Poche ore di differenza e due storie che si sono in qualche modo intrecciate, con esiti opposti. In mezzo c’è Emmanuel Gyasi, che Kovalenko mette di fronte a Maignan per il gol decisivo di San Siro. E’ lì, dove nessuno si aspettava avrebbe portato il recupero di Milan-Spezia. Ma l’attaccante poteva trovarsi nello stesso istante a Garoua, in Camerun, dove si gioca la Coppa d’Africa, pronto a scendere in campo per Ghana-Isole Comore.
A cambiare una traiettoria che qualche mese sembrava scritta, è la federazione ghanese che ad un certo punto decide di affidare la nazionale al serbo Milovan Rajevac, che taglia tra i primi proprio il numero 11 dello Spezia che era stato protagonista nelle qualificazioni. “Se avessimo un Ronaldo in Ghana l’avremmo convocato”, ha detto nel giorno delle polemiche il presidente Kurt Okraku, regalando un altro parallelismo involontario, visto che Ima ha esultato al Meazza proprio con il gesto del campione portoghese, suo idolo.

Perché Gyasi, lunedì 17 gennaio 2022 è nell’undici di Thiago Motta e non in quello che, il giorno dopo, subirà la sconfitta peggiore delle Stelle Nere nella storia della competizione continentale, che ha vinto ben quattro volte. Il piccolo stato dell’Oceano Indiano, 700mila abitanti che galleggiano a metà strada con il Madagascar contro i 27 milioni del Ghana, celebra Ahmed Mogni, centrocampista della serie C francese, autore di una doppietta. Lo Spezia invece celebra Gyasi, capocannoniere in campionato con 4 reti. Ha già eguagliato il bottino di un anno fa e ora punta superarsi.