L’infopoint per i cittadini ucraini sarà attivo da domani. Il primo allestimento è stato completato questa mattina e prossimamente verrà ampliato con l’installazione di una copertura per le attese in modo che, in caso di pioggia, le persone che devono attendere siano al coperto. Con tutta probabilità, per completare questa operazione, verrà adibito un container. Intanto, questa mattina, in Via Reggio Emilia sono stati montati il camper e il gazebo che a partire da domani mattina offriranno una prima assistenza ai profughi ucraini che si regolarizzeranno sul territorio e potranno così accedere, completamente, al sistema sanitario nazionale.
Ad accogliere i cittadini ospiti ci saranno un interprete, un medico e un infermiere. Al presidio verrà data una prima assistenza dal punto di vista informativo e sanitario. Verranno eseguiti un tampone e uno screening, dopodiché le persone accederanno in questura. L’Ufficio immigrazione della Polizia di Stato, coordinato dal neo dirigente Gianluca Fargnoli, con la ricevuta del permesso di soggiorno i cittadini poi potranno rivolgersi nuovamente alla questura per l’Stp (Straniero temporaneamente presente).
La comunità ucraina già presente alla Spezia conta all’incirca 450 persone. In base ai prospetti del Ministero, il territorio potrebbe arrivare ad ospitare fino a 1.500 persone e questo è il range sul quale stanno lavorando tutti gli enti chiamati in campo a fronteggiare l’emergenza. La situazione è comunque in continua evoluzione e tutto il sistema andrà rimodulato, gradualmente, in base alle esigenze. In questi giorni è confermato che la maggior parte degli arrivi contino donne ma soprattutto bambini. Circa la metà dei richiedenti sono mamme e bambini.
Sin dall’inizio dell’emergenza, gli ospitanti hanno ben recepito le modalità con cui accedere ai servizi. Molte persone che hanno deciso di accogliere, sia italiane che straniere presenti sul territorio, si sono già presentate nelle strutture precedenti all’infopoint per ricevere le prime indicazioni. Stanchi e stremati sia dal viaggio che dalla situazione i profughi che arrivano avrebbero grandi difficoltà ad affrontare questo capitolo in completa autonomia.
In questa prima fase di accoglienza, gli arrivi anche se con mezzi autonomi hanno potuto fare affidamento alla rete che si è costituita con i cittadini ucraini già residenti in provincia che sono regolarmente seduti ai tavoli di confronto istituiti dalla Prefettura, assieme agli enti locali, regionali e autorità sanitaria. L’emergenza dovuta alla guerra in Ucraina richiede uno sforzo maggiore da parte di tutti, l’Ufficio immigrazione della Questura porterà avanti i nuovi incarichi proseguendo nel lavoro quotidiano.