Il presidente dell'adsp

Sommariva: “Condivideremo gli esiti delle analisi dei fondali. A giugno gli spezzini in Calata Paita”

Non ci sono solamente le pratiche sui temi energetici influenzati dall’attacco russo all’Ucraina sulla scrivania del presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure orientale, Mario Sommariva. Nell’intervista rilasciata a CDS (leggi qui la prima parte) il numero uno di Via del Molo ritorna sui temi illustrati nel bilancio di fine 2022, a cominciare dai dragaggi previsti tra la fine di quest’anno e il 2024. Un argomento che alla Spezia richiama i fatti del 2015, quando i vivai dei muscolai furono investiti da una marea fangosa proprio mentre le draghe erano in azione all’interno del golfo. E’ per questo che la commissione Ambiente del Comune ha sviscerato l’argomento in tre sedute, ponendo l’attenzione sulla tipologia di dragaggio che verrà scelta e con una netta propensione per i cosiddetti ecodragaggi svolti con tecnologia Fincantieri – Decomar.

“Come ho detto sono aperto al confronto e ad accogliere idee, ma si tratta di interventi che hanno un iter ben preciso. La legge indica di ricorrere alle migliori tecnologie possibili e il fatto che esista una tecnologia come quella elaborata da Decomar e Fincantieri è un dato positivo. Ma bisogna fare un progetto di dragaggio e per poterlo fare bisogna attendere la fine della caratterizzazione dei fondali, prevista entro la metà di marzo. Condivideremo gli esiti delle analisi, ma poi ognuno dovrà rispondere delle sue responsabilità e al proprio ruolo. Il ricorso al sistema migliore è un obiettivo, ma per la tecnologia in questione mancano riscontri sulla resa e le tempistiche non sono una variabile trascurabile. Bisogna vedere come procederanno le operazioni nel porto di Ravenna e che comunque non si può decidere l’esito di una procedura di gara. Ricordo che se il dragaggio non fosse necessario per consentire l’operatività del porto l’Adsp risparmierebbe volentieri tante risorse e discussioni. L’area di intervento e i quantitativi di materiale da dragare sono limitati e abbiamo l’opportunità di far svolgere i lavori al meglio monitorando con attenzione che non ci siano dispersioni di sorta, anche attraverso l’utilizzo di droni sottomarini. E non dimentichiamo che ci sarà anche lo spostamento dei vivai dei mitilicoltori, con relativa bonifica dei fondali all’interno della diga”.

Come procedono invece le operazioni di sgombero e allestimento della prima fetta di Calata Paita che sarà restituita alla città?
“Nei prossimi giorni inizieranno i lavori di smantellamento delle strutture esistenti e di spostamento del cancello di Porta Rocca , della recinzione e del fine corsa dei binari. Poi sarà il momento della realizzazione dei lavori di allestimento delle strutture e infine dell’assegnazione degli spazi. Per il momento non abbiamo ricevuto manifestazioni di interesse, come era parso probabile in un primo momento e pertanto avvieremo una procedura di gara anche per quello”.

Tutto procede secondo i piani dunque…
“Possiamo confermare che con l’estate, intorno a giugno, ci sarà l’inaugurazione dell’area. Per quanto riguarda la stagionalità: certamente la zona ha un appeal maggiore nel corso dei mesi estivi ma un’attività di tipo ristorativo potrà lavorare anche in inverno”.

Poco lontano, in Largo Fiorillo, i lavori di riqualificazione sono quasi conclusi e ora c’è attesa per vedere l’opera dedicata al Palio del Golfo che abbellirà la fontana.
“L’iter per individuare l’opera vincitrice è in corso e a breve ne renderemo noti gli esiti. Nel frattempo i lavori sono quasi conclusi e trovo che la fontana al centro della rotonda sia molto graziosa. Sono molto soddisfatto di come sono stati condotti i lavori per il miglioramento di quell’area”.

Che ne sarà degli interventi di riqualificazione previsti per le strutture presenti in Banchina Revel, quelle che avrebbero dovuto essere coinvolte nella realizzazione della piazza sospesa sopra Viale Italia pensata dal Comune?
“Poiché quelle strutture erano oggetto di un progetto finanziato riteniamo sia necessario procedere con la riqualificazione prevista, anche per consentire alle attività di operare in ambienti più accoglienti e moderni. A partire da ottobre prenderanno il via i lavori di demolizione e ricostruzione di tutti gli stabili che si trovano sulla banchina così da poterli lo sgombero restituire ai titolari delle concessioni per l’avvio dell’estate 2023”.

Terzo bacino e Marina del Levante, a che punto è il trasferimento delle imbarcazioni?
“Lo sgombero è pressoché concluso e sono stati firmati gli accordi per la ricollocazione. I contenziosi sono stati appianati e stiamo lavorando a stretto contatto con associazioni e società sportive per coordinare la logistica dello spostamento. Sono contento di quello che stiamo riuscendo a fare quotidianamente: infatti si tratta di una partita che richiede tempo e impegno continuo. Non dimentichiamo che a Pagliari troveranno ormeggio all’incirca 800 barche”.

Infine, come sta andando avanti l’iter per la costituzione di una Zona logistica semplificata tra La Spezia, l’alta Toscana e l’Emilia?
“Purtroppo la pratica sta procedendo con grande lentezza. Stiamo facendo passi in avanti per la gestione dell’area retroportuale con il Comune di Santo Stefano e si è registrato l’ok della Regione Emilia-Romagna per il coinvolgimento delle aree della provincia di Parma. Inoltre il Comitato di gestione ha approvato l’ingresso dell’Adsp nella compagine societaria di Piacenza Expo, una vetrina che ci mette in contatto con oltre tremila aziende e che rafforza i rapporti con il nostro territorio. La Zona logistica semplificata è un obiettivo e ci arriveremo entro la fine di quest’anno”.

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