Botte da orbi

Terremoto Cenerini: “Scrivo a Giorgia Meloni per rimuovere i vertici spezzini di Fdi”. E pone il veto a Peracchini su Isolabella

L'ex capogruppo di Forza Italia - Toti prima critica la maggioranza per la posizione tenuta rispetto alle mancate dimissioni di Dina Nobili dalla presidenza della Controllo e garanzia, poi attacca a 360 gradi i membri spezzini di Fratelli d'Italia e l'ex presidente del Consiglio comunale, che con l'Udc punta all'alleanza col centrodestra per il Peracchini bis.

Lo scontro continuo tra maggioranza e opposizione, che porta in Sala Consiglio continui colpi di scena e momenti dimenticabili, impallidisce rispetto alle dichiarazioni che Fabio Cenerini ha regalato ieri sera ai verbali della segreteria. Affermazioni dure, che dovrebbero portarlo nella giornata di oggi a scrivere a Giorgia Meloni per tentare di azzerare i vertici di Fratelli d’Italia alla Spezia e che spingeranno Pierluigi Peracchini a dover scegliere tra lo stesso Cenerini e il sostegno dell’Udc spezzina guidata da Loriano Isolabella. Insomma: un vero e proprio terremoto, l’ennesimo che scuote la terra sotto i piedi del centrodestra spezzino che sperava di aver ritrovato un po’ di serenità dopo che è nuovamente scoppiata la pace tra gli arancioni di Giovanni Toti e gli alleati meloniani, salviniani e berlusconiani.

Ma l’esplosione del malcontento di Cenerini covava sotto la cenere da mesi, quelli trascorsi dal primo tentativo di far parte di Fratelli d’Italia, stoppato, come i successivi, dai notabili spezzini del partito. Un ostracismo che l’ex capogruppo della compagine più numerosa della maggioranza non ha digerito e verso il quale ha deciso di presentare il conto, ricordando le sentenze di condanna della Corte dei conti del coordinatore provinciale Davide Parodi e dell’assessore Maria Grazia Frijia e richiamando il rispetto dei valori dello statuto dello stesso Fdi. E poiché di conti in sospeso con gli enti pubblici si parlava, Cenerini ha ben visto di togliersi un altro macigno dalla scarpa e di porre il veto sull’alleanza di Peracchini con Isolabella, visti i trascorsi non proprio edificanti dell’ex presidente del Consiglio comunale in fatto di rapporti economici con Palazzo civico.

Ma il primo momento che ha visto Cenerini distinguersi dal resto della maggioranza è stato in occasione della votazione dell’urgenza della mozione con la quale l’opposizione chiedeva di chiarire la posizione di Dina Nobili (clicca qui per il video). La consigliera, passata dal Pd a Italia viva e quindi a Forza Italia, non è più considerata membra della minoranza da parte dei colleghi del centrosinistra da quanto gli azzurri hanno pubblicamente annunciato il sostegno al Peracchini bis, eppure non intende dimettersi dal ruolo di presidente della commissione Controllo e garanzia. Federica Pecunia ha sottolineato che così “viene meno l’agibilità democratica”. “Noi non sosterremo Peracchini, né un altro candidato del centrodestra: la situazione è molto chiara. Dina Nobili non ci rappresenta”.
Per la maggioranza ha preso la parola un pilatesco Emanuele Corbani: “Le attuali posizioni di voto e le sue dichiarazioni sulle prossime amministrative rientrano nella sfera politica personale della consigliera. Per quanto riguarda il suo attuale posizionamento non possiamo far altro che tenere in considerazione le posizioni espresse dal suo gruppo politico. Pertanto non rileviamo incompatibilità e non riteniamo urgente la mozione”.
Respinta l’urgenza con i voti della maggioranza, tranne uno, Cenerini ha chiesto la parola per far restare agli atti la sua posizione di astensione. “La democrazia è il valore più alto di qualsiasi altro: la maggioranza non deve entrare nella commissione ‘Controllo e garanzia’. Quando se ne vota la presidenza si elegge chi prende più voti dalla minoranza, quelli della maggioranza non si contano. Il buon gusto avrebbe voluto almeno un non voto o una astensione. La guida della Controllo e garanzia è una prerogativa delle opposizioni. Noi non dovevamo entrarci niente, non si può richiamare la democrazia solo quando ci fa comodo”.

