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Peste suina, allarme Legacoop Liguria per le conseguenze su turismo e cultura

"Le cooperative turistiche e culturali nostre associate hanno ridotto il fatturato in modo molto rilevante e si sono risollevate già due volte ma una terza sarebbe letale".

Cinghiale
Il Presidente di Legacoop Liguria, Mattia Rossi e il Presidente di Culturmedia Legacoop Liguria, Roberto La Marca, lanciano un grido d’allarme rispetto all’ordinanza dei Ministeri della Salute e dell’Agricoltura relativa alla lotta alla Peste suina africana. “Da due anni il Turismo e la Cultura sono in ginocchio – sottolineano Rossi e La Marca -. La peste suina non è il covid o un virus che non si conosce, riteniamo che non si possa reagire a colpi di lockdown per tutto senza una programmazione e una prevenzione adeguata e il coinvolgimento di tutte le parti in gioco. Le cooperative turistiche e culturali nostre associate hanno ridotto il fatturato in modo molto rilevante e si sono risollevate già due volte ma una terza sarebbe letale. L’outdoor è una delle nostre risorse perché ci occupiamo di un Turismo e un modo di promuovere la Cultura particolari e perché i nostri Soci lavoratori si sono specializzati in questo tipo di professione. Grazie a loro i territori hanno quel presidio umano che permette di contrastare fenomeni di incuria e degrado così preziosi per l’igiene dei nostri luoghi. Le  imprese di questo settore rischiano di pagare di nuovo un conto durissimo proprio in un periodo dell’anno in cui si sono fatti investimenti per l’inizio della stagione che in queste attività comincia in primavera”.
Per il presidente Coop Arcimedia dei Rifugi della Deiva, Giovanni Durante, “servono deroghe insieme a misure di profilassi. I sentieri tracciati e puliti sono anche uno strumento di vigilanza.” Si dice sconcertata Marilú Cavallero, presidente di Coop Dafne impresa sociale e tour operator da più di 25 anni, che si occupa di esperienze legate all’outdoor e di educazione ambientale. “Rispettiamo le ordinanze ma non possiamo rischiare di essere abbandonati dalle istituzioni, abbiamo bisogno di aiuto. Dafne, già duramente colpita da tutte le restrizioni legate all’emergenza covid, come altre realtà, ora si trova ad affrontare un’altra emergenza, quella legata alla peste suina, e a dover annullare escursioni ed attività organizzate da tempo, su cui ha investito ore di progettazione e lavoro. In questo modo andranno perse decine di migliaia di euro di fatturato e di conseguenza anche i professionisti come le guide si troveranno nuovamente ferme  senza un lavoro.“
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