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Il bilancio del 2021

Porto, da Calata Paita ai dragaggi passando per il Pnrr. Sommariva: “Tanta carne al fuoco”

Un porto in salute, quello che si appresta a chiudere il 2021. Traffico container in crescita del 22 per cento, progetti in rampa di lancio, voglia di cambiare il paradigma nei rapporti con la città e di esplorare nuove soluzioni. Mario Sommariva e Francesco Di Sarcina hanno fatto il bilancio dei primi 12 mesi insieme alla guida dell’Authority della Spezia e Marina di Carrara, presentando i primi risultati nei rapporti con i terminalisti e dichiarandosi pronti ad affrontare le sfide presenti nei meandri delle norme sulle Zone logistiche semplificate e nell’avvio di cantieri e dragaggi.

“Abbiamo messo molta carne al fuoco – ha esordito Sommariva -. Il Pnrr stimola a seguire tempistiche rapide e a mettere in campo una dinamicità forte. Si respira un clima diverso nel Paese”.
Il dialogo con Lsct è più chiaro e collaborativo, ci sono più trasparenza nelle relazioni e comunanza di obiettivi. “L’accordo del 23 luglio ne è la prova. Dopo aver trascorso i primi mesi impegnati a sbloccare gli investimenti si è determinato un quadro in cui occorreva una nuova sintesi e collegare lo sviluppo del terminal con l’accelerazione della riconsegna di Calata Paita. Dal 1° gennaio verrà dato il via alla riqualificazione”, ha proseguito il presidente. Il 20 dicembre se ne saprà di più.
Sommariva ha elogiato lo spirito di squadra che anima Via del Molo, ringraziando tutto il personale e i collaboratori, dal segretario in giù. “La nostra volontà è quella  di colmare la distanza tra porto e città. L’idea è di tenere insieme traffici, sviluppi e infrastrutture in una visione formale e sostanziale condivisa con la cittadinanza. Abbiamo varato un Piano operativo triennale con sette pilastri di azione, tutti mirati alla transizione e alla sostenibilità. Parallelamente abbiamo avviato i progetti Green ports con Enel e Snam. A fine agosto – ha ricordato – 10 progetti hanno risposto al bando nazionale per l’elettrificazione e la sostenibilità: 22 milioni arriveranno da ministero della Transizione ecologica e 48 verranno coperti con risorse di bilancio dell’Adsp, se non ci saranno residui. Abbiamo in progetto l’implementazione della rete elettrica per sostenere 80 mega watt di consumi, oggi siamo a 20, e avremo produzione energetica con un impianto fotovoltaico di 40mila metri quadri sulla copertura dei binari che ridurrà anche l’impatto rumoroso dei treni“.
Attenzione ai temi dell’occupazione, del rapporto con la città e dell’ambiente, e ci sono anche i traffici. I Teu sono aumentati del 22 per cento nel 2021, i treni sono stati oltre 8.000, e forse La Spezia recupererà il primato della quota merci su ferro oggi in quel di Trieste. A livello di volumi complessivi non c’è però una crescita a causa del calo degli sbarchi di carbone e gas. Oltre a tante luci, Sommariva ha inserito nel bilancio anche un’ombra. “La caduta inattesa del ponte di Pagliari. Lo ricostruiremo certamente, ma nei tempi che ci saranno consentiti dalle autorità giudiziarie. La scelta è stata compiuta, le risorse stanziate”, ha concluso il presidente.

Il segretario Di Sarcina ha confermato: “E’ stato un anno intenso, nel Piano ci sono traguardi importanti come l’allestimento di 5mila metri quadrati in Calata Paita in tempi velocissimi con una qualità degna delle migliori città europee. In parallelo alla realizzazione del pontile per le crociere: a inizio anno ci sarà la consegna del progetto esecutivo da parte dei progettisti così da poter lanciare la gara d’appalto e procedere con le opere previste. Confidiamo di rispettare i tempi di spesa del Pnrr. E poi sarà il momento della realizzazione della stazione crocieristica in capo a Scct, la società composta da Costa, Royal Caribbean e Msc“. Ma per i prossimi mesi Di Sarcina ha posto l’accento soprattutto sul tema dei dragaggi “per mantenere la competitività rispetto agli altri porti che mirano ai nostri stessi traffici. Stiamo progettando opere di dragaggio – ha aggiunto il segretario – e analizzando i sedimenti con i migliori consulenti disponibili. Siamo confidenti di avere presto novità positive”. Gli interventi in programma riguarderanno prima di tutto il canale di accesso al porto e in un secondo momento i fondali del terzo bacino dove prenderà corpo l’ampliamento delle banchine di Lsct. In tutto 850mila metri cubi di fanghi intrisi di sale.
“Un quantitativo del genere – ha illustrato Di Sarcina – manderebbe in tilt qualunque discarica, e il recapito finale dei fanghi dipende dalla natura dei fanghi stessi. Se il materiale avrà caratteristiche che lo consentiranno insieme agli uffici regionali abbiamo individuato un’area di scarico al largo dove ci sono fondali superiori ai 50 metri, dove non vivono organismi vegetali perché non arrivando la luce non filtrando la luce non è possibile la fotosintesi. Se ci saranno gradi di inquinamento diverso si ricorrerà alla cassa di colmata, ma riteniamo di non avere grandi quantità di materiale che rientri in questa tipologia. Se poi ci saranno particolari inquinanti ci sono sistemi di smaltimento o decontaminazione appositi. Nel 2021 abbiamo effettuato tre dragaggi tra La Spezia e Carrara, e sono andati bene”.

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