Pecunia ha ringraziato Cenerini, Luigi Liguori ha parlato di “schiaffo morale” ai colleghi del centrodestra, mentre il sindaco spingeva per un maggior rigore da parte del presidente Giulio Guerri, che ha replicato stizzito: “Dirigo io!”. “Nessuno schiaffo morale – la replica di Marco Frascatore – noi siamo contrari per non entrare nel merito, perché è una questione di rapporti interni all’opposizione”.

Messa da parte, seppur con non pochi strascichi, la mozione urgente sulle mancate dimissioni di Dina Nobili si è passati al punto successivo, un’altra mozione della minoranza (clicca qui), questa volta per chiedere le dimissioni dal Consiglio di Umberto Costantini, il consigliere di Fratelli d’Italia le cui affermazioni di stampo fascista, razzista e violento digitate nella chat della maggioranza comunale sono state pubblicate sulla stampa nazionale. Ed è qui che l’arancione Paolo Messuri ha chiesto la seduta a porte chiuse, con relativa sospensione dello streaming. Dopo un lungo e stucchevole dibattito che ha visto anche ricorrere al parere (contrario) del segretario generale Sergio Camillo Sortino e che Guerri stava facendo scivolare sul voto a maggioranza, come richiesto nuovamente da Messuri, a sciogliere il nodo gordiano ci ha pensato lo stesso Costantini: “Non ho problemi con il fatto che la seduta rimanga aperta al pubblico”, ha detto.

“La mozione, non è contro la sua persona – ha esordito Pecunia, per Spezia riformista – ma mette in discussione il metodo di un gruppo che accetta silenziosamente certe dichiarazioni di stampo fascista, razzista e xenofobo. Ci sono citazioni di Junio Valerio Borghese, che ha guidato la X Mas e che nella nostra città l’8 settembre si trovò al XXI Reggimento fanteria, dove le persone venivano barbaramente torturate. E il silenzio del sindaco e del presidente del Consiglio sia nella char che nei giorni seguenti alla pubblicazione sui giornali è stato peggio delle frasi indicibili che abbiamo letto”,

Franco Vaira di Avantinsieme si è detto imbarazzato. “Quelle affermazioni trasudano mancanza di rispetto dell’articolo 3 della Costituzione. Deve essere la nostra guida, ascoltiamo l’inno prima di ogni seduta: altrimenti perché alzarsi in piedi e rimanere in silenzio? Parole come ‘boia chi molla’, ‘pinguini’, ‘cavallette’, ‘beduini’, che ‘rovinano la razza’, da trattare coi metodi del Duce, ‘li porti dentro e li legni’, ‘qualche carezza non farebbe mai male’, oltre a frasi ignoranti come ‘il Covid arriva dai barconi’. Il silenzio di tutti gli altri e del sindaco è orribile. Anzi, Peracchini risponde: ‘guarda che ti filmano e ti denunciano. E i giudici non sono sensibili a noi’. Paola Egonu è stata la nostra portabandiera alle Olimpiadi, in questa chat siamo fuori dalla storia. Consiglio alla maggioranza una pubblicazione per bambini per evitare il razzismo, per impedire che bambini intolleranti diventino adulti xenofobi: si intitola “10 idee per sconfiggere il razzismo”. Al primo punto c’è usare bene le parole, poi visitare i quartieri etnici delle nostre città e terzo non rimanere mai in silenzio di fronte a frasi razziste”.

