LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto
Operativo dal 15 marzo

Ucraina, l’infopoint spezzino prende forma. In provincia sono arrivati soprattutto mamme e bambini

In Via Reggio Emilia, nei pressi della questura, sono stati montati il camper e il gazebo che a partire da domani mattina offriranno una prima assistenza ai profughi ucraini che si regolarizzeranno sul territorio e potranno così accedere, completamente, al sistema sanitario nazionale.

Infopoint questura profughi ucraini

L’infopoint per i cittadini ucraini sarà attivo da domani. Il primo allestimento è stato completato questa mattina e prossimamente verrà ampliato con l’installazione di una copertura per le attese in modo che, in caso di pioggia, le persone che devono attendere siano al coperto. Con tutta probabilità, per completare questa operazione, verrà adibito un container. Intanto, questa mattina, in Via Reggio Emilia sono stati montati il camper e il gazebo che a partire da domani mattina offriranno una prima assistenza ai profughi ucraini che si regolarizzeranno sul territorio e potranno così accedere, completamente, al sistema sanitario nazionale.

 

Infopoint questura profughi ucraini

 

Ad accogliere i cittadini ospiti ci saranno un interprete, un medico e un infermiere. Al presidio verrà data una prima assistenza dal punto di vista informativo e sanitario. Verranno eseguiti un tampone e uno screening, dopodiché le persone accederanno in questura. L’Ufficio immigrazione della Polizia di Stato, coordinato dal neo dirigente Gianluca Fargnoli, con la ricevuta del permesso di soggiorno i cittadini poi potranno rivolgersi nuovamente alla questura per l’Stp (Straniero temporaneamente presente).

La comunità ucraina già presente alla Spezia conta all’incirca 450 persone. In base ai prospetti del Ministero, il territorio potrebbe arrivare ad ospitare fino a 1.500 persone e questo è il range sul quale stanno lavorando tutti gli enti chiamati in campo a fronteggiare l’emergenza. La situazione è comunque in continua evoluzione e tutto il sistema andrà rimodulato, gradualmente, in base alle esigenze.  In questi giorni è confermato che la maggior parte degli arrivi contino donne ma soprattutto bambini. Circa la metà dei richiedenti sono mamme e bambini.

Sin dall’inizio dell’emergenza, gli ospitanti hanno ben recepito le modalità con cui accedere ai servizi. Molte persone che hanno deciso di accogliere, sia italiane che straniere presenti sul territorio, si sono già presentate nelle strutture precedenti all’infopoint per ricevere le prime indicazioni. Stanchi e stremati sia dal viaggio che dalla situazione i profughi che arrivano avrebbero grandi difficoltà ad affrontare questo capitolo in completa autonomia.   

In questa prima fase di accoglienza, gli arrivi anche se con mezzi autonomi hanno potuto fare affidamento alla rete che si è costituita con i cittadini ucraini già residenti in provincia che sono regolarmente seduti ai tavoli di confronto istituiti dalla Prefettura, assieme agli enti locali, regionali e autorità sanitaria.  L’emergenza dovuta alla guerra in Ucraina richiede uno sforzo maggiore da parte di tutti, l’Ufficio immigrazione della Questura porterà avanti i nuovi incarichi proseguendo nel lavoro quotidiano.

 

Esterni sportello immigrazione Questura della Spezia

 

 

Più informazioni
leggi anche
Caritas, parte un furgone pieno di aiuti per l'Ucraina
Sedici ore di viaggio
Ucraina: gli aiuti spezzini sono arrivati a Widna Gora e sono diretti verso il teatro di guerra
Caritas, parte un furgone pieno di aiuti per l'Ucraina
Aiuti ed arrivi
La speranza parte da Santo Stefano, dall’inizio dell’emergenza in Ucraina la provincia ha accolto 110 persone
Bandiera ucraina
Solidarietà e accoglienza
Una preghiera di pace per l’Ucraina al Parco del 2 giugno. L’accoglienza non si ferma, in città arrivano altre 36 anime