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Una storia spezzina

Una storia spezzina

Povero Alighieri, Sommo per tutti tranne che per lo stradario spezzino

di Alberto Scaramuccia

Dante, murale al Liceo Parentucelli Arzelà

Nello scorso novembre la Società Dante Alighieri ha presentato nel salone di Tele Liguria Sud Dante e noi, un agile volumetto che raccoglie la prima volta in cui alcuni Spezzini hanno incontrato il Poeta.

Era presente anche l’Assessore Frijia che ha la delega anche per la toponomastica, la struttura comunale che propone l’intitolazione delle infrastrutture viarie cittadine.

Dante al di là dell’enorme e indubbio spessore intellettuale, vanta ampi meriti anche per lo spazio che nella Commedia riserva al nostro territorio che dimostra di conoscere non superficialmente. Dice della Macra confine naturale che parte il Genovese dal Toscano, rammenta il cammino impervio che collega il Golfo alla Provenza, si rammarica della fine dello splendore di Luni, e dedica un canto, l’ottavo del Purgatorio, ai Malaspina che sempre gli mostrarono amicizia.

Per questo sono convinti da tempo che Dante meriti qualche cosa di più della piazza che gli è dedicata a Mazzetta.

Eppure, una volta e neppure molto fa, c’era una strada che portava il nome dell’Alighieri, cognome ormai quasi dimenticato da tanto che il Poeta è ricordato con il suo vezzeggiativo ché il vero nome è Durante.

Quella strada oggi appare disadorna, priva dell’appeal che possedeva nei primi tempi della città rifondata dall’Arsenale quando era una via di tutto rispetto per la sua centralità.

Collocata alle spalle della palazzata di piazza Sant’Agostino, è la strada spezzina che vanta più nomi ed intitolazioni. Quando la Spezia era chiusa fra quattro mura, era via degli orti e familiarmente ver dietro. Poi toccò a Dante e con quell’appellativo conobbe lustro per l’ospitare una loggia massonica importante che con il nome di La Spezia accoglieva fra i suoi affiliati persone illustri, da Prospero De Nobili a Ubaldo Mazzini e i suoi amici della redazione del La Spezia, settimanale che ebbe questa denominazione forse anche per celebrare la loggia.

La strada oggi è intitolata a Vincenzo Gioberti, patriota e Primo Ministro del Regno di Sardegna che visitò la Spezia proprio nel maggio del cruciale 1848.

Tuttavia, non si pensi che il nome alla via sia stato dato nel periodo immediatamente postrisorgimentale.

Infatti, fino al 1961 la strada era Dante, nome che poi venne spostato in un’area dove si pensava che della città si sarebbero compiute sorti magnifiche e progressive ma che oggi appare, purtroppo, abbastanza anonima.

Povero Alighieri! Sommo per tutti eccetto che per lo stradario spezzino che sembra così non partecipare alla festa corale del 700°.

Non si potrebbe pensare, toponomasticamente parlando, a una sistemazione diversa?

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