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I voti di spezia-sampdoria

Agudelo è l’amuleto di Motta, Verde fa la differenza. A Provedel basta esserci

Spezia-Sampdoria

Provedel 6.5 – Conferma il momento di grazia parando d’istinto la conclusione a colpo sicuro di Gabbiadini: anche se era in fuorigioco, l’intervento rimane prodigioso e conferma ai compagni di reparto che di lui ci si può fidare. Nel secondo tempo è aiutato dal palo che salva lo Spezia sul colpo di testa a colpo sicuro di Ciccio Caputo anche se lui si tuffa bene e dà la sensazione che se la palla fosse nello specchio, ci sarebbe arrivato: sul ribaltamento di fronte lo Spezia segna il gol che vale la partita.

Amian 6.5 – Augello lo conosciamo piuttosto bene, ha piede educato e una buona corsa a campo aperto ma il francese è in un periodo di forma smagliante e ingaggia un duello ad armi pari che costringe l’ex aquilotto a rinculare per non farsi sorprendere. Come spesso accade, dopo un primo tempo diligente, lascia gli ormeggi nella ripresa, iniziando a spingere e a dare l’appoggio al suo compagno di corsia, che sia Gyasi o Verde fa poca differenza. Rischiamo di ripeterci ma lo facciamo volentieri: del calciomercato estivo è il calciatore cresciuto di più, il fatto di esserci riuscito dopo un percorso personale durissimo è il giusto merito al lavoro quotidiano di questo ragazzino di Tolosa con lo sguardo da uomo fatto.

Erlic 6.5 – A Caputo concede una sola palla, quanto basta per fare mea culpa ma nell’unico tentennamento della sua partita c’è San Provedel. Per il resto partita di alto spessore, decine di chiusure, aeree e via terra, di spada e fioretto. Oltre a spartirsi i compiti difensivi, si alterna a Nikolaou nel far partire il giropalla.

Nikolaou 6.5 – Qualche sbavatura la concede ma è gladiatorio il suo modo di stare in campo. Museruola a Gabbiadini, uno che non ha la velocità nel sangue ma che è capace di conclusioni da lontano, improvvise e letali. Nel processo di maturazione è un altro cleen sheet che fa bene a chi ogni giorno lavora per un solo motivo: non predere gol.

Reca 6 – Il cross è teso in mezzo all’area è ormai un suo marchio di fabbrica, peccato che al 35′ nessuno dei suoi compagni è abbastanza lesto da avventarsi per un gol potenzialmente fatto. Con Thorsby ha il suo bel da fare ma lui dosa bene il suo raggio d’azione, non facendosi mai trovare scoperto e giocando un secondo tempo dinamico, cattivo e sempre sul pezzo. Insieme ad Amian è il più antico degli obiettivi del mercato estivo e da quando è entrato in formazione non ne è più uscito. Sì, il ragazzo della Pomerania è uno di cui fidarsi.

SPEZIA - SASSUOLO 2-2 (05/12/2021)

Sala 6 – Torna nell’undici iniziale dopo tanto tempo fungendo da secondo playmaker e da filtro di centrocampo: per niente facile contro Rincon e compagni che hanno tanta forza. Ha caratteristiche e qualità non paragonabili a Bastoni, che sostituisce all’ultimo momento ma ha l’intelligenza per capire e limare i suoi limiti. Peccato per un paio di uscite palla al piede in cui non azzecca i tempi dello scarico ma nella sua gara ci sono anche tanti palloni talvolta sporcati, altre volte recuperati. (Dal 28’st Salva Ferrer n.g. – Gli tocca Vieira che marca a uomo, praticamente a tutto campo)

Kiwior 6.5 – La consegna di Motta è quella di prendere Candreva, l’uomo in più della Samp, quando esce dalle linee. L’ex interista è capace si svariare su tutto il fronte d’attacco e di creare la giocata imprevedibile ma l’applicazione del polacco alla causa tattica è eccellente. La presenza di Sala gli garantisce una miglior copertura quando è chiamato ad accompagnare la transizione, ma è anche prezioso difensore aggiunto, che in fondo è la sua professione, quando Erlic e Nikolaou vanno in difficoltà. Una sua diagonale, ad una manciata di secondi dal 90′, evita guai estremi.

