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Via del canaletto 368

La casa studio di Manlio Argenti riapre in occasione di “Ordini”, la mostra site specific di Luca Dal Vignale fotogallery

"Ordini", la mostra di Luca Dal Vignale nella casa studio di Manlio Argenti
"Ordini", la mostra di Luca Dal Vignale nella casa studio di Manlio Argenti (foto: Alessio Gianardi)

L’arte come materia quotidiana, come presenza di tutti i giorni. La casa studio di Manlio Argenti infonde nel visitatore rispetto e curiosità per gli aneddoti che emergono durante la visita di “Ordini”, la mostra site specific di Luca Dal Vignale, realizzata grazie all’invito di Lorenzo D’Anteo, oggi proprietario e custode della casa e della sua memoria.

Le opere di Dal Vignale si sono fatte strada in maniera dirompente nelle stanze che una volta appartenevano alla famiglia Argenti, un innamorato dell’arte che ha lasciato al mondo decine, centinaia di quadri incorniciati. Tra questi anche quelli che D’Anteo, al momento dell’acquisto, ha trovato a occupare quasi ogni angolo dell’appartamento, insieme a sculture di legno e pietra. E anche laddove i quadri sono stati rimossi i loro segni restano ben visibili e la presenza dell’ex proprietario è confermata a ogni sguardo.

La casa studio Argenti, in Via del Canaletto 368, torna ad aprire le porte per un’esposizione oggi, martedì 4 gennaio alle 16, a tre anni dalla prima volta in occasione della mostra “Argenti”, che presentava un dialogo tra D’Anteo e lo scultore Fabrizio Prevedello. Le opere erano sistemate nelle quattro stanze che compongono l’appartamento e si inserivano in mezzo alle opere di Argenti, nel tentativo di riattualizzarle con la loro presenza.

Per questo secondo appuntamento, D’Anteo ha deciso di coinvolgere un giovane artista, lo spezzino Dal Vignale, conosciuto qualche anno fa al Btomic e seguito, in questo periodo di distanziamento sociale, su Instagram. Dal Vignale, come ricorda Francesca Cattoi nella presentazione della mostra, “ha visitato la casa studio in due momenti, quest’estate e a novembre, e si è confrontato con un luogo emblematico per abbondanza di memoria, tripudio di colore e polvere, dove l’impressione che si riceve, quando lo si penetra per la prima volta, è sempre quella di essere testimoni di una produzione pantagruelica e bulimica, che non lascia spazio a soste e riflessioni, ma che ha proceduto nel tempo con una prolificità non commensurabile al valore intrinseco di quanto rimasto. In tutto questo caos, Dal Vignale ha deciso di mettere ordine, a modo suo, “attraverso l’accumulazione di frammenti che compongono nuovi insiemi, infondendo valore ad oggetti che certo gli devono essere sembrati, e forse sono, abbandonati”.

Il risultato in camera, in cucina e nello studio, è fatto di opere sorprendenti, che squarciano le tinte pastello della memoria con linee e colori netti, con immagini e tessuti, le cui trasparenze lasciano intravedere l’insieme degli strati sottostanti, e che, soprattutto, non si impongono nell’ambiente, quasi non volessero invadere eccessivamente l’abitazione, prendendosi solo lo spazio necessario.

Il lavoro di Luca Dal Vignale si è sviluppato anche attraverso il dialogo con D’Anteo e Cattoi già nominati, e si è valso della collaborazione di Alessio Gianardi per le fotografie che documentano l’esposizione, e di Andrea Cardelli, responsabile del progetto grafico per la pubblicazione che la accompagna.

Una mostra da vedere, in un contesto unico, dove i significati dell’arte acquisiscono una dimensione incredibilmente umana e intima.

Ordini” è visitabile gratuitamente, oltre al pomeriggio di oggi, il 5 e 6 gennaio 2022, dalle 16 alle 20, e durante i fine settimana su appuntamento sino al 6 marzo telefonando al 339 8113560.