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“Asl 5 ultima in Liguria per personale sanitario. Serve un piano di assunzioni straordinario”

Il consigliere regionale Roberto Centi ha raccolto, non senza fatica, i dati delle Asl liguri e il verdetto dei numeri è chiarissimo: lo Spezzino è il fanalino di coda della sanità ligure. E la situazione sta peggiorando.

Roberto Centi

Qualche volta sembra che qualcuno se ne dimentichi, e quindi è bene ricordarlo: Asl 5 la cenerentola della sanità ligure. La dotazione di personale è inferiore rispetto a quella di qualunque altro territorio ligure, così come il numero di posti letto disponibili. Il problema è presente da decenni, ma negli ultimi anni le cose sono peggiorate sotto entrambi i punti di vista. Del nuovo ospedale al Felettino non si vedono che le prime pietre e a livello di organico sono più i primari che hanno lasciato il posto rispetto a quelli che hanno raggiunto le rive del Golfo. La questione pare quasi avere i contorni del dogma, visto che non sembra esserci soluzione nonostante venga denunciata periodicamente, ma il consigliere regionale della Lista Sansa, Roberto Centi, ha voluto riportare a galla l’argomento in tutta la sua gravità, andando a confrontare i numeri relativi al personale presente nelle Asl liguri.

“Per ottenere i dati – racconta il consigliere – ho dovuto presentare non una, ma due interpellanze, una a settembre e l’altra a dicembre. E le tabelle parlano chiaro: siamo nettamente la Asl ligure con meno personale a disposizione in proporzione alla popolazione”. La situazione aggiornata e presentata a Centi dagli uffici di Alisa è chiarissima: i valori pongono la Asl 5 come fanalino di coda a livello regionale.
Mettendo in relazione la somma di medici, infermieri, tecnici e Oss con il numero degli abitanti, per ogni operatore sanitario della Asl 5 ci sono 93,86 spezzini da accudire. Lo stesso calcolo, fatto per le altre Asl, porta a un sanitario ogni 76,87 abitanti della provincia di Imperia, uno ogni 68,63 nel Tigullio e uno ogni 58,75 in provincia di Savona. Impossibile fare il calcolo per la città metropolitana di Genova, dove oltre al personale assunto da Asl 3 c’è quello delle aziende ospedaliere San Martino, Galliera, Evangelico e Gaslini, presidi che accolgono anche molti liguri provenienti dai margini della regione. Il conteggio non avrebbe compiutamente senso, ma porterebbe certamente a un valore decisamente migliore di quello spezzino.
Nello specifico, in Asl 5 ci sono 2.300 sanitari assunti (357 medici, 1.097 infermieri, 227 tecnici e 61 Oss), in Asl 1 ce ne sono 2.722, in Asl 2 ben 4.591 (quasi il doppio che nello Spezzino, con una popolazione solo leggermente superiore) e in Asl 4 sono 2.104. In Asl 3 ai 4.239 dipendenti si “aggiungono” i 4.806 del San Martino, i 1.978 del Galliera, i 606 dell’Evangelico e i 1.797 del Gaslini. Il totale a Genova arriva così a 13.426, considerando 725.247 abitanti l’incidenza del personale sanitario sarebbe pari, a spanne, a un operatore ogni 54 abitanti.
“Serve al più presto un nuovo piano di assunzioni straordinario per la Asl 5 perché il personale non può sopportare oltre la situazione. La professionalità e la disponibilità che hanno messo in campo negli ultimi due anni ha davvero qualcosa di eroico, ma la nostra sanità ha assolutamente bisogno di almeno 30/40 medici, 200 Oss e 130 infermieri (non i 70 previsti). E non dimentichiamo gli amministrativi, un’altra nota dolente per la nostra Asl. L’attuale dirigenza ha fatto passi avanti rispetto alla precedente e qualche posto da primario è stato coperto. Ma ne mancano molti altri. Chi dirige un reparto deve essere messo nelle condizioni di lavorare e di trovare La Spezia attrattiva, anche per ridurre la mobilità passiva dei pazienti, che è mostruosa”.

Il quadro tracciato da Centi è quello di una sanità che fa acqua da tutte le parti. E non solo in senso figurato. “Alcune settimane – riferisce – fa sono stato al Sant’Andrea per un sopralluogo e ho visto l’acqua calda, quella dell’impianto che dovrebbe scaldare i padiglioni, che zampillava dal giardino, nella zona nei pressi della farmacia”.
Ma l’aspetto alberghiero, un altro problema a dir poco annoso, è solo una parte. “Che il servizio offerta dalla sanità ligure e spezzina sia di bassa qualità lo conferma lo studio della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa. Il sistema di valutazione del bersaglio rende bene l’idea: nel 2020 su 27 obiettivi solamente 7 sono stati centrati in Asl 5. A me questa sembra la tempesta perfetta: il servizio pubblico non funziona e le persone si rivolgono al provato. Oppure, nel peggiore dei casi, rinunciano a curarsi, come dimostrano gli ultimi dati sui tumori. Nel frattempo il nuovo ospedale del Felettino non c’è ancora e l’appalto verso il quale stiamo andando grazie alle scelte della Regione ci porterà a fruire di un prestito di 86 milioni a un tasso pari all’8 per cento e per un vassallaggio della durata di 25 anni, che avrà inevitabili conseguenze anche sulla qualità del servizio”, ha aggiunto  Centi, sottolineando ancora una volta la netta contrarietà della Lista Sansa e di Leali a Spezia rispetto all’iter che sta seguendo il progetto.

Il bersaglio della sanità spezzina secondo la Scuola superiore Sant'Anna

“Ci sono molte cose che non capiamo: per esempio come mai in Asl 5 i concorsi siano a tempo determinato, mentre in Toscana sono a tempo indeterminato. Facile immaginare a quali parteciperanno gli aspiranti… E lo stesso non ci convincono le motivazioni dell’accentramento delle Pediatrie di tutta la Liguria sotto il Gaslini, anche se è certamente un’eccellenza. Diventeremo ancora di più periferia? I nostri migliori medici verranno spostati a Genova? Sono domande che proveremo a porre, di nuovo, nella speranza di non ricevere le solite risposte incomplete, magari con tono saccente”, ha concluso Centi.

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