Massimo Caratozzolo, dal gruppo misto, ha accusato l’amministrazione di essere “non curante della controparte, con un agire di stampo menefreghista e autoritario, che preferisce non confrontarsi e ridurre tutto a votare, perché tanto sono di più. Si fa presto a dire che si sta con il popolo ucraino, ma pensate anche alla democrazia qua dentro. Anche lei sindaco che è pubblico ufficiale sempre e che avrebbe dovuto intervenire”.

È venuto quindi il momento del secondo atto della serata di fuoco di Cenerini. “Nel 1995 inizia per me un sogno, quello di fare politica in onestà e nell’interesse pubblico. Le persone per bene però danno fastidio. I politici si dividono in ladri, vili, menefreghisti, persone per bene, uomini e donne veri e persone con le palle. I ladri sono una minoranza, i vili quelli che stanno zitti cercando di ottenere un vantaggio. Io sono stato defilato nell’ultimo periodo: uscito da un partito non mi sembrava il caso di parlare a nome di un altro. Come le ho detto, sindaco Peracchini, intendo sostenerla alle prossime elezioni, nella lista che le pare, la più forte o l’altra, non importa. In questi cinque anni ha fatto qualcosa di buono, si poteva fare di più. E c’è stata anche la pandemia. Ma stasera dobbiamo fare una scelta, bisogna porre una questione morale”. La prima bordata è arrivata per Loriano Isolabella: “Mi è molto dispiaciuto vederla alla presentazione di un libro qualche sera fa. Nel 2009 l’allora presidente del Consiglio comunale fu costretto a dimettersi perché aveva truffato il Comune per 70mila euro. Stavano tutti zitti, maggioranza e opposizione, tranne me. Non era un fatto personale, si parlava di soldi pubblici. Sindaco, mi ha detto che per quella alleanza c’è un accordo nazionale. Beh, se per accordo nazionale viene proposto un assassino, un ladro o un pedofilo, lo prendiamo in maggioranza? Mi sono stati chiesti 600mila euro e ho dovuto affrontare 10 anni di processi, pagando le spese anche se ho vinto le cause, perché in Italia funziona così… E oggi devo trovarmi un alleato del genere? C’è stato un accordo per l’assessorato? Avremo questa persona assessore?”, ha domandato Cenerini, prima di spostare le sue attenzioni su Fratelli d’Italia.
“Stasera dovrei difendere il consigliere Costantini, ma Fdi ha posto un veto sulla mia candidatura, anche nelle liste del sindaco. Non parlerò delle chat perché c’è la privacy. Da mesi sto cercando di aderire a questo partito. Mi è stata fatta una lettera preventiva mesi fa, dicendo che sono fascista, razzista e xenobo. Chi mi vuole bloccare? Chi ha due condanne per truffa nel 2013? Una persona che ha presentato alla Provincia un conto di 45mila euro di falsa assunzione da parte di un amico e che presentava falsi rimborsi. Invece di farci le cene in qualità di presidente della Provincia dovrebbe chiedere indietro 72mila euro a questa persona. A non volermi c’è poi un assessore del nostro Comune, condannata nel 2021 dalla Corte dei conti, con reato prescritto nel 2015. Le affermazioni di Costantini sono del 25 aprile 2021, quando era già in Fratelli d’Italia”, ha sostenuto Cenerini prima che il timer ammutolisse il microfono.

