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Grazzini, commissario di forza italia

“Peracchini non caccia Frijia e Costantini perché ha firmato cambiale in bianco per ricandidatura. Lega come agnellini con Toti”

Giovanni Grazzini

“Mi segnalano che Fratelli d’Italia, in un post pubblicato ieri, non solo rinnova la fiducia nei confronti di Peracchini, ma assume la paternità politica della sua ricandidatura con le testuali parole che seguono: Nessuna discussione è in programma e Peracchini sarà il nostro candidato sindaco. Per i responsabili locali di Giorgia Meloni  tutto è già deciso e quindi la riunione che si terrà oggi pomeriggio a Genova, per discutere all’interno della coalizione delle scelte future, tenendo fuori dalla porta Toti, è di fatto inutile. Ne prendiamo atto e ne traiamo le logiche conseguenze.”  Sottolinea così quanto sta avvenendo alla Spezia,  Nanni Grazzini  commissario provinciale di Forza Italia, in attesa del vertice del pomeriggio a Genova.
Nel suo post FdI afferma inoltre: “Ogni giorno leggiamo di tentativi di delegittimazione della figura del Sindaco Peracchini e notiamo un’insana voglia di mettere continuamente in discussione la sua candidatura al solo scopo di indebolire lui e il centrodestra coprendo scientemente la mancanza di idee, progetti e addirittura di un candidato a sinistra”. “Parole che avrebbero dell’incredibile se i cittadini non sapessero – continua Grazzini – della condanna in sede di Corte dei Conti di Maria Grazia Frijia, storica esponente della destra spezzina, e delle parole xenofobe pronunciate da Umberto Costantini  nella chat di maggioranza, approdato a Fratelli d’Italia esattamente un anno fa, affermando con un comunicato stampa che l’ingresso in Fratelli d’Italia è stato un suo tornare a casa. La realtà è che il sindaco è tenuto sotto scacco dagli esponenti della Meloni, a cui ha firmato una cambiale in bianco. Per essere ricandidato sta passando sopra a tutto, compresi i valori costituzionali, evitando,  in cambio, di ritirare le deleghe all’assessore Frijia e far dimettere dal consiglio comunale Costantini”.

“Mi stupisce però – conclude Grazzini – l’atteggiamento degli amici della Lega che, da un lato usa parole al vetriolo nei confronti di Toti e poi i suoi dirigenti dimostrano di essere come agnellini all’interno della coalizione di cui il presidente Toti finisce per essere il lupo che, uno ad uno, se li sbrana tutti passando dal centrodestra al centrosinistra a suo piacimento.”

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