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Clima da resa dei conti

Rosson si dimette: “La maggioranza di centrodestra in Provincia non esiste più”

Il capogruppo leghista ad alzo zero su Peracchini accusato di "arroganza e inadeguatezza" e "quasi mai presente negli uffici di Via Vittorio Veneto". Dalla nomina nel cda di Atc Mobilità e Parcheggi al "vaccinogate" per il figlio, il tappo delle accuse è saltato. "La Lega Salvini Premier non è certamente subalterna al partitino di Toti".

Alessandro Rosson e Pierluigi Peracchini

“L’arroganza e l’inadeguatezza del Presidente della Provincia Pierluigi Peracchini non è più tollerabile. Il sottoscritto consigliere provinciale Avv. Alessandro Rosson capogruppo della Lega in Provincia, prende atto che i ripetuti inviti fatti al Presidente “arancione” della Provincia Peracchini e al capogruppo di Coraggio Italia per un incontro di maggioranza dove decidere e programmare le iniziative dell’Ente, dopo molti mesi di attesa, ad oggi, ha ancora ricevuto riscontro”. Mentre ci si avvicina alla conferenza stampa di Edoardo Rixi, convocata a Genova per le 16.30, una prima risposta alla domanda su quanto i rapporti in Liguria tra la Lega e la destra totiana siano tesi, arriva dalla Spezia. Ed è una risposta che lascia poco spazio all’interpretazione.

Alessandro Rosson, capogruppo della Lega in Provincia della Spezia, presidente della Commissione Bilancio e destinatario della delega al Trasporto Pubblico, annuncia “dimissioni irrevocabili, con effetto immediato”. Nella nota che accompagna la sua uscita, le accuse a Peracchini e Toti sono pesantissime. “Questo atteggiamento non è più accettabile, la Lega Salvini Premier non è certamente subalterna al partitino di Toti e pretende rispetto, cosi come non è più accettabile che da mesi resti vacante, dopo le dimissioni del consigliere Ponzanelli , l’incarico di vice-presidenza dell’Ente che non viene assegnato alla Lega nonostante rappresenti la seconda forza politica in Consiglio Provinciale e la prima sul territorio spezzino, solo perché “non abbastanza di centro”.

Il tappo salta. Molte le scelte degli ultimi mesi che vengono contestate. “Dopo le procedura, ‘molto fumosa’, sulla nomina-revoca-nomina del consigliere rappresentante della Provincia nel CDA della società partecipata ATC M&P, vicenda già posta all’attenzione delle Autorità competenti per chiarirne le dinamiche ed eventuali responsabilità, dopo la figuraccia sul vaccino Pfizer scelto per il figlio rifiutando il Moderna non si sa bene per quale beneficio sanitario e con quale autorità, preso atto della perdurante assenza del Presidente dal suo ufficio, ormai “occupato” non so a quale titolo dal Sig. Mariano Vignali consulente per attività di comunicazione e ufficio stampa (nominato con incarico fiduciario), venuta meno la mia fiducia nei confronti del Presidente della Provincia Pierluigi Peracchini, ho deciso che dal prossimo Consiglio Provinciale, consultandomi anche con la collega di partito Lorella Cozzani voterò secondo scienza e coscienza senza seguire le indicazioni di una maggioranza di centro destra che in Provincia non esiste più, per la mancanza totale di rispetto nei confronti degli alleati leghisti, del Presidente totiano Peracchini”.

Solo immaginabili le conseguenze in ottica delle prossime amministrative, tra la Spezia e Genova. “Questo comportamento è totalmente inadeguato e politicamente irresponsabile da parte del Presidente-Sindaco Peracchini, quasi mai presente negli uffici di Via Vittorio Veneto, che impone la sua linea nella gestione dell’Ente e gestisce i lavori del consiglio sempre da remoto, senza mai un preventivo confronto con il gruppo della Lega”.

 

 

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