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La crisi è ormai conclamata

Thiago non molla: “Usciamone assieme”. Ma il suo destino pare segnato

La solita conferenza controllata, addirittura a difesa della squadra. “Quando dico che dobbiamo accettare la nostra realtà attuale intendo tutti: io per primo, la squadra, il club e chi sta intorno, i tifosi. Se vogliamo bene a questa società, il momento di dimostrarlo è questo”.

Thiago Motta
“Questo è il momento di uscirne tutti assieme. Ognuno di noi, per fare il bene del club e farlo crescere ogni giorno un po’ di più”. Se Thiago Motta è arrabbiato, di certo è bravissimo nel non mostrarlo quando si presenta in conferenza stampa dopo la sconfitta dello Spezia contro il Lecce. Ne avrebbe motivo: se la mancanza di un gioco riconoscibile può essergli imputata in quanto tecnico, quella di mordente in campo è tutta appannaggio dei calciatori. Eppure li difende. “Il pubblico non è contento ed è giusto così. Ma non possono essere scontenti di quello che i calciatori mettono in campo”.
Poi spiega, in uno slalom oltre la barriera linguistica, e una ostentata analiticità, che forse non lo stanno aiutando molto. “Dobbiamo accettare la nostra realtà in questo momento. Questo non vuol dire pensare che le cose vadano bene chiaramente. Io amo le persone che in queste situazioni danno qualcosa di più, ma devo accettare quello che vedo. Non dimentichiamo mai chi siamo e da dove veniamo. Tutti dobbiamo accettare la nostra realtà, per migliorare. E solo così potremo combattere contro le squadre che affronteremo da oggi in avanti”.
Prova a sviluppare il concetto. “La storia di questo club è fatta di tanti anni di lotta per raggiungere la serie A. Rimanerci non è facile. Potenzialmente ci sono valori importanti, ma nessuno di noi ha dimostrato quello che altre squadre di serie A hanno fatto vedere. E non dimentichiamoci che abbiamo affrontato squadre di grandissimo valore. Vedo delle cose positive, perché io sono fatto così. Quando dico che dobbiamo accettare la nostra realtà attuale intendo tutti: io per primo, la squadra, il club e chi sta intorno, i tifosi. Se vogliamo bene a questa società, il momento di dimostrarlo è questo”.
Domenica arriva un Empoli in grande spolvero, che mostra un po’ quello che poteva essere. “Viene dalla serie B e oggi viaggia al doppio di noi. Hanno 26 punti, quindi si può dire. Hanno vinto contro l’Hellas, vanno molto forte. Dimostrando di poter giocare contro chiunque, dalla Fiorentina al Napoli. La affronteremo con tutte le nostre forze, perché ne abbiamo bisogno in questo momento. Quando arrivano qui devono capire che troveranno una squadra che vorrà combattere al massimo”.
La chiosa rischia fortemente di venire smentita tra pochi giorni. “Ora è difficile per tutti, non solo per me”. Ha ragione, ma la verità è che di fronte ad una crisi del genere è proprio la sua posizione la prima a diventare contenibile. E forse solo un miracolo a questo punto potrebbe salvare la sua panchina, ovvero un doppio risultato positivo che coinvolga anche la trasferta di Napoli. I punti che si giocano nel frattempo servono per salvarsi, chiunque sia a portare a termine questa stagione da tecnico.
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