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Cambio della guardia

Bianchi lascia dopo 27 anni, Vittorio Graziani al vertice di Confcommercio: “Parcheggi in centro? Problema irrisolto”

Il neo-presidente: "L’associazione è cresciuta in questi decenni e ha raggiunto risultati eclatanti: acquistato una sede, rinnovato la struttura organizzativa, rilanciato il proprio ruolo da un punto di vista sindacale divenendo la prima associazione imprenditoriale della Provincia e confermando l’immagine importante di affidabilità, di serietà e di correttezza che ci contraddistingue". E sulle battaglie da combattere: "Siamo stati l'unica associazione ad alzare la voce per Piazza del mercato, purtroppo oltre al fatto che non solo non si è fatto quel che avremmo voluto... direi che non si è fatto niente".

È Vittorio Graziani, 58 anni, il nuovo presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia La Spezia. Presente nell’associazione sin dalla fine degli anni 80 e già vicepresidente vicario nella precedente giunta, succede a Gianfranco Bianchi, in carica dal 1995, per ben 27 anni. La nuova presidenza, così come la nuova giunta esecutiva, composta da Cesare Arioli, Gianni Balducci, Francesco Bellacosa, Gianfranco Bianchi, Sergio Camaiora, Sabrina Canese, Enrico Ghironi, Martina Riolino e Simone Vezzoni, è stata eletta ieri durante l’assemblea elettiva che si svolge ogni cinque anni. “In questi anni ho affiancato Gianfranco Bianchi, prima come presidente dei giovani imprenditori e poi come vice presidente e da un po’ di anni come vice presidente vicario – ha detto il neo presidente Vittorio Graziani durante l’incontro con la stampa -. Nel momento in cui c’è stata la volontà e il desiderio di rinnovamento mi è stato chiesto di candidarmi e l’ho fatto con grande entusiasmo ed estremo piacere. Come il mio predecessore metterò a disposizione esperienze e competenze a tutte le imprese associate che rappresentano un numero rilevante nella nostra Provincia, dalle quali mi attendo suggerimenti e stimoli per far uscire l’intera categoria dalla crisi pandemica. Fino ad oggi la Confcommercio è stata gestita nel migliori dei modi. Siamo partiti tanti anni fa da una situazione molto difficile contraddistinta da una crisi interna sia sindacale sia economica. L’associazione è cresciuta in questi decenni e ha raggiunto risultati eclatanti: acquistato una sede, rinnovato la struttura organizzativa, rilanciato il proprio ruolo da un punto di vista sindacale divenendo la prima associazione imprenditoriale della Provincia e confermando l’immagine importante di affidabilità, di serietà e di correttezza che ci contraddistingue. La nuova dirigenza – prosegue Graziani – vedrà la riconferma di dirigenti già presenti, della cui esperienza riteniamo importante avvalerci ma verranno inseriti anche nuovi imprenditori e imprenditrici per rinnovare in parte il nostro organigramma, ma sempre nell’ottica della continuità. Sono convinto che la nostra squadra sia decisamente di prestigio e ben motivata. Questo ci permetterà di fare bene e speriamo anche meglio di quanto non sia già stato fatto sino a oggi”. Dal presente al passato, Gianfranco Bianchi saluta il passaggio di consegne anche se comunque rimarrà parte della famiglia Confcommercio, essendo membro della nuova giunta: “Lascio la presidenza, ma lo faccio con la consapevolezza che Vittorio Graziani proseguirà sul solco già tracciato e quindi nel segno della stabilità e della continuità – ha detto il presidente uscente Gianfranco Bianchi -. Sono anni che attendevo il momento giusto per passare il testimone, garantendo sempre la mia disponibilità e mettendo al servizio della nuova presidenza e dell’associazione l’esperienza e la conoscenza acquisite. Ringrazio tutta la dirigenza e la struttura per l’appoggio e la fiducia che mi sono stati dimostrati in questi anni, condividendo con tutti loro la soddisfazione di aver realizzato un’associazione forte e rispettata”.

Vittorio Graziani

Un testimone anche per linea di indirizzo, visto che le battaglie di questi anni sono ancora tutte da combattere. A partire da uno dei temi storici della Confcommercio targata Gianfranco Bianchi, quella dei parcheggi in centro. Una questione divisiva, non da oggi, che rimane di piena attualità sia per il past president che per il suo successore: “Non è stato risolto il problema dei parcheggi – taglia corto Bianchi -. Siamo stati quelli che abbiamo sempre picchiato su questo tema, io per primo. Proprio per questo al tempo della mia presidenza camerale diedi il via alla costruzione dell’unico parcheggio in struttura presente in centro. Un parcheggio che ha dato risposte in tutte le fasce della giornata. Oggi le Camere di Commercio non possono più fare certi tipi di interventi, pertanto aspettiamo che il pubblico o il privato si decidano a fare un’altra serie di posteggi perché l’esigenza rimane. Ricorderete il traguardo che avevamo indicato di avere tre parcheggi strategici, collocati nella cintura del centro: quello di Piazza Europa è il primo ed è l’unico ad essere stato realizzati, gli altri sarebbero quelli della Pinetina e, infine, nell’area della palazzina delle associazioni d’arma (ma su questo la Difesa ha già fatto sapere di averne bisogno, ndr). C’è una carenza che vediamo tutti i pomeriggi quando Piazza del Mercato diventa un parcheggio. Le persone non sanno dove mettere le le auto, è un problema sia per chi in centro ci abita sia per chi viene per fare una serata e fa vivere la città. Sì, c’è ancora fame di parcheggi”. In continuità piena, Graziani ricorda la presa di posizione fatta dall’associazione di Via Fontevivo a proposito del restyling di Piazza Cavour con tanto di contro-proposta portata in Commissione comunale che potesse contemplare un parcheggio (sovrastante la nuova ipotizzata copertura) a servizio degli operatori. Una vicenda che, dopo un lungo percorso partecipativo, la cernita dei progetti presentati, si è poi fermata del tutto, tanto che gran parte dei fondi riservati a quell’opera sono stati poi ridestinati per non essere persi totalmente: “Siamo stati l’unica associazione ad alzare la voce per Piazza del mercato, purtroppo oltre al fatto che non solo non si è fatto quel che avremmo voluto… direi che non si è fatto niente. La montagna non ha partorito il topolino ma comunque siamo stati gli unici a rivendicare la necessità di avere nuovi parecheggi, anche se con un risultato poco produttivo”.