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Il bilancio del primo incontro in prefettura

Istituzioni al lavoro per l’accoglienza e l’individuazione di punti di raccolta ufficiali per tendere la mano all’Ucraina

Alla Spezia potrebbero arrivare nei prossimi giorni donne e bambini. Riunione fiume in prefettura. La prefetta Inversini: "Dagli spezzini solidarietà straordinaria. Aspettiamo le indicazioni da Roma per una manovra incisiva sia per l'accoglienza che per inviare in sicurezza gli aiuti. Lavoreremo su più fronti sia a livello sanitario che in ambito scolastico". Beatrice e Kateryna sono polacca e ucraina si sono unite in una raccolta spontanea: "Gli spezzini generosissimi, abbiamo chiesto aiuto alle istituzioni. Non chiediamo soldi, ma piccoli gesti di generosità". Don Palei: "Siamo al lavoro per una lista ufficiale dei punti di raccolta".

Guerri incontra la comunità ucraina

Il destino dell’Ucraina tiene il mondo con il fiato sospeso. Alla Spezia, l’impegno dei cittadini è massiccio e in città si sono attivate una serie di raccolte di beni di prima necessità e medicinali. Il tema è stato al centro della riunione fiume che si è tenuta questa mattina in prefettura a seguito della quale sono state date le prime indicazioni su come si dovrà muovere tutta la linea sia dal punto di vista dell’accoglienza per i profughi che potrebbero arrivare, anche in materia sanitaria, e per far raggiungere in massima sicurezza gli aiuti raccolti nei territori.

Mentre gli spezzini  e le associazioni continuano a chiedere dove e come si possano conferire i beni, una famiglia si è ricongiunta con alcuni parenti presenti in città. Dalla prefettura e dalle istituzioni c’è l’appello, rivolto a tutti, di attendere le linee ufficiali e di agire con la massima cautela, a partire dalle iniziative spontanee di cittadini che vorrebbero andare al confine per distribuire direttamente aiuti e portare in Italia le persone in difficoltà.

Stando a quanto si apprende alla Spezia non sarebbe da escludere l’arrivo principalmente di donne e bambini, molti dei quali hanno camminato centinaia di chilometri a piedi per mettersi in salvo. Delle migliaia di profughi in viaggio, alla ricerca di un luogo sicuro, in molti si sono rifugiati nelle dogane dove molte donne hanno partorito.

 

I beni raccolti in Passeggiata Morin destinati all'Ucraina

 

A fare il primo bilancio dell’incontro in prefettura è stata la prefetta della Spezia Maria Luisa Inversini. “La Spezia si è mostrata accogliente e pronta ad aiutare i popoli che soffrono – ha detto -. Stiamo lavorando su due linee di intervento per portare i beni al confine che per organizzare la macchina dell’accoglienza sia per chi non ha legami diretti con il territorio che per quelle persone che si ricongiungeranno con le famiglie presenti in Italia. Stiamo in attesa delle linee guida ufficiali a seguito degli incontri che si stanno tenendo in queste ore a Roma. Quando ci saranno direttive specifiche la Spezia sarà pronta“.

Il lavoro da fare è molto – ha aggiunto il prefetto – per chi arriverà qui c’è anche da analizzare tutto il tema sanitario con il riconoscimento dei vaccini, la somministrazione di tamponi per coloro i quali arriveranno e l’attivazione di un codice fiscale. Stiamo lavorando affinché questa procedura possa essere immediata.  Un altro tema sarà legato all’inserimento scolastico perché, anche se non sappiamo ancora in quanti arriveranno, pensiamo possano giungere alla Spezia principalmente donne e bambini”.

Alla riunione di questa mattina hanno partecipato anche Beatrice Elzbieck, originaria della Polonia, e Kateryna Turko ucraina. In questi giorni hanno raccolto molti beni di prima necessità, al chiosco gestito in Passeggiata Morin. Beatrice e Kateryna sono amiche da tempo.

“Abbiamo capito- spiega Beatrice – che ci stavamo per imbattere in qualcosa più grande di noi e abbiamo chiesto aiuto alle istituzioni locali che non ci hanno fatto mancare il loro supporto. Nel mio piccolo ho provato a cercare un punto di raccolta. Da sole potevamo fare poco. Per adesso ci siamo organizzate con i nostri mezzi e ora cercheremo di mettere a frutto il nostro impegno coordinandoci con Caritas. Se riuscissimo a raggiungere il confine vorremmo poter portare qui alcune mamme con i loro bambini. Saranno le istituzioni a dare le giuste indicazioni “.

 

I beni raccolti in Passeggiata Morin destinati all'Ucraina

 

Le istituzioni stanno lavorando su questo punto per fare in modo che gli aiuti e le persone possano raggiungere le destinazioni nella piena sicurezza.  Katerina racconta: “Mia sorella ieri è riuscita ad arrivare, ha camminato per più di 21 chilometri con mio nipote in braccio, ha lasciato in Ucraina tutta la sua vita. C’è bisogno di aiuto e appena l’ho accennato tantissime persone si sono mobilitate, anche gli sconosciuti. Tanti spezzini si sono impegnati per noi dicendo di essere disponibili ad ospitare i miei connazionali. Spero che per loro possa esserci anche un aiuto psicologico, per i più piccoli anche solo farli giocare. Il rumore della sirena dei bombardamenti li terrorizza, hanno sentito bombe e spari. Bastano piccoli gesti di solidarietà, nessuno vuole denaro ma un po’ di ospitalità sperando che questa situazione finisca al più presto. Non ringrazierò mai abbastanza Beatrice e gli spezzini. Sono più che certa che se una cosa del genere fosse accaduta in Italia, l’Ucraina si sarebbe mobilitata”.

Anche Caritas questa mattina era seduta al tavolo di confronto assieme ai sindaci e alle forze dell’ordine per individuare le prime linee guida sulle quali operare. “Dobbiamo fare rete e coordinarci  – ha detto don Luca Palei direttore della Caritas diocesana -, in questi giorni io stesso ho ricevuto decine di messaggi da parte di confratelli e cittadini che vogliono dare una mano. Fare del bene in questo momento allevia le sofferenze da una parte c’è sempre la paura del Covid e dall’altra la preoccupazione di quanto sta accadendo in Ucraina. La riunione si è focalizzata sulla raccolta dei generi alimentari che dovranno raggiungere il confine e siamo al lavoro per stilare una lista ufficiale dei punti di raccolta che verranno attivati sul territorio. Quanto donato poi verrà inviato, in sicurezza, nei luoghi dove ci sarà bisogno.  L’arrivo delle linee guida da Roma permetterà di avere una strada univoca e sicura da seguire“.

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