Due momenti distinti per non dimenticare i due anni sconvolti dalla pandemia. Quest’oggi, in due momenti distinti, si sono tenute le scoperture di due targhe al cimitero dei Boschetti e al Sant’Andrea della Spezia. La lotta al nemico invisibile continua anche oggi, con i contagi in aumento ma con i casi gravi fortemente diminuiti grazie ai vaccini e a tutte le cure disponibili. Due anni dolorosi ai quali hanno fatto riferimento, nella cerimonia davanti al Sant’Andrea, il sindaco della Spezia e presidente della Provincia Pier Luigi Peracchini, il direttore sanitario di Asl 5 Paolo Cavagnaro e la prefetta della Spezia Luisa Inversini. Alle cerimonie hanno partecipato anche la vicesindaca Giulia Giorgi, il presidente del Consiglio comunale Giulio Guerri, gli assessori Manuela Gagliardi, Maria Grazia Frijia, Filippo Ivani e Giacomo Peserico.
La prima cerimonia si è tenuta al cimitero dei boschetti, alle 11, per poi proseguire davanti al Sant’Andrea. Durante la commemorazione al nosocomio il sindaco ha sottolineato: “Oggi è doveroso ringraziare chi si è sacrificato per il Covid, un nemico invisibile che spesso ci ha lasciato nello sconforto. È chiaro che non tutti abbiamo avuto la stessa importanza. Ora siamo a ringraziare voi tutti. La città lo ha voluto. L’emergenza è ancora tra noi e dobbiamo trovare insieme la strada per il futuro. Siamo convinti che tra poco cominceremo un nuovo percorso pensiamo al Felettino per il quale a breve verrà emesso a bando e avremo un sistema più a misura d’uomo. Le nuove tecnologie e cure saranno la nuova strada. Speriamo di uscire dalla pandemia nel miglior modo possibile”.
La situazione sanitaria legata al virus è ben diversa rispetto al passato con 150 persone ricoverate e oltre 30 persone in terapia intensiva. Ad oggi i ricoverati in tutta la provincia sono 22. Il direttore generale di Asl 5 Paolo Cavagnaro ha dichiarato: “Il ringraziamento per gli operatori di questa Asl è doveroso. Il mio insediamento ha coinciso con il l’avvio della campagna vaccinale e in questo momento però il virus c’è ancora. I contagi a livello nazionale sono cresciuti del 30 per cento e la guardia non va abbassata. Nella lotta al virus la collaborazione con le forze armate, quelle dell’ordine, le associazioni e la Protezione civile sono stati un aiuto fondamentale e a nome dell’azienda sociosanitaria non possiamo che esservi grati. Un esempio sono le vaccinazioni ma il nostro ringraziamento va esteso anche ai Servizi sociali di tutti i Comuni. Non dimentichiamo che il personale sanitario oggi attraversa un momento difficile, perché il virus è ancora presente e sulle loro spalle ci affacciamo alle riaperture delle strutture. Abbiamo ancora bisogno di tutti per poter svolgere con serenità il nostro lavoro“.

leggi anche

Refuso nella targa dedicata al personale sanitario, Frijia: “Giornata colma di commozione non venga offuscata”
