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Il dibattito in commissione

Pavimentazione di Via del Prione sotto la lente. Nel 2021 ci sono stati 19mila transiti abusivi in Ztl

Pavimentazione danneggiata in Via del Prione

I problemi creati dai mezzi che transitano all’interno dell’area pedonale e le conseguenze sulla tenuta della pavimentazione. Questi gli argomenti toccati nel corso dell’ultima seduta della terza commissione consiliare, presieduta da Fabio Cenerini.
Messo in chiaro di non voler additare nessuno come colpevole, ma di voler discutere della tematica per cercare soluzioni, il commissario Massimo Caratozzolo ha sottolineato come in alcuni momenti in Via Prione ci siano troppi mezzi. “Talvolta si vedono i furgoni imbottigliati, costretti in manovre assurde tra le persone. In altre città la zona pedonale è off limits, possono accedere solo i mezzi di soccorso. Forse sarebbe opportuno spalmare le consegne per evitare che si trovino tutti in centro negli stessi orari… Inoltre chiedo maggiore attenzione rispetto al fatto che i mezzi in sosta debbano spegnere i motori, come impone l’articolo 157 del Codice della strada. E non dimentichiamo i problemi legati alla pavimentazione, che è evidentemente non adatta, visti gli effetti che il transito dei mezzi ha sul selciato”.
A chiarire i dettagli dell’ultimo concetto portato da Caratozzolo di ha pensato l’assessore ai Lavori pubblici, Luca Piaggi. “La pavimentazione ha molto risentito, soprattutto in Via del Prione, del transito di mezzi pesanti oltre le 3,5 tonnellate, ovvero quelli utilizzati per il ritiro dei rifiuti. Si può pensare alla possibilità di diversificare il traffico, magari introducendo una mobilità differente, basata su mezzi elettrici/ibridi di dimensioni più contenute. Bisogna però fare una serie di valutazioni logistiche – ha proseguito l’assessore – e un discorso più ampio, che coinvolga anche i negozi, che sono poi gli utenti finali del servizio di consegne”.
Il comandante della Polizia locale, Francesco Bertoneri, ha riferito le cifre che riguardano le infrazioni registrate in area pedonale. “Le statistiche sono in linea con l’anno precedente : dall’inizio del 2022 ne sono state elevat 136, mentre nel 2021 sono state 590. Nel complesso l’anno scorso le telecamere hanno anche registrato 19mila transiti abusivi all’interno della Ztl”, ha spiegato Bertoneri evidenziando come per sanzionare il mancato spegnimento del motore sia indispensabile che il conducente venga colto sul fatto da una pattuglia.
Cenerini ha ricordato ai colleghi di aver presentato un esposto alla Corte dei conti all’epoca della posa della pavimentazione in Via del Prione “perché pagammo un materiale di scarto come buono. Quelle pietre si sono sbriciolate oppure si sono spaccate a metà”.
Dal canto suo Guido Melley ha fatto presente che “i problemi alla filiera dell’autotrasporto potrebbero anche impedire alle merci di arrivare ai negozianti, pertanto invito gli agenti a svolgere il loro dovere ma con una certa prudenza, perché la situazione è talmente a rischio che potrebbe creare problemi alle attività del centro storico. La pavimentazione – ha aggiunto – viene spesso fatta con grande attenzione alle finiture, ma se poi non regge, come accaduto in passato e in Piazza Verdi… Non è solo questione di qualità del materiale o dei suoi diversi utilizzi: serve proprio un altro modo per limitare i danni”.
Donatella Del Turco ha proposto una mappatura del centro storico per individuare le aree di carico e scarico da cui proseguire con veicoli a zero emissioni: “Per esperienza posso affermare che i mezzi elettrici per le consegne esistono e presto ci saranno anche i furgoni”.
Caratozzolo è ritornato sulle crepe della pavimentazione, facendo riferimento a quella di Via Sforza, che nonostante gli anni non è deteriorata grazie al mancato transito dei veicoli, e a quella appena posata davanti al Museo Lia e già tutta venata. “Qualcosa non è stato fatto secondo i canoni. Sono state fatte scelte sbagliate”.
“In passato sono stati scelti materiali di scarsa qualità e adatti a un utilizzo con percorribilità episodica e a flusso leggero. Negli anni, invece, lo stress è aumentato anche con i servizi di delivery. E oltre a materiali di spessori non adatti e c’è soprattutto un sottofondo non idoneo. Non è solo la parte apicale, l’arenaria, il problema: se sottofondo non adeguato le pietre si sfaldano o si spaccano. Tutto è connesso all’utilizzo: i ponti romani restano in piedi dopo migliaia di anni perché non ci passano tir, altrimenti cadrebbero dopo un paio di giorni”.

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