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Un info point in ogni capoluogo per i profughi ucraini

“Regione Liguria nelle prossime ore aprirà un info point in ognuno dei 4 capoluoghi di provincia. Saranno posizionati in luoghi centrali, probabilmente nelle vicinanze delle stazioni ferroviarie, e saranno dedicati a tutti le persone in arrivo dall’Ucraina, visto che molte di queste stanno giungendo qui in modo assolutamente autonomo. L’info point sarà il primo luogo dove le persone potranno avere tutte informazioni indispensabili alla loro permanenza sul territorio italiano ed essere indirizzate a tutte le profilassi e gli adempimenti sanitari previsti o raccomandati. Parlo dei tamponi, delle vaccinazioni anti Covid ma non solo, perchè è previsto che a ogni p ersona venga suggerito l’intero piano vaccinale previsto dal sistema di sanità pubblica italiano”. Così il presidente e commissario straordinario per la gestione dell’accoglienza dei profughi Giovanni Toti.
“Stiamo convertendo per l’accoglienza dei profughi due strutture fino a oggi dedicate alle quarantene Covid, il Covid hotel di via Liri a Genova e villa Riviera a Savona. Queste due realtà garantiscono un massimo complessivo di 150 posti letto, e assicurano così una prima risposta a livello di alloggio. Da lì le persone transiteranno poi verso il sistema CAS (Centri di assistenza straordinaria) gestito della prefettura”. “Liguria digitale sta lavorando alla realizzazione di una pagina web in cui saranno presenti tutte le indicazioni, ovviamente anche tradotte in lingua ucraina, a cui un cittadino ucraino arrivato in Italia debba fare riferimento, cioè i luoghi di prima accoglienza, il sistema delle vaccinazioni e gli obblighi di legge relativi ai tamponi e un numero verde a disposizione per assistenza”, aggiunge Toti.

“L’ordinanza nazionale ha definito i limiti della nostra azione e le varie competenze suddivise tra Prefetture e Protezione civile – aggiunge l’assessore alla Protezione civile Giacomo Giampedrone – Noi stiamo lavorando sul fronte della prima accoglienza dei profughi per chi non ha una destinazione precisa. Un fenomeno che potrà aumentare e per il quale lavoreremo attraverso gli info point, che daranno informazioni dettagliate sul percorso sanitario da seguire alle persone, giunte sul nostro territorio. All’interno degli info point ci sarà personale che darà indicazioni sulle nostre ex strutture Covid che verranno messe a disposizione e gestite da nostro personale sanitario per accogliere i profughi per alcune notti, ma anche per coloro tra questi che risulteranno positivi al Covid, per il tempo necessario affinché le Prefetture indirizzino le persone verso le destinazioni definitive, attraverso la collaborazione del Ministero dell’Interno e dei Comuni. Fino ad oggi – aggiunge – abbiamo fatto pervenire 72 colli di materiale sanitario e apparecchiature biomedicali indirizzati al centro di smistamento della Protezione civile del Friuli”. “Il Sistema sanitario regionale – precisa Filippo Ansaldi, Direttore generale di Alisa – sta lavorando per definire il percorso organizzativo che permetterà di mettere in atto tutte le misure di sanità pubblica al fine di garantire alle percorse coinvolte nella crisi Ucraina l’accoglienza attraverso: le attività di testing e le vaccinazioni, a garanzia della massima sicurezza per gli interessati e per l’intero sistema. Verranno garantiti gli standard previsti dal Piano di nazionale di prevenzione vaccinale e l’erogazione del vaccino anticovid”.

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