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La crisi del centrodestra

Peracchini, candidatura in bilico. Gli alleati si prendono una settimana di tempo. Toti: “Pronti ad andare da soli”

Carlo Bagnasco, Andrea Costa, Edoardo Rixi e Alberto Campanella

Sono legate al prossimo incontro tra i vertici regionali e i coordinatori locali di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Noi con l’Italia le sorti della candidatura di Pierluigi Peracchini a sindaco della Spezia. Almeno per quel che riguarda questi partiti, e nonostante le rassicurazioni dei giorni scorsi espresse da alcuni esponenti locali. Il clima politico genovese e quello spezzino, infatti, sono su due livelli differenti e dopo l’incontro di ieri all’ombra della lanterna tra i leader liguri dei quattro partiti l’intesa sulla conferma del sindaco uscente sembra tutta da trovare e potrebbe finire per essere uno dei maggiori terreni di scontro tra Giovanni Toti e l’asse politico ormai noto come “Patto del Balilla”, dal nome del bar genovese in cui per la prima volta il centrodestra ligure si è riunito snobbando il presidente della Regione e leader di Cambiamo, reo di aver silurato la candidatura di Maria Elisabetta Casellati per il quirinale e di aver iniziato i negoziati per fondere il gruppo al Senato di Coraggio Italia con quello di Italia viva guidato da Matteo Renzi.

Su Peracchini nelle ultime settimane sono piovute tegole di varia dimensione (qui, qui e qui), che hanno creato grattacapi di intensità crescente. Ora l’ufficializzazione del dubbio degli alleati riguardo al suo nome: “Per La Spezia è già stato fissato per venerdì 18 febbraio un incontro tra i coordinatori regionali e i responsabili locali delle forze politiche del centrodestra”. Sono queste le parole della nota stampa emessa ieri dopo la riunione che si è svolta tra il numero uno ligure della Lega Edoardo Rixi, il coordinatore regionale di Forza Italia Carlo Bagnasco, il rappresentante in Liguria di Noi con l’Italia Andrea Costa e il capogruppo genovese di Fratelli d’Italia, Alberto Campanella, nella riedizione della composizione del primo atto del “Patto del Balilla”. Per la seconda volta nessun invito a Toti o a qualche esponente di Cambiamo. Una decisione che non è andata giù al governatore ligure.
Quello che maggiormente colpisce della linea uscita dall’incontro di ieri è che la candidatura del sindaco spezzino viene messa in dubbio dai quattro partiti a differenza di quanto avviene per Marco Bucci: sul primo cittadino genovese è stato confermato il sostegno unitario. Per quanto riguarda La Spezia (e Chiavari) la quadra è da ritrovare.

E mentre Toti, stizzito, fa sapere di avere piena fiducia anche nel sindaco spezzino uscente e di essere pronto ad andare alle urne anche da solo a sostegno dell’attuale sindaco, nell’incontro dei prossimi giorni la sua candidatura dovrà vedersela tra gli altri con il principale critico di Peracchini, ovvero il commissario provinciale di Forza Italia Nanni Grazzini, che da un anno chiede agli alleati individuare un altro candidato sindaco, sostenuto con convinzione per mesi anche da Costa, che ha poi smussato i toni senza però ritornare completamente sui suoi passi (qui). Molto dipenderà anche dalla posizione che sarà tenuta da Lega e Fratelli d’Italia, apparsi non belligeranti in città, ma capaci di aspre critiche nei confronti di Toti nei giorni immediatamente successivi al tradimento del Quirinale.

Se la crisi del centrodestra sia destinata a rientrare o meno lo si vedrà nei prossimi giorni. L’impressione è che gli strascichi ai quali si è assistito sino a oggi siano inferiori rispetto ai paroloni volati nelle scorse settimane (qui), ma allo stesso tempo pare evidente che tra Toti e gli alleati si siano insinuati sfiducia reciproca e una buona dose di voglia di ripicche che in qualche modo dovranno prendere forma.

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