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Tramite passaparola social

Un pullman di aiuti raccolti dagli spezzini in partenza per l’Ucraina

Un semplice passaparola social ha dato il via ad una gara di solidarietà. La raccolta organizzata dalla comunità ucraina muove il cuore degli spezzini. "Servono soprattutto cose per i nostri soldati: pantaloni per adulti, scarpe pesanti, cibo a lunga conservazione, coperte...", le richieste viaggiano in tempo reale su un canale Telegram. "Grazie per quello che state facendo, ci sdebiteremo".

Raccolta aiuti per l'Ucraina

“Se qualcuno vuole mettere a disposizione un pullman con autista, ben venga. Ma di soldi non ne vogliamo. Ho due braccia e due gambe, lavorare non mi spaventa. Non mi spaventa nulla. Quello è il nostro Paese e lì ci sono mia madre e mia sorella”. Elena posiziona l’ennesimo sacchetto sul marciapiede. E’ pesante e i due manici si reggono appena con una mano da quanto è pieno. “Giocattoli”, ha annunciato la signora che glielo ha allungato pochi secondi prima. Volti sorridenti, ma pieni di pudore. Quasi a volersi scusare di non poter fare di più.

Una processione che non si è mai interrotta, quella presso il furgoncino con la bandiera dell’Ucraina appesa fuori dal finestrino, parcheggiato alle spalle del Chiosco delle Palme lungo Passeggiata Morin. Il portabagagli è spalancato e lascia intravedere un incastro giocoso di buste colorate. A mezzogiorno era già pieno fino al cielo, eppure il messaggio social che ha fatto scattare la gara di solidarietà degli spezzini garantiva che la raccolta sarebbe durata fino alle 14. Un’iniziativa partita direttamente dalla comunità ucraina spezzina.

“La raccolta è organizzata da mia sorella Katerina – dice Nadia, arrivata da Leopoli poche ore prima -. Cosa serve? Medicine, antidolorifici, bende, cerotti. Soprattutto cose per i nostri soldati. Pantaloni per adulti, scarpe pesanti, cibo a lunga conservazione, coperte. Ma anche dentifricio, tè, caffé, biscotti, zucchero, spazzolini da denti, sapone, shampoo…”. Mentre parla consulta in tempo reale un canale Telegram creato apposta per comunicare questo tipo di necessità con gli ucraini della diaspora. Viene aggiornato di continuo. La resistenza è anche questo.

Raccolta generi per l'ucraina

I beni partono venerdì dalla Spezia con destinazione la frontiera polacca, viaggeranno su un pullman già prenotato. Lo paga la famiglia di Elena di tasca propria. Chi si avvicina con delle banconote per partecipare alle spese viene gentilmente respinto. Si accetta tutto, tranne soldi. “Ci sono siti che offrono il modo di fare donazioni, ma bisogna stare attenti perché le truffe non mancano – dice Oksana -. Io stessa sono stata ingannata, sull’onda delle prime immagini ho fatto un bonifico, ma era una truffa. Ho trovato tantissima vicinanza dagli spezzini, tantissima. Ogni giorno ricevo decine di messaggi dagli amici, che si informano sulla mia famiglia”.

Katerina non c’è, l’hanno convocata in Prefettura per organizzare l’accoglienza delle prime nove donne ucraine in arrivo alla Spezia. Sono tutte incinte e alcune vicine al parto. Chiederanno ovviamente supporto sanitario e poi un alloggio. Intanto la raccolta continua, dalle 11 alle 14, fino a giovedì compreso. “Ringraziamo tanto gli italiani per quello che stanno facendo per noi – dice Zorjana -. Ci avete dato lavoro e ora ci aiutate in questo momento tragico. Quando sarà finito, speriamo di essere noi a poter fare qualcosa per sdebitarci”.

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