Oltre la multa, c'è la denuncia

Pretende di sostare sulle strisce con il pass invalidi, che oltretutto è falso

Il permesso, rilasciato a Roma, era intestato ad un parente morto da tre anni e non aveva l'ologramma anti falsificazione. Secondo caso in pochi giorni, una signora multata per aver usato il pass scaduto del fratello che in quel momento si trovava altrove. Lo aveva esposto al rovescio sul cruscotto e i dati per i controlli non erano leggibili. Ma gli agenti della Polizia Locale l'hanno fatta contattare e si sono fatti raggiungere al parcheggio.

Senza scomporsi, ha indicato il pass invalidi esposto sul cruscotto dell’auto che aveva parcheggiato in modo da occupare integralmente il passaggio pedonale di Via Spallanzani. Pensava evidentemente che questo sarebbe bastato agli agenti della Polizia Locale per salutare e farsi da parte senza contestazioni. La vicenda però ha avuto un epilogo ben diverso, che chiama in causa direttamente il Palazzo di Giustizia.

Ieri mattina un uomo, residente a Roma ma domiciliato a Beverino, è stato denunciato per uso di atto falso, dopo aver giustificato il proprio parcheggio con la necessità di attendere un parente invalido che, secondo il suo racconto, aveva appena accompagnato in centro città. Scusa debole di per sé, visto che neanche un pass invalidi dà il diritto di sostare sulle strisce pedonali. Ma aggravata dal fatto che il tagliando, controllato dagli agenti, è risultato essere una riproduzione a colori. In tutto e per tutto simile ad un contrassegno originale, ma non per l’ologramma propriamente detto “antifalsificazione”, che non aveva le caratteristiche di rifrangenza degli originali.

Come se non bastasse, tale falso era la riproduzione di un contrassegno intestato ad un parente deceduto circa tre anni or sono in quel di Roma. Oltre alla denuncia, è scattato anche il sequestro penale del tagliando e l’ovvia sanzione per la sosta su attraversamento pedonale.

 

Si è trattato del secondo caso in pochi giorni. Un altro sequestro erano avvenuto pochi giorni fa presso un’autovettura che stava sostando nel parcheggio a tariffa, ovviamente senza pagare, ed esponendo un pass invalidi “girato” in modo che fosse visibile solo il retro. La parte dove sono riportati i dati anagrafici e la foto dell’intestatario, peraltro posti sul retro perché sensibili. Non erano dunque visibili elementi fondamentali per gli accertamenti, come il Comune di rilascio, il numero pass e soprattutto la scadenza.

Gli agenti che hanno proceduto al controllo, grazie alla sponda della centrale operativa, hanno individuato e contattato la proprietaria del veicolo, invitandola a raggiungerli presso il mezzo in sosta. Al suo arrivo si facevano consegnare il pass, che risultava intestato al fratello, non trasportato ed in quel momento in altro luogo ben distante, accertando che il pass risultava scaduto di validità già da un considerevole lasso di tempo.

Gli agenti a quel punto hanno contattato anche l’intestatario originale del pass, che risultava sostare con il proprio veicolo in altra zona della città, facendo uso di altro suo contrassegno in corso di validità. Interrogato sulle ragioni per le quali il tagliando scaduto fosse ancora in circolazione, l’invalido ha spiegatodi averne denunciato lo smarrimento tempo addietro all’allora competente Servizio mobilità della Spezia, ottenendo il rilascio del nuovo contrassegno. La sorella è stata sanzionata per i divieti infranti ed il pass sequestrato.

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