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"l'imprenditore 4.0"

Coldiretti e Confartigianato donano una statuina al vescovo Palletti

"Fare il presepe può diventare un piccolo ma salutare vaccino contro l'angoscia".

Paolo Campocci, monsignor Luigi E. Palletti, Nicola Carozza

Le rappresentanze provinciali di Coldiretti e Confartigianato hanno incontrato il vescovo S.E. Mons. Luigi Ernesto Palletti. “Un incontro cordiale avvenuto al termine di un altro anno segnato dalla pandemia – commentano le associazioni -, che ha messo a dura prova le imprese e il tessuto produttivo spezzino, ma che, al tempo stesso, ha portato in dote una forte capacità di reazione degli imprenditori e dei agricoltori del territorio. Al vescovo è stata consegnata una statuina rappresentativa per il presepe. Si tratta di una statuina promossa dalla Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti per ricordare che la vita continua se c’è chi la sa e la vuole coltivare. Il simbolo dell’impegno e del lavoro del mondo produttivo è stato consegnato al vescovo dai dirigenti Nicola Carozza di Confartigianato e Paolo Campocci di Coldiretti”.

“Fare il presepe può diventare un piccolo ma salutare vaccino contro l’angoscia. Le statuine del presepe ripropongono un evento sempre attuale: la vita che riparte, nonostante tutto e a dispetto di tutto. Con questa statuina mettiamo nel presepe centinaia di coltivatori e piccoli imprenditori spezzini che hanno saputo reagire alla crisi. È proprio l’imprenditore 4.0 che sa coniugare la manualità e l’inventiva con gli strumenti offerti dalla tecnologia – spiegano Carozza e Campocci – una delle sfide per la crescita economica e sociale del Paese”. “Vi ringrazio per questa visita e questo dono – ha ringraziato il Vescovo della Spezia Mons. Luigi Ernesto Palletti – giungano a tutti gli imprenditori i miei sinceri auguri di Natale. La grotta di Betlemme ci attrae e ci avvolge con la sua luce per inviarci a portare a tutti una buona notizia. La nostra speranza non è riposta su una effimera illusione, ma su un fatto concreto: Cristo è nato per noi. Il periodo che viviamo è ancora segnato dalle criticità che, in modo particolare, ha provocato la pandemia. Molti però sono i segni che manifestano la volontà e l’impegno per favorire una ripresa, sia economica, sia delle relazioni fra le persone, di cui ognuno sente la necessità. Il Natale ci richiama con forza a vivere tutto questo, anche con gesti concreti di carità”.

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