Gyasi 6 – Le assenze degli spezzini, lo rendono capitano di giornata. Decisivo a Milano con quel gol visto e rivisto in tutto il mondo, gioca l’ennesima partita di sacrificio, frangiflutti fra i reparti, in un contesto tattico dove, senza sottolineature, riesce sempre a fare il movimento utile al compagno. Rappresenta quel classico giocatore non appariscente ma che quando viene a mancare lo senti. Da lui inizia l’azione che porta al gol partita, nel finale spara in cielo la palla del 2-0, reso cieco dalla stanchezza.

Spezia-Sampdoria

Kovalenko 6.5 – Trequartista per natura, gioca per la prima volta da mezzala pura nel 4-2-3-1 di partenza e lo fa con qualità e, soprattutto, tempi giusti. E’ il primo centrocampista a staccarsi per portare il pressing, le prende e le dà senza risparmiarsi per poi uscire fra gli applausi. Il quadro d’insieme, la cifra tecnica del match non era esattamente quella da lui prediletta ma la dedizione alla causa è quella che tutti vogliono vedere. (Dal 18’st Agudelo 7 – L’eroe di San Siro entra in campo e dopo 5′ regala l’assist del vantaggio all’amico del cuore Verde. Artefice di irresistibili ripartenze, il colombiano ci proverà con il destro sfiorando il legno: peccato perchè Verde ero tutto solo e avrebbe potuto chiuderla senza patemi nell’extra-time).

Verde 7 – Lui e Gyasi si scambiano continuamente di fascia per togliere i punti di riferimento alla rabberciata difesa ospite, priva dei suoi affidabili centrali Colley e Oshida. Ma, viste le ultime prestazioni, è ovviamente l’uomo più temuto: la Samp gli costruisce addosso una gabbia per tenerlo il più lontano possibile dall’area di rigore. Così è difficile incidere con una giocata e allora si dedica alla fase difensiva, rincorrendo tutto e tutti, aspettando la biglia giusta che Agudelo, appena entrato, gli scodella con sapienza, ricambiando il favore di San Siro e lui trasforma in oro. Il fatto che lo faccia col destro rende tutto più bello. Thiago lo toglie prima della fine servendogli la standing ovation dell’Alberto Picco.

Manaj 6 – Più solo per esigenze di modulo, ma non meno coraggioso delle ultime apparizioni. Da subito con la coppia Magnani-Ferrari è una battaglia tra autoscontri. Braccato nella morsa dei difensori, non si ferma davanti a niente e quando può rincorre con la solita generosità colui che si stacca palla al piede per disturbare l’inizio dell’azione. (Dal 28’st Nzola n.g.  – Conosce esattamente le consegne, non sono differenti da quelle che ha rispettato alla perfezione il compagno sostituto. Si prende qualche fallo che fa trascorrere i secondi ma deve vivere questo digiuno dal gol con i giusti pensieri. Torneranno anche quelli).

SPEZIA - SASSUOLO 2-2 (05/12/2021)

All. Thiago Motta 7 – Già rinunciare a capitan Maggiore non è banale, a togliere altre certezze c’è anche il forfait di Bastoni in rifinitura. Non si sa se il 4-2-3-1 , modulo speculare a quello di Giampaolo, fosse la scelta pensata al di là delle assenze ma nel primo quarto di gara lo studio reciproco surclassa le rare iniziative di entrambe. La Samp comanda il possesso e lo farà per gran parte dei 90′, lo Spezia agisce di rimessa, compatto fra i reparti e aggressivo quando la palla è fra i piedi dell’avversario, Per tutto il primo tempo l’equilibrio è massimo e la partita è brutta, scialba, almeno fino a quando Verde e compagni alzano il ritmo e il baricentro, obbligando la Samp a cambiare atteggiamento. Ekdal e compagni sono tosti, atleticamente superiori e in mediana si sente la mancanza degli spezzini: non a caso preferisce dare a Kiwior l’appoggio di Sala, rinunciando al 4-3-3. In una partita che puoi anche perdere, quel che cambia l’inerzia è il dettaglio. E questo dettaglio si chiama Agudelo, l’amuleto di Thiago che lo mette dentro, come a Milano, quando la stanchezza inizia a farsi sentire: così Toto scivola imprendibile tra le maglie rosse e dà il la ad una giocata corale davanti alla Ferrovia che assiste stupite a tanta bellezza. E come a San Siro l’impatto con la partita è devastante.

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