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Garante diritti detenuti, Pastorino: “Da maggio 2020 non si è mosso nulla”

"Intanto la vita delle donne e degli uomini reclusi e di chi lavora in carcere è sempre peggio".

Gianni Pastorino

“Mentre le condizioni delle carceri liguri sono sempre più precarie, sia per sovraffollamento che per mancanza di personale, la discussione sulla nomina del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà, in consiglio regionale langue, in una Regione che non può più permettersi di non avere una figura di garanzia che tuteli sia chi viene detenuto sia chi lavora all’interno del settore”. Così in una nota Linea condivisa. “Le forze di maggioranza – afferma il capogruppo di Linea condivisa Gianni Pastorino – non sono in grado di affrontare una discussione sugli organismi di garanzia, a partire dal difensore civico, in maniera coerente e di prospettiva. Spiace constatare che la Liguria sia stata una delle ultime Regioni ad approvare la legge, e posso dire di essermi personalmente impegnato per cinque anni, per convincere il consiglio regionale ad adeguarsi alle normative delle altre Regioni, ma in realtà, da maggio 2020, in consiglio regionale non si è mosso nulla, mentre la vita delle donne e degli uomini carcerati e di chi lavora in carcere è sempre peggio”.

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