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Tecnica e politica: chi la spunterà?

Enel, riacceso il gruppo a carbone su richiesta di Terna. Lavoratori costretti a sospendere lo sciopero

A due settimane dallo switch off la centrale Enel della Spezia ritorna a bruciare carbone. Una chiamata in servizio a pochi giorni dallo spegnimento che è più unica che rara nel panorama italiano e non solo. Una richiesta di accensione del gruppo SP3 giunta da parte di Terna per “garantire la continuità del servizio e della sicurezza del sistema elettrico”, un’urgenza tale da costringere i lavoratori a interrompere lo sciopero dello straordinario e della modifica degli orari di lavoro indetto a fine novembre per protestare contro l’assenza di qualsivoglia certezza rispetto al futuro della centrale e dei lavoratori. L’accensione è avvenuta nella giornata di lunedì e, ora è chiaro, proseguirà per alcuni giorni. Difficilmente dunque i lavoratori potranno ritornare a incrociare le braccia, visto che dal 20 dicembre scatta il periodo di non belligeranza per le festività natalizie. E’ invece possibile, almeno in teoria, che la centrale arrivi proprio sino all’ultimo giorno utile di utilizzo.

Un fatto molto strano, come dicevamo. Dallo spegnimento effettivo alla data di dismissione di una centrale a carbone, infatti, solitamente trascorrono mesi, se non addirittura anni. L’ultimo esempio in Italia è stato quello della centrale Enel “Pietro Vannucci” di Bastardo, nel comune di Giano dell’Umbria: dismessa definitivamente a dicembre 2020 aveva bruciato carbone l’ultima volta nel febbraio del 2017. Per la centrale spezzina lo scarto potrebbe essere di pochi giorni, se non di poche ore.

A motivare la richiesta di accensione improvvisa, che arriva a meno di due settimane dal nullaosta alla messa fuori servizio, il particolare contesto internazionale che riguarda il mercato energetico e delle materie prime, proprio alla vigilia dell’avvio della transizione ecologica, il processo attraverso il quale Europa e Italia vogliono uscire completamente dall’utilizzo delle fonti fossili entro il 2050. Un cammino complesso, per il quale Terna ha più volte messo su bianco la necessità di compensare le chiusure delle centrali a carbone con la tecnologia a gas, coinvolgendo nel ragionamento anche quegli impianti (soprattutto nel Nord Ovest del Paese e nelle isole) che sono ancora in attesa di autorizzazione e che sono stati inseriti nelle aste del capacity market. Non sfugga a nessuno che tra queste c’è proprio il progetto che Enel ha presentato alla Spezia e che una settimana fa ha superato l’iter di Via con la firma apposta di concerto tra il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, e quello della Cultura, Dario Franceschini. Prossimamente, come dichiarato di recente anche dal sindaco Pierluigi Peracchini in Consiglio comunale, si svolgerà la conferenza dei servizi nel corso della quale Comune, Provincia e Regione faranno di tutto per negare l’intesa. Ma basteranno le ragioni politiche di un territorio per avere la meglio sulle questioni tecniche di un intero Paese?

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