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Le osservazioni del comitato

Natale sul Felettino: “Nel parere del Ciga non si parla più dei tassi agevolati promessi da Toti”

“Il parere del Comitato Istituzionale di Gestione e attuazione dell’Accordo sulla realizzazione fanno dire che il lavoro da fare è ancora molto”, osserva il consigliere regionale del Partito Democratico.

Nuovo ospedale Felettino

“Il parere del Comitato Istituzionale di Gestione e attuazione dell’Accordo sulla realizzazione dell’ospedale Felettino è una lunga serie di richiami, dalla prima all’ultima delle 58 pagine del documento, che fanno dire che il lavoro da fare è ancora molto”. Lo evidenzia Davide Natale, consigliere regionale spezzino del Partito Democratico, che ha analizzato il testo licenziato il 28 dicembre scorso da Roma. In quel testo, secondo Natale, il CIGA solleva diverse incongruità che andrebbero affrontate per tempo.

“Il CIGA assume, in base a quanto prospettato dalla Regione Liguria, lo strumento del Partenariato Pubblico Privato (PPP) come quello più idoneo per la realizzazione del nuovo Felettino. Peccato che la Regione non scriva, come invece ha più volte dichiarato in risposta alle mie interrogazioni, che avrebbe le risorse pubbliche per fare l’ospedale. Se il Comitato sapesse che c’è una possibilità di realizzare l’opera interamente con risorse pubbliche farebbe le medesime valutazioni? – si chiede l’esponente del PD – Perché non è stato prospettato lo scenario che prevede l’utilizzo delle risorse dello Stato anche per la parte che oggi è finanziata dal privato? Anche perché quelle risorse la Regione le utilizzerà per il Felettino ma per sostituire i suoi stanziamenti di bilancio!”.

Sempre sul Partenariato Pubblico Privato. “Questo prevede la partecipazione del privato per il 51% e del pubblico per il 49% – ricorda Natale -. Il progetto complessivo del nuovo ospedale è di circa 264 milioni e la partecipazione di finanziamenti privati di circa 86 milioni di euro. Come è possibile che si stia dentro il range previsto dalla normativa? Facile, si levano dalla procedura e si assegnano con altra gara alcune voci (di non poco conto): la direzione lavori, il coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione, gli imprevisti (circa 37 milioni di euro di valore) e, soprattutto gli investimenti in attrezzature e arredi (circa 45 milioni di euro). In questo modo si spezzetta la gara e si può fare il PPP. Peccato che queste misure non sono sufficienti, perché calcolando in maniera puntuale le percentuali si arriva al 49,74% di partecipazione del soggetto pubblico”.

Sulla sostenibilità nel lungo periodo. “Il Comitato ha valutato il Piano Economico Finanziario, la correttezza e coerenza della bozza di convenzione e della matrice dei rischi e il progetto di fattibilità dell’iniziativa. Ma non la sostenibilità del maxi canone a carico dell’ASL 5. Quest’ultima valutazione è tutta a carico dei vertici della sanità regionale, che si assumono una responsabilità non da poco assicurando la capacità del bilancio dell’ASL a sostenere la cifra di 14,8 milioni di euro per 25 anni e 6 mesi”. E ancora “il Comitato segnala che l’Amministrazione non ha computato il valore delle aree sulle quali verrà realizzata l’opera, che sono date ad uso gratuito ma che essendo un bene pubblico devono essere assegnate al progetto con un valore. Ecco che la percentuale sballa ancora di più”.

Sulla questione dei tassi di interesse. “In più riprese è stato detto che, grazie al lavoro svolto dalla Giunta regionale, si sarebbe concluso una convenzione con la Cassa Depositi e Prestiti, per fare sì che il finanziamento dell’opera avesse tassi molto bassi. Leggendo il parere ci si accorge che il Comitato evidenzia come, nello scenario indicato dal Piano Economico e Finanziario collegato al progetto, la parte che riguarda il finanziamento non considera eventuali interventi della Banca Europea degli Investimenti e della Cassa Depositi e Prestiti, che porterebbero una significativa ottimizzazione della struttura del debito. I tassi nel disegno attuale sono quelli di mercato. Una svista? Beh, se è una svista è molto pesante in quanto su quella svista si calcola il maxi canone annuale”.

E infine “vi sono tutta una serie di osservazioni per delineare meglio ciò che è fatto in maniera insufficiente. Specificare le responsabilità del concessionario in maniera più puntuale, proprio come prevede la normativa del PPP, a garanzia del pubblico. Non si può dire che l’Amministrazione regionale non sia prudente’: nel progetto, per fortuna oggetto di osservazioni da parte del Comitato, è prevista la proroga del servizio dopo 25 anni e 6 mesi”.

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