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Il sogno è averlo pronto per la primavera del 2023

Corniglia si mobilita per restaurare l’organo di San Pietro, servono 30mila euro

Il restauro complessivo dell'organo ammonta a 50mila euro ed è di oggi la notizia dell'approvazione del sostegno economico, da parte della Cei, della metà delle spese per le opere di restauro. Lo strumento potrebbe essere pronto nel 2023, mentre la riqualificazione comincerà a primavera di quest'anno. L'illustrazione del progetto avverrà il 19 dicembre nel corso di un concerto benefico previsto alle 16.30, proprio nella chiesa di San Pietro dove sarà possibile ascoltare le note del prezioso strumento.

Una comunità tenace può fare grandi cose. Adottare due bambini a distanza dopo che la mamma è mancata a causa del Covid e proseguire anche un progetto per la salvaguardia dello storico organo che da 120 anni accompagna le funzioni religiose. Ed è da qui che parte la nuova impresa nella piccola e tenace Corniglia dove da qualche mese si è istituito il Comitato per il restauro dell’organo a canne della parrocchia si San Pietro Apostolo. Il restauro complessivo dell’organo supera i 50mila euro ed è di oggi la notizia dell’approvazione del sostegno economico, da parte della Cei, della metà delle spese per le opere di restauro. Lo strumento potrebbe essere pronto nel 2023, mentre la riqualificazione comincerà a primavera di quest’anno.

La comunità cornigliese però non dovrà perdere tempo e raccogliere più fondi possibili, perché il resto del restauro è a loro carico e la spesa stimata sarebbe di circa 30mila euro iva compresa. Ed è per questo motivo che l’illustrazione del progetto avverrà la sera del 19 dicembre quando alle 16.30 nella parrocchia di San Pietro Apostolo si terrà un concerto con il maestro Matteo Pasquini e il coro Nova Levanto e il direttore Aldo Viviani.

L’occasione sarà utile per illustrare la storia dell’organo, ma in quella data tutte le offerte verranno devolute in beneficienza e alle famiglie che sono in difficoltà. Il primo passo sarà questo concerto ma l’intenzione del comitato è quella di sbarcare anche sui social e sulle piattaforme di crowdfounding.

La volontà del comitato è quella di restituire a tutta la comunità uno strumento prezioso, di grande pregio, e che fa parte della grande famiglia di Corniglia. Il gruppo si è costituito qualche mese fa e ne fanno parte il parroco, Alberto Codeglia, l’organista Gianpaolo Barrani, Matteo Pasquini esperto organaro, Luca Galletti presidente della Pubblica assistenza, Cesare Vernazzani dell’amministrazione comunale, Marco Brunamonti esperto di musica, Alida Giacchetta rappresentante dei proprietari seconde case, Patrizio Scarpellini direttore del Parco nazionale delle Cinque Terre e Francesca Guelfi di Uniti per Corniglia.

Lo strumento è stato costruito nel 1917 da Achille Baldi e figli di Torino – spiegano dal Comitato -. La facciata è costituita da 35 canne in stagno. Lo strumento è a completa trasmissione pneumatico tubolare con tubi in cartone. La consolle è rivolta verso l’altare ed è completa di due tastiere cromatiche di 58 tasti con estensione DO 1- LA 5. La pedaliera e diritta conta 27 pedali. Sopra la pedaliera sono presenti 5 pedaletti in metallo. La manticeria è  provvista di due mantici a lanterna a due pieghe fasciati in pelle di montone.  Il motore è di moderna fabbricazione. Un vero gioiellino. Con questo gruppo dove tutti i componenti hanno accettato con entusiasmo di farne parte, cercheremo di effettuare un restauro totale dello strumento affidandoci alla ditta Fratelli Marin, casa fondata nel 1860“.

Il legame che Corniglia ha con la musica da organo è molto forte. Nella seconda metà dell’Ottocento le funzioni venivano accompagnate dalle note dello strumento precedente -aggiungono -. L’organaio veniva addirittura da Santa Margherita Ligure, il crocevia era Borghetto Vara, e poi raggiungeva Corniglia dove riceveva vitto e alloggio. Il suo stipendio era di 12 lire. Aveva anche un tiramantici che si occupava di fare in modo che l’aria raggiungesse le canne dell’organo, per lui il compenso era di 3 lire“.

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