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Il segretario regionale uiltucs uil

Commercio, Callegari: “Settore in crisi e ora non ci sono più ammortizzatori sociali e blocco dei licenziamenti”

Marco Callegari

“In questo periodo di pandemia poco si parla delle migliaia di lavoratori del turismo, del commercio, della ristorazione e della cultura che devono fare i conti con la profonda crisi del settore. Si sono persi centinaia di migliaia di posti di lavoro e dopo aver utilizzato gli ammortizzatori sociali per molto tempo le loro mansioni e il loro lavoro rischiano di non essere più gli stessi. Parliamo di persone fondamentali per un Paese che ha il 13% del Pil concentrato intorno al turismo e alla cultura e che hanno consentito lo sviluppo di un sistema industriale fatto di imprese che operano nell’accoglienza nella ristorazione commerciale e collettiva, nei pubblici esercizi e nella cultura”. A chiedere maggiore attenzione per i lavoratori del comparto del commercio e del turismo è Marco Callegari, segretario regionale di Uiltucs Liguria, pronto a sottolineare un altro aspetto che rischia di mettere in ginocchio migliaia di famiglie.

“Siamo preoccupati perché nonostante tutto questo dal 1° gennaio non c’è più il blocco dei licenziamenti e gli ammortizzatori sociali. Queste difficoltà – prosegue Callegari – si ripercuotono anche nel settore del commercio, un settore in forte crisi che rischia di avere un contraccolpo notevole: lo stiamo già vivendo nella nostra provincia con numerose aziende in grossa difficoltà e i saldi che non sono decollati. Tutto questo non solo per l’emergenza Covid, che ritengo vada un po’ rallentata rispetto alle misure di reinserimento delle persone nel mondo del lavoro, ma soprattutto le controparti devono capire che bisogna firmare subito i contratti nazionali, che sono l’unico strumento di redistribuzione del reddito e garanzia dei diritti dei lavoratori. Perché gli aumenti di luce e gas insieme alle materie prime rischiano di mettere in difficoltà migliaia di famiglie con la conseguenza di una frenata alla crescita: uno dei problemi veri della poca crescita del commercio, infatti, è la scarsa capacità di spesa delle famiglie”.