“Rieccoci, siamo di nuovo alle promesse pre elettorali. Il nostro sindaco, quello che non ha speso una parola a difesa degli spezzini su molti temi, ci riprova a sembrare sveglio ma fa solo la figura di chi è a caccia di favole più che di vere priorità degli spezzini; il sindaco va a caccia di idee fantasiose perché si sta preparando alla nuova campagna elettorale. Ieri ha riesumato una vecchia idea con il tunnel in Viale Italia per collegare i giardini alla Passeggiata Morin. Non sarebbe neppure brutto, ma lui stesso non sa se è fattibile visto il rischio che ne potrebbe venir fuori con un tunnel ‘sottomarino’ poiché sotto si troverà il mare e i costi di realizzazione, di cui lui infatti non parla, non sono facilmente calcolabili. Per fortuna molti cittadini, nel suo annuncio su Facebook, gli hanno già risposto ricordandogli che in questa città ci sono ben altre priorità su cui semmai presentare progetti per il Pnrr. Tipo il già noto ospedale nuovo che resta un fantasma (si potrebbe proporre di fare un mutuo alla ASL con costi minori o alla regione di usare i fondi del Pnrr invece di farsi fare un finto prestito dai privati che farà guadagnare solo loro). Visto che siamo in una situazione drammatica nei servizi sanitari, anche territoriali, con l’ospedale Sant’Andrea al collasso e con quello nuovo di cui ancora non si vede la prima pietra. Oppure si potrebbe pensare alla manutenzione delle periferie, visto che Spezia non è fatta solo di centro cittadino. Oppure a un piano casa per uscire da certe emergenze, oppure all’ideazione di progetti che creino lavoro per i nostri giovani, che sono costretti quando va bene a cambiare città o peggio ad andare all’estero”. Così in una nota il coordinamento provinciale di Articolo Uno. “Caro sindaco se proprio si deve svegliare, visto che ci sono le elezioni, si ricordi di chiedere a padron Toti di smettere di trattare la nostra città come la cenerentola della Liguria. Questo dovrebbe essere il suo ruolo non quello di raccontarci favole o di fare progetti che non saranno mai realizzati”, continuano da Articolo Uno, con la convinzione che il primo cittadino “teme giustamente il fatto che se le forze progressiste, da tutta la sinistra ai 5 stelle, ai movimenti civici, si uniscono come devono, a differenza della volta scorsa, lui dovrà lasciare quel comodo ruolo in cui, da silente subalterno alla regione, ha goduto mentre la città soffriva”.
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