Ventiquattro ore di osservazione, in presenza di sintomi Covid, e nel caso in cui si necessiti un ulteriore controllo i bimbi in fascia pediatrica vengono trasferiti all’hub all’ospedale Gaslini di Genova. In media, ogni giorno, il Pronto soccorso pediatrico tratta dai 5 ai 6 casi e la media dei trasferimenti al Gaslini, dopo un’attenta osservazione, è di 1 al giorno. I bambini e le future mamme vaccinate però sono ancora poche. Ad approfondire il tema, con i dati messi a disposizione dall’Asl 5 spezzino, è il primario di Neonatologia e Pediatria Maria Franca Corona.
Tra i temi toccati dalla dottoressa oltre all’incidenza tra i più piccoli, l’importanza della vaccinazione non solo per la fascia pediatrica ma anche per le future mamme e quelle già in allattamento. Il dato aggiornato al 25 gennaio sui positivi nella fascia 0-6 anni, relativo alle scuole dell’infanzia, evidenziava 394 positivi. Nella settimana precedente, nell’analisi dall’12 al 18 gennaio, erano stati 189 in quella ancora precedente 107. Nell’ultimo aggiornamento i numeri si sono rivelati alti anche alle primarie (429), alle secondarie di primo grado (265). Clicca qui per i dati completi.
“Raffreddore, febbre sono i sintomi più frequenti e per i quali accedono spesso – spiega la dottoressa Corona -, forme simil influenzali. E’ la sintomatologia preponderante ed essendo in una situazione pandemica, è logico che sia i genitori che i pediatri li inviano al Pronto soccorso pediatrico dove facciamo una valutazione. Come hub di riferimento abbiamo il Gaslini di Genova, per cui se i bambini hanno bisogno di un ricovero protratto, oltre all’osservazione breve li trasferiamo. Questo non significa che siano forme eccezionalmente gravi, ma che hanno bisogno di un periodo di osservazione più protratta come può essere per i bimbi più piccoli (lattanti sotto i 6 mesi, NdR) come abbiamo stabilito con il nostro hub. Una fascia di età che potrebbe essere più a rischio per il periodo di osservazione e che necessitano di valutare quale possa essere l’evoluzione”.
“Abbiamo circa 5 o 6 accessi al giorno – prosegue il primario Corona – di varie età, come confermano i dati relativi alla popolazione scolastica dal nido alle secondarie di primo grado. In base all’età oppure altre necessità ne trasferiamo uno al giorno. Confrontandoci con i nostri colleghi, sono tutti bambini che ritornano a casa nel giro di 2 o 3 giorni al termine dell’osservazione”.
In gravidanza, allattamento e in fascia pediatrica il vaccino gioca un ruolo fondamentale, ma stando a quanto sottolinea il primario Corona sono pochi i pazienti che hanno intrapreso il ciclo vaccinale anti Covid.
“E’ un peccato trovare pochi bambini vaccinati dai cinque anni in su – prosegue –. Sarebbe importante che i genitori ci credessero un po’ di più, perché sono infezioni che a lungo termine possono dare delle complicanze. Sono molto rare ma sono contemplate. Sappiamo invece che la sequenza, in caso di vaccinazione, si comporta come per gli adulti. Se si è vaccinati le complicanze, soprattutto nelle forme infiammatorie, sono meno frequenti. Lo dimostrano i dati della letteratura scientifica ed è importanti che i bimbi possano vaccinarsi. In reparto abbiamo gli ambulatori anche per gli allergici e per coloro i quali hanno particolarità. In Pediatria gestiamo le vaccinazioni per i bambini allergici nella fascia 5-11 anni“.
Dall’ultima rilevazione della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere, che raccoglie 12 ospedali sentinella, emerge che tra le donne risultate positive al momento del parto, il 60 per non era vaccinato e il 5 per cento aveva sviluppato sintomi respiratori e polmonari tipici della malattia da Covid. Un solo neonato, figlio di una non vaccinata, ha contratto l’infezione.
“Abbiamo tante mamme – spiega la dottoressa Maria Franca Corona – che sono positive. Molte hanno paura di vaccinarsi, ma un bimbo che nasce da una mamma vaccinata ha tutti gli anticorpi. Il tasso anticorpale da vaccino arriva fino a 2mila, che è altissimo, da malattia non supera 100 e non è un tasso elevatissimo. Anche l’allattamento è importantissimo perché anche lì c’è la trasmissione degli anticorpi e quindi la protezione è continua. In quest’ultimo periodo abbiamo tante donne Covid positive che partoriscono. I neonati fortunatamente stanno bene“.
“C’è ancora il timore di vaccinarsi in gravidanza – aggiunge -, invece è il periodo più appropriato, anche dopo il primo trimestre, anche nel secondo. In entrambi i casi c’è tutto il tempo per sviluppare la protezione. Bisogna puntare molto sulla vaccinazione dei bambini e delle mamme. I piccoli sono dei trasmettitori e possono ammalarsi ma dobbiamo proteggerli dalle complicanze a lungo termine. Le mamme possono difenderli dalla nascita, a maggior ragione se ci sono dei fratellini in casa che potrebbero contagiarli. I ricoveri sono in aumento, ribadisco che il vaccino è sicuro e se si aderisce alla campagna sarà più facile uscire da questa situazione“.
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