Lo sguardo rivolto alla riviera francese, il passo che procede in direzione opposta, verso il vicino castello. Tra le mani, un volume sul quale compaiono gli stemmi dei Comuni di La Turbie e Lerici, i limiti entro i quali Dante racchiude la Liguria quando nella Commedia la menziona per rendere l’asperità della montagna del Purgatorio. Ecco, questa, in estrema e non esaustiva sintesi è l’originale statua marmorea dell’Alighieri inaugurata stamani ai giardini di Lerici, in occasione del settecentenario dalla morte del Sommo poeta. Alla cerimonia sono intervenuti il sindaco Leonardo Paoletti; il collega Richard Galy, sindaco di Mougines (Comune gemellato con quello lericino) nonché presidente della Commissione cultura della Région Sud (Provenza-Alpi-Costa Azzurra); l’autore della scultura, professor Giuseppe Silvestri; l’imprenditore Attilio Bencaster dell’impresa Demetra, che ha messo a disposizione il blocco marmoreo (come già accaduto per la scultura di Carlo Bacci a Bagnara). Tra i presenti in platea, gli ex sindaci lericini Giorgio Tedoldi, Emanuele Fresco e Marco Caluri, che hanno intessuto e portato avanti il gemellaggio con Mougins nel passato; Alberto Stefano Giovannetti, sindaco di Pietrasanta, Comune che con Lerici e Mougins sta imbastendo una triangolazione di stampo culturale; fisicamente bloccato Oltralpe ma idealmente presente il sindaco de La Turbie Jean-Jacques Raffaele. Hanno concluso la cerimonia le letture dantesche affidate all’interpretazione di Roberto Alinghieri e le accurate illustrazioni del professor Francesco De Nicola. “Assieme alla consigliera delegata alla Cultura, Lisa Saisi – ha annunciato infine il sindaco Paoletti -, abbiamo deciso che ogni estate organizzeremo una lettura di Dante qui, di fronte a questa statua, per far conoscere ciò che di più bello al mondo c’è in letteratura”.
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