Tante incertezze

Disdette e nuovo decreto in vista, un Natale che preoccupa i ristoratori

I ristoratori navigano a vista e aspettano, non del tutto sereni, le indicazioni del governo. Le disdette ci sono e sono dovute alle situazioni più diverse.

Contatti con positivi, assenza di Green pass e il nuovo decreto governativo con le linee anticontagio in vista delle feste. Sono gli elementi che frenano le prenotazioni al ristorante per le feste di Natale, in particolare per il 25 e il 26 di dicembre e fanno tenere gli occhi puntati sul Capodanno.  I ristoratori navigano a vista e aspettano, non del tutto sereni, le indicazioni del governo. Le disdette ci sono e sono dovute alle situazioni più diverse.

Diego Sommovigo e Monica Guidi, moglie e marito e titolari della storica osteria Caran alla Spezia e del Gambero a Le Grazie spiegano: “Abbiamo avuto una disdetta importante, perché la famiglia che aveva prenotato ha avuto un caso positivo e quindi hanno dovuto rinunciare. Salvo questa importante defezione, che chiaramente ci rammarica, siamo pieni. Abbiamo timore però di quello che potrebbe accadere domani con il nuovo decreto è una grande incognita. In questo anno abbiamo visto tanti cambiamenti a partire dal calo delle cene aziendali e ci rendiamo conto che ci sono molti timori anche tra i clienti più anziani. Gli scenari che si prospettano a partire da domani ci preoccupano perché potrebbero tradursi in un grave danno per noi. Questo senza dimenticare che alcuni costi fissi ci sono e molte spese sono aumentate. Nella nostra realtà, in tanti saranno costretti ad alzare i prezzi. Fino ad oggi con l’introduzione del Green pass e quello rinforzato non abbiamo avuto problemi, i clienti in un certo senso si sentivano anche tutelati. Noi comunque vogliamo restare saldi e puntare sull’ottimismo. Per questo motivo abbiamo deciso di investire anche nel nostro secondo ristorante ‘Il gambero’. Lo abbiamo interamente ristrutturato, puntando anche all’enoteca e con una spillatrice di vini dotata di 400 bottiglie di pregio. Vogiamo dargli un taglio diverso. Crediamo tantissimo nel nostro lavoro e non vogliamo rinunciare”.

Per Endrio Secondini, titolare dell’Antica Hostaria Secondini a Montalbano, la speranza è quella di mantenere i tavoli per le feste: “Abbiamo avuto delle disdette importanti sempre a causa del Covid. Una per dei contatti con positivi e un’altra perché delle persone hanno contratto la malattia. Viviamo giorno per giorno, perché di fatto non ci sono certezze, se pensiamo anche a domani quando il governo si pronuncerà. In passato le defezioni si soffrivano meno perché c’era un continuo ricambio. Oggi le sentiamo di più perché ciò non avviene. Sul decreto governativo aspettiamo le ufficialità, certo è che se dovessero intervenire sulle distanze avremmo problemi sulle prenotazioni, confermate e magari fatte mesi fa. Prima della pandemia potevamo ospitare fino a 55 persone, adesso siamo passati a 41. Con il Green pass non abbiamo mai avuto problemi, anzi ne abbiamo visti di validi e di tante forme. C’era stata solamente una titubanza inziale, poi superata”.

Alla Spezia, Valetino Demedici titolare del ristorante vegano Origami spiega: “Spiace dirlo ma non abbiamo nessuna aspettativa e aspetteremo domani, dopo le decisioni del governo per capire come gestire al meglio la situazione. Il nostro è un locale con ristorante. Le cene ci saranno fino alla sera del 24 ma non abbiamo molte prenotazioni. Il 25 e il 26 lavoreremo solo con il locale. Chiaramente abbiamo dei timori per quello che potrà accadere con le nuove decisioni del governo“.

Dall’Antica osteria del carugio a Porto Venere, Antonella Cheli: “Ci sono state delle disdette sopratutto da persone che non avevano il Green pass, mentre stiamo cominciando ad avvertire il fatto che la gente comincia a spostarsi meno volentieri. Abbiamo notato che le prenotazioni si stanno fermando, questo Natale purtroppo non è quello che ci aspettavamo. Ed è un vero peccato, il clima a Porto Venere è bello sotto tanti punti di vista anche se durante la settimana è poco frequentata mentre nei fine settimana di solo attrae tantissime persone. Le persone avrebbero voglia di stare bene ed essere tranquilli ma l’onnipresenza del virus incide inevitabilmente. Resta da capire cosa accadrà domani con il nuovo decreto”.

Alle Cinque Terre, Francesco Galleno socio del ristorante Causapersa a Monterosso spiega: “Noi viviamo di turismo e stiamo aspettando le vacanze di Natale, abbiamo più aspettative dal 26. Il movimento c’è, ma se in base al nuovo decreto dovessero inserire il tampone per accedere al ristorante la situazione si complica. Molte persone sarebbero costrette a spostarsi di molti chilometri per farlo. Il green pass ci ha aiutato. Molti colleghi a Monterosso sono a buon punto con le prenotazioni il tampone invece potrebbe essere causa di disdette. Noi gestiamo anche un albergo, il timore è andare incontro a un potenziale doppio disastro”.

Gianni Franzi titolare della trattoria omonima a Vernazza conclude: “Abbiamo avuto qualche disdetta, lo stesso vale anche per alcuni affittacamere. Nel nostro caso sono arrivate dagli stranieri perché hanno ritenuto più complicato viaggiare. Sono state poche ma ci sono stati. I residenti e gli italiani reggono e li aspettiamo. Lo scenario potrebbe cambiare domani con il nuovo decreto. Che crea enorme incertezza. Stiamo organizzando anche per Capodanno ma siamo in stan by con la conferma delle forniture. Non possiamo rischiare di dover buttare tutto. Stiamo vivendo anche un costante aumento dei prezzi delle forniture anche perché in alcuni casi è anche difficile reperire le merci”.

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