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Stagione turistica 2021, Lunigiana sul podio

Lunigiana Spazio Naturale

Secondo l’analisi dell’Irpet, il Covid-19 si è abbattuto nel 2020 con particolare virulenza sull’economia turistica della Toscana, facendo leva proprio sulle caratteristiche e i punti di forza del settore. Un settore che negli ultimi due decenni si è fortemente internazionalizzato e ha trovato nel turismo straniero, in particolare extraeuropeo, praticato dai nuovi ceti benestanti frutto dell’ultima fase della globalizzazione, elementi di dinamismo e resilienza alla debolezza della domanda interna, accentuatasi dopo la crisi del 2008. Questo segmento è stato senza alcun dubbio il
più penalizzato dall’insorgenza del Covid-19, che ha di fatto impedito o fortemente scoraggiato gli spostamenti in aereo e di più lunga tratta, ha nuociuto particolarmente alle forme di viaggio organizzate e alle strutture collettive, premiando invece, seppur solo in termini relativi come è ovvio, gli spostamenti a più corto raggio, le forme auto-organizzate, e le tipologie ricettive più capaci di garantire o far percepire il distanziamento sociale. Se il 2020 ha rappresentato senza alcun dubbio l’annus horribilis del turismo, il 2021 è certamente un anno di parziale ripresa, una ripresa molto significativa anche se, naturalmente, insufficiente a garantire il recupero dei livelli precedenti la crisi. ed economica prossima alla normalità. Fino ad aprile il flusso turistico internazionale ed interno nel nostro paese risultava estremamente ridotto. In alcuni casi perché esplicitamente limitato dalle normative di contrasto al virus, come il blocco delle frontiere in entrata e uscita o le misure di quarantena obbligatoria, e più generalmente perché la percezione di insicurezza sanitaria scoraggiava una pratica come il viaggio che necessita di condizioni psicologiche di relativa sicurezza per poter essere esperito come una pratica di massa da turisti naturalmente “psicocentrici”. La ripresa, impetuosa più di quanto molti degli osservatori si aspettavano, la si osserva
dunque a partire da maggio e riguarda in primo luogo il turismo domestico e quello straniero di più corto raggio proveniente dai paesi più prossimi all’Italia.

La maggior criticità è stata registrata dalle città d’arte, sia in diminuzione dei flussi durante la crisi che in minor capacità reattiva nel 2021. Dopo le città d’arte il prodotto collinare è quello più impattato dalla pandemia nel 2020, ma con maggiore reattività nel 2021, mentre le aree balneari e montane hanno recuperato una parte delle perdite rispetto al 2019 grazie al ritorno degli italiani e dei toscani. Analizzando gli ambiti turistici, oltre alla tenuta complessiva degli ambiti balneari, un grande risultato è stato quello ottenuto dal turismo rurale montano e collinare, premiato dalla componente italiana e dal ritorno degli europei. Tra tutti spunta la Lunigiana, seguita dalla val d’Orcia, ma anche da alcuni territori della provincia di Arezzo. Come sarà il 2022? Probabilmente a dominare saranno ancora i mercati interni, per i quali la concorrenza tra regioni certamente aumenterà, e i mercati europei, che costituiscono una chiave importante del recupero dei livelli prepandemici, insieme al mercato cruciale per eccellenza per molte destinazioni toscane tra quelle più toccate dagli effetti economici del virus, quello degli statunitensi. Il loro ritorno, atteso su una scala più elevata dell’attuale, è previsto soprattutto nella primavera del 2022 e anche da ciò dipenderà la capacità della regione di ridurre significativamente e ulteriormente quel gap di presenze rispetto al tempo precedente la crisi che oggi misuriamo tra il 30% e il 40%, ma che permane più ampio se tradotto in termini di consumo e di impatto economico. “Programmazione, organizzazione e visione sono i tre ingredienti per il lancio definitivo della Lunigiana nel panorama turistico mondiale – commenta il presidente dell’Unione di Comuni Montana Lunigiana
e sindaco di Fivizzano Gianluigi Giannetti – L’Ambito turistico ha applicato questi ingredienti sotto l’attenta regia dell’Unione ei Comuni e si iniziano a intravedere i primi risultati. Per la prima volta da sempre la Lunigiana turistica è sul podio della Toscana, un risultato incredibile che va oltre le nostre più rosee aspettative, ma è anche un segnale che ci conferma che abbiamo intrapreso la strada giusta per fare del turismo la prima risorsa economica della Lunigiana.”

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