Il prossimo 28 settembre 2022 ricorrerà il centenario del tragico evento che tutti ricordano come lo “scoppio di Falconara”. In commemorazione del fatto storico l’amministrazione comunale organizzerà una serie di celebrazioni per coinvolgere la comunità nel ricordo di un episodio che ha sconvolto pesantemente anche la geografia del territorio oltre che la vita di molte famiglie. Tra le iniziative organizzate anche quella di un concorso di idee per la realizzazione di un’opera artistica a memoria del tragico evento. I termini per la partecipazione al concorso sono stati prorogati al 28 febbraio. Ad una settimana dalla scadenza è stata nominata la commissione che giudicherà le proposte. Nel bando era richiesto che la commissione fosse formata da tre membri rappresentati da giornalisti di testate locali, esperti di storia e arte locale e docenti in materie artistiche. Nominati quindi Paolo Ardito, caporedattore del Secolo XIX per la Spezia; Emilio Tincani architetto ed esperto di storia locale e Giuseppe Silvestri docente al Liceo Artistico di Massa. Obiettivo dell’iniziativa è la creazione di un simbolo che renda riconoscibile il territorio attraverso l’esperienza storica avvenuta; quindi l’ideazione di un “landmark” per la collettività̀. La partecipazione al concorso è aperta a professionisti o artisti di età superiore ai diciotto anni in possesso di titoli professionali e di studio e la partecipazione può essere individuale o di gruppo. La proposta ideativa che risulterà vincitrice sarà premiata con un compenso di 5mila euro oltre ai 45mila euro stanziati per la realizzazione e la messa in opera. Nei tre giorni successivi alla scadenza del bando, sarà convocata la commissione che avrà il compito di analizzare le idee e redigere una graduatoria per decretare il vincitore nei successivi tre giorni. Il bando è consultabile sul sito del comune di Lerici, nella sezione “Bandi di gara e contratti”.
La storia. Una terribile esplosione durante la notte del 28 settembre 1922, ha scagliato in aria la struttura militare ottocentesca costruita sul promontorio di Falconara. Nei depositi della batteria erano stoccate tonnellate di materiale esplosivo e munizioni: l’edificio e parte della collina stessa furono scagliati in cielo e una cascata di massi si riversò nei paesi limitrofi e sottostanti. Il boato, che i testimoni paragonano all’eruzione di un vulcano, fu udito a chilometri di distanza. I vetri delle case del capoluogo spezzino tremarono come per un terremoto. Ma è a San Terenzo e a Pozzuolo che si registrarono i danni maggiori: centinaia di morti, feriti, case distrutte, tetti divelti. La notizia della tragedia si diffuse e raggiunse tutte le pagine di giornali e riviste persino negli Stati Uniti. La causa di tanto dolore, è tutt’ ora controversa: un semplice fulmine in una notte piovosa o addirittura un attentato? A prescindere da questo, l’evento segnò profondamente le comunità̀ locali che da generazioni tramandano il ricordo di una delle più tragiche stragi che la storia italiana ricordi, accaduta nei complessi anni che seguirono la fine della Grande Guerra. Oggi Falconara è uno splendido parco, panoramico e polifunzionale, dove si tengono eventi, si svolgono sagre e si pratica sport all’aria aperta. La macchia mediterranea ha gradualmente ripreso possesso della collina, insinuandosi tra i resti dell’edificio militare, e aprendosi a tratti per lasciare spazio a panorami indimenticabili sul Golfo dei Poeti.
