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Avantinsieme e Più Europa sotto la centrale: “Enel resti, ma basta centrali e ricatti occupazionali”

Avantinsieme e Più Europa sotto la ciminiera Enel

Un brindisi simbolico, per salutare per sempre il vecchio del 2021, ovvero il carbone, e augurare il meglio al futuro dell’area Enel. Avantinsieme, insieme agli ormai inseparabili amici di Più Europa, ha deciso di concludere così l’anno politico, con una conferenza stampa e uno scambio di saluti sotto la ciminiera della centrale Eugenio Montale, dove lo stop alla combustione del carbone è stato dato il 22 dicembre, quando le scorte all’interno dei carbonili sono finite una volta per tutte.

Il primo a prendere la parola è stato il consigliere comunale spezzino Franco Vaira, che ha recentemente raccolto il testimone lasciato da Forcieri. “Intendo portare avanti il grande lavoro svolto da Lorenzo in questi quattro anni. La prima esigenza – ha sostenuto Vaira – è quella di salvaguardare l’occupazione e riteniamo che la trasformazione in un polo green sia possibile anche grazie alle risorse del Pnrr e che le ricadute occupazionali potrebbero essere significative. Non accettiamo il ricatto psicologico della scelta tra lavoro e ambiente. Sarebbe assurdo per me, che sono medico oncologo, non portare in prima linea il tema della salute. Sono rimasto stupito, per esempi, dalla scelta del Comune della Spezia nel suo ultimo bilancio: solo 400mila euro per la rimozione dell’amianto nelle scuole, a fronte di un bilancio di 76 milioni”.

“Non siamo contro l’Enel, ma contro una nuova centrale alla Spezia. Consideriamo Enel un interlocutore autorevole – ha proseguito Lorenzo Forcieri – e proprio per questo ci aspettiamo dalla sua dirigenza una proposta industriale seria e lungimirante; una proposta in cui si abbandoni il disegno di continuare a produrre energia con combustibili fossili nell’area di Vallegrande e che consenta invece di delineare un nuovo futuro per questo territorio, che ha già pagato un gravoso contributo, sia in termini di inquinamento ambientale, sia in termini di salute pubblica alle esigenze energetiche dell’intero Paese. Non è mai stato nelle nostre intenzioni chiedere che Enel se ne vada, dopo aver bonificato il terreno in cui sorge l’attuale centrale a carbone. Al contrario vorremmo che Enel restasse facendo del sito di Vallegrande un luogo in cui investire capitali in attività “green” e “smart”, come già sta facendo in Italia e all’estero. Nel territorio spezzino vi sono capacità e competenze non comuni, sia nel versante delle imprese sia in quello dei lavoratori. L’area di Vallegrande ha collegamenti ferroviari, autostradali e marittimi ottimali. Enel ripensi la sua presenza nel Golfo della Spezia cogliendo queste opportunità. È quello che AvantInsieme chiede a gran voce dal 2017. Solo così sarà così possibile superare lo stallo attuale e avviare un confronto che noi crediamo possa essere virtuoso, nell’interesse del nostro territorio e della sua popolazione, a partire da quella giovanile. Non dimentichiamo l’importante accordo raggiunto tra Enel e Fincantieri per la ricerca sull’idrogeno: per un porto e un polo industriale come quello spezzino sarebbe un settore di grande interesse e possibile sviluppo”.

“Lasciamo perdere luna park o lucine natalizie, come proposto da qualcuno, noi – ha aggiunto il coordinatore di Più Europa, Diego Del Prato – crediamo nella transizione ecologica e nello sviluppo sostenibile, senza ricatti occupazionali. Come chiesto più volte a Enel, pensiamo anche che le aziende possano mostrare il loro lato migliore”. Il predecessore di Del Prato, Giacomo Paladini, ha focalizzato l’attenzione sul tema della rigenerazione urbana, di cui l’area Enel potrebbe essere un caso nazionale: “Non si tratta solamente del riuso di certe aree, ma del coinvolgimento di una larga parte della società. Dobbiamo puntare al meglio per la nostra città”.

Il brindisi sotto la ciminiera è stato anche l’occasione per fare il punto sul momento politico interno al centrosinistra spezzino. “C’è grande confusione – ha ammesso Del Prato – ma stiamo comunque ancora insistendo per un ripensamento da parte di Alberto Nardini, che forse è stato indotto a rinunciare anche dai veti e contro-veti che si sono visti. Noi non ne abbiamo mai fatto una questione di nomi, ma non accettiamo veti o piatti preconfezionati. Se c’è un nome condiviso bene, altrimenti è giusto andare alle primarie. Il tempo c’è ancora”. Forcieri conferma la comunione di visioni tra Avantinsieme e Più Europa: “Il Pd si era preso l’onere di avanzare una proposta, come ha fatto con Nardini. Attendiamo che ne venga avanzata un’altra. Se non arriva abbiamo le nostre proposte, sia per quanto riguarda il metodo e che le candidature. Mi dispiace che Nardini non abbia accettato. Ora vediamo se si troverà un’altra soluzione o se ci sarà un ripensamento”.

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