“Ci ha profondamente indignato l’annuncio del presidente della Liguria Giovanni Toti di voler impugnare al Consiglio di Stato la sentenza che boccia il progetto Saliceti perché difforme dalla pianificazione provinciale e regionale. Ci indigna come cittadini della provincia spezzina, la più virtuosa nella raccolta differenziata con percentuali quasi doppie rispetto alla Città Metropolitana di Genova”. Si apre così la nota di Comitato No Biodigestore Saliceti, Sarzana, che botta!, Acqua Bene Comune, Cittadinanzattiva e Italia Nostra.
“La decisione di ricorrere al Consiglio di Stato – aggiungono i sodalizi – è politica, compete alla giunta. Per questo facciamo appello a tutte le forze politiche spezzine rappresentate in Consiglio regionale e in Consiglio provinciale affinché trovino l’unità, come avvenuto per la centrale Enel, e fermino il presidente Toti”. Poi la richiesta “che Saliceti, per le criticità ambientali più volte evidenziate e prese in seria considerazione dai ministeri della transizione ecologica e della salute, venga cancellato dal nuovo Piano di Gestione dei Rifiuti (PGR) della Liguria. Si tenta per questa via di dare legittimazione al progetto di Recos/Iren, inserendolo nella nuova pianificazione regionale. Insomma uscito dalla porta del TAR, si vorrebbe farlo rientrare dalla finestra del PGR. Ma anche questa è una scelta politica, non tecnica, di cui tutte le forze politiche devono assumersi pubblicamente la responsabilità”. E per gli attivisti “si finge di dimenticare quanto ribadito nella sentenza del TAR: il diritto di Recos di costruire un digestore alla Spezia nasce da una gara europea, i cui contenuti non possono essere ignorati”.
Più informazioni
