di veder riconosciuto il lavoro fatto per l’opposizione e il sostegno convinto alla candidata, il cui nome è potuto emergere grazie alla rinuncia di Melley, che si è concretizzata solamente nelle ultime fasi del tavolo. “Siamo nati cinque anni fa e oggi siamo il vero valore aggiunto del campo progressista. A Genova, per esempio, una realtà come la nostra non c’è ancora: forse nascerà Leali a Genova, sulla scia di quanto fatto per le Regionali con la lista Sansa e con Roberto Centi, caso unico in Italia di elezione di un esponente di una lista civica in un consiglio regionale. Abbiamo fatto un grande lavoro sui banchi del consiglio comunale e per lunghi tratti siamo stati l’unica vera voce di opposizione. Fin dall’inizio abbiamo lavorato per tenere unito il centrosinistra: anche quando i partiti erano assenti, noi siamo stati il collante. Se Peracchini non arriva pimpante a queste elezioni buona parte del merito è nostro, l’altra è sua, visto che molto l’ha combinato da solo toppando su temi come la sanità, l’Enel…”.

Messo in chiaro il ruolo di “architrave” che Melley attribuisce a Leali a Spezia all’interno della coalizione, il numero uno del movimento civico ha ripercorso le tappe che hanno portato alla sua rinuncia e all’indicazione di Sommovigo. “Lo scorso autunno mi sono messo a disposizione per la corsa a sindaco non solo per la credibilità ma anche per il peso che Leali a Spezia ha. Ho registrato con orgoglio un larghissimo consenso, non solo in centro, dove vivo e lavoro, ma anche nei quartieri e nelle periferie: Pitelli, Marola, Piazza Brin, Pianazze… luoghi in cui spesso non hanno mai visto rappresentanti di questa amministrazione. Perché a Peracchini non piace andare dove si rischiano fischi. Nelle scorse settimane i nomi per una possibile candidatura, compreso il mio, sono stati oggetto di un sondaggio per notorietà, affidabilità… Nonostante il risultato fosse positivo non si è usciti da quella fase di stallo, non gradevole nemmeno per l’elettorato, e ho deciso di ritirare la candidatura. Il mio non è stato un passo indietro ma di lato, per forte senso di responsabilità verso la città e verso il campo progressista. Quindi si è arrivati a individuare una figura in una rosa di bei nomi. Piera Sommovigo non è la candidata imposta da Orlando, ma nemmeno da noi. È di tutta la coalizione, senza primogeniture. E io, come altri, mi sono speso per sostenerla: è una donna in gamba e competente, un candidato robusto e credibili. Piera può e noi possiamo farcela. Io e Leali ci saremo per portare forza e idee. Credo nell’obiettivo finale di cambiare il modello di governo di questo centrodestra, che ha combinato poco”.

E se si chiede a Melley di volgere lo sguardo ai mal di pancia dei riformisti, che essendo stati tagliati fuori dalla discussione hanno annunciato di andare da soli, risponde: “Noi e il Pd ci siamo seduti a un tavolo lungo e tormentato, con l’obiettivo di partire per poi allargare. Poi la discussione si è un po’ persa nel valzer delle candidature e nel frattempo Italia viva era protagonista di dinamiche nazionali non facili da tenere insieme con il M5S e la sinistra. Nei riformisti c’erano anche civici poco inclini a fare opposizione e forze esterne che volevano dettare la linea da fuori. Ora la situazione è cambiata: Sommovigo può dialogare e vedere cosa sia possibile condividere in termini programmatici. Non vedo nessun motivo per cui non si possa stare assieme”.

Insieme, un concetto sul quale Melley è voluto ritornare quando abbiamo chiesto se si sia corso il rischio che saltasse il banco con gli alleati del perimetro delle Regionali. “Il banco poteva saltare in tanti momenti. Ma nonostante l’atteggiamento non carino nei miei confronti non mi è mai venuto in mente di farlo saltare. Perché davvero per noi l’obiettivo era uno solo: l’unitarietà del campo del centrosinistra per mandare via il centrodestra. Siamo stati a lungo in silenzio proprio per questo. Anche se altri parlavano. Ora che c’è stata convergenza sul nome di Piera dobbiamo lavorare tutti per lei, occorre un sostegno vero in campagna elettorale”.

Leali a Spezia sarà in campo su tutti i temi, con un accento in più sulla necessità di varare un nuovo Piano urbanistico. “Peracchini in questi cinque anni si è mostrato accondiscendente nei confronti della Regione per tutto quello che ha riguardato la sanità e il nuovo ospedale, e sappiamo come stanno le cose oggi”. Gli altri argomenti che saranno portati in campagna elettorale dal centrosinistra saranno il futuro della centrale e dell’area Enel, l’edificazione speculativa, la riorganizzazione delle aree militari, per le quali secondo Melley “servono un nuovo masterplan e una riorganizzazione degli spazi”. “Noi ci siamo, come abbiamo fatto sino a ora: con i gazebo, nei quartieri… non ci sono esclusive per certe attività”, ha concluso Melley con un’ultima frecciatina a chi nei mesi scorsi lo ha accusato di essere già in sella come candidato sindaco.

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