Rigenerare Ponzano superiore, in attuazione di quanto previsto dalla Linea di azione A (‘Attrattività dei borghi) del Pnrr. Questo l’obbiettivo messo nero su bianco con recente delibera dall’amministrazione comunale di Santo Stefano Magra. Il punto: lo scorso dicembre il ministero della Cultura ha trasmesso ai presidenti di Regione le linee di indirizzo sulle modalità attuative del menzionato intervento ‘Attrattività dei borghi’, lo schema del reparto delle risorse regione per regione e il verbale del Tavolo tecnico sul Pnrr riunitosi a metà novembre. Il programma è finanziare (con gestione finanziaria effettuata direttamente dal ministero) 21 progetti di rigenerazione di rigenerazione culturale, sociale ed economica, uno per ogni regione/provincia autonomia italiana, ciascuno di importo massimo pari a 20 milioni di euro; fissato al il 15 marzo il termine entro i quali le Regioni devono presentare il progetto al ministero per ottenere il finanziamento.
In quest’ottica, Regione Liguria ha approvato e pubblicato, avvalendosi anche di Anci Liguria per la sua divulgazione, un avviso pubblico rivolto ai Comuni per la manifestazione di interesse finalizzata alla selezione di un progetto di rigenerazione. E Santo Stefano risponderà presente: perciò la giunta ha deliberato di costituire un gruppo di lavoro, con personale interno ed esterno all’ente, in modo da partecipare alla manifestazione di interesse. Del team, coordinato dal sindaco Paola Sisti, faranno parte il segretario comunale, i capi area interessati per competenza, gli esperti che hanno collaborato alla stesura dei progetti sovracomunali del Pnrr (dr. Fabio Boccardi, arch. Stefano Milano, dott.ssa Sabrina Vitali), l’avvocato Riccardo Birga, legale di fiducia dell’ente, il progettista arch. Doriano Lucchesini e i collaboratori del suo studio.
Il progetto che Palazzo civico vuole approntare si pone come obbiettivo, si legge in delibera, il “recupero architettonico, culturale, ambientale e sociale del borgo storico di Ponzano al monte, attraverso una sinergia di pubblico e privato, che valorizzi le produzioni tipiche, ampliando anche la produzione agricola ma dando altresì un nuovo impulso alla vocazione turistica di un borgo che, oltre ad essere situato in una cornice ambientale di pregio, può vantare edifici di rilevante valore storico e architettonico, quale Palazzo Remedi”.
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