Guido Melley, capogruppo di Leali a Spezia, ha condannato il tentativo del centrodestra di “dare la colpa a qualcuno della minoranza di spiare nei segreti della maggioranza” e le “affermazioni contro il questore e il prefetto, che danno anche il segno della pochezza dei contenuti di quella chat”. Per Liguori il livello della chat che è emerso è “non goliardico ma becero, come quello che contraddistingue anche una parte della politica italiana”, mentre Paolo Manfredini ha richiamato il valore pedagogico della politica: “La storia insegna che molto prima di arrivare a certi atti gravi si coltiva un humus che si nutre di indifferenza”. Roberto Centi ha introdotto nella discussione il concetto di “sicurezza del contesto”, finendo per stigmatizzare soprattutto il fatto che Costantini si sentisse garantito di poter fare certe affermazioni senza essere ripreso: “Invece queste parole dovrebbero essere degli scandali, delle cose indicibili, un tabù”. Massimo Lombardi, per Rifondazione comunista, ha portato la sua esperienza: “Ogni volta che la curva fa un coro contro gli ebrei, l’ho scritto 22 anni fa in un libro, per me è una sconfitta, mi sento un fallito. Non c’è niente di neutro in quel coro”.

Dalla maggioranza Frascatore ha citato la nota dello stesso Costantini: “Sono ‘espressioni della miseria umana’, ‘indegne’, ‘scritte in una condizione personale esasperata’, ‘frasi che non mi rappresentano di certo’, ‘il mio vissuto va nella direzione opposta’. Queste sono scuse, ammette la colpa. L’uomo fascista farebbe diversamente, direbbe: io credo quello che ho scritto”. Corbani, invece, ha richiamato al rispetto della privacy: “Io i messaggi non me li ricordo e credo che agli spezzini non interessino, mentre interessa sapere che condanniamo fermamente due cose di questa vicenda. Il fatto che l’esistenza di una chat privata diventi di pubblico dominio e che l’opposizione attribuisca a persone fatti presunti. Pensate se capitasse a voi, la chat della palestra o del condominio, o dell’asilo dei figli. È inaccettabile che delle probabili violazioni della privacy vengano per la seconda volta portate in quest’aula”.

Nelle dichiarazioni di voto Pecunia e Lombardi hanno invitato Corbani a sporgere denuncia se le frasi non sono state scritte dal consigliere Costantini, facendo anche notare che il reato di apologia di fascismo non può essere messo sullo stesso piano di quello di violazione della privacy. Cenerini, ancora lui, ha annunciato la non partecipazione al voto. “La penso contrariamente all’opposizione su tante cose, ma la scelta dell’onore non è stata quella di Borghese: mettere donne e bambini al muro è la scelta del disonore. Quando mi capitò quel fatto di Cortina e venni contattato da una giornalista non dissi che la mia tastiera aveva avuto dei problemi… dissi che ero stato io. Nella vita c’è chi ha le palle e chi no. Cosa ha detto il coordinatore Parodi? Che il partito condanna ogni forma di violenza, di razzismo, eccetera? Forse lo fa Giorgia Meloni! È chiaro che alla Spezia c’è un problema in questo partito, domani lo scriverò al nazionale. Ogni tanto si incontrano persone che bisogna stare attenti a fare incazzare, quello sono io. Mi avete trovato. Fare politica è agire con chiarezza, come si deve. Sindaco – ha concluso rivolgendosi a Peracchini – la appoggerò, ma dipenderà anche dalla scelta sulla persona che ho citato all’inizio”.

“Cenerini è il compagno che vorrei accanto in maggioranza o in opposizione. Stasera ha dimostrato di fare politica per la gente non per gli accordicchi con persone imbarazzanti”. Per la pentastellata Jessica De Muro, di fronte al quasi silenzio della maggioranza, “il sindaco ha confermato che una cosa la sa fare bene: tacere”, mentre Vaira, detto che “le scuse di Costantini erano sulla stampa e non in Consiglio comunale e che erano confuse, contorte, tanto che credevo le avesse scritte Nino Frassica. Le querele fatele: alla stampa, a noi… io sono pronto, ma non avete materia: per voi sarebbe un boomerang, il reato è in quelle parole, in quella chat”.

Alle 00.54 la votazione ha sancito quello che era previsto, ovvero la bocciatura della mozione. Costantini è rimasto in sella, ma il prezzo per il partito di Fratelli d’Italia e per il centrodestra è stato elevato.

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