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Cinque comuni nella Zona logistica speciale, possibili premialità oltre alla semplificazione

Carte sul tavolo del ministero della Coesione. Il Cieli: "Centro logistico Santo Stefano già vicino a essere interporto".

L'area retroportuale di Santo Stefano Magra

Zona logistica speciale e sviluppo del centro logistico del retroporto di Santo Stefano tra i temi cardine del consiglio comunale tenutosi ieri alla ex Vaccari. A fare il punto sulla Zls e il suo iter, il dottor Jacopo Riccardi di Regione Liguria: “Il Comune di Santo Stefano – ha esordito – ha giocato un ruolo importante al tavolo per l’istituzione di una Zona logistica speciale del sistema portuale spezzino. Una Zls è un perimetro entro il quale un imprenditore si insedia trovando una serie di agevolazioni sulle pratiche procedurali, quindi il vantaggio di avere una semplificazione amministrativa rispetto a quella grande mole di paletti burocratici che a volte rallenta, frena e mortifica l’iniziativa imprenditoriale”. Della partita, i Comuni della Spezia, di Santo Stefano, Arcola, Follo e Vezzano (“un primo nucleo che si potrà eventualmente evolvere”), ai quali la Regione ha chiesto, per delineare la Zls, “di perimetrare aree già urbanisticamente conformi alla destinazione a impresa, a economia logistica, a servizi per la logistica: altro elemento che dà grandissimo valore alla Zls, oltre alla semplificazione, perché l’imprenditore sa che che, nel perimetro in cui si insedia, c’è già la conformità per la sua attività”. E potrebbero esserci ulteriori vantaggi: “Parecchie volte – ha in merito aggiunto Riccardi – si sente dire che le Zls non prevedono quei benefici fiscali che sono invece presenti nelle Zone economiche speciali. Ma è anche vero che, per ovviare a questo, come Regione stiamo valutando di inserire nelle misure del Por Fesr 2021-27 – che dovrebbe essere approvato in primavera e vedere le prime attuazioni in estate – se inserire delle premialità, relativamente ai bandi, rispetto ai comuni della Zls; ad esempio piccole agevolazioni per il bando di sostegno alle Pmi”.
Quando verrà istituita, la Zls avrà durata di almeno sette anni rinnovabile per altri sette. Il lavoro per la sua creazione è partito a inizio 2021 “quando assieme all’Autorità di sistema portuale del Mar ligure orientale, partner indispensabile – ha aggiunto Riccardi -, abbiamo redatto un avanzato piano strategico che raccoglie le linee portanti proposte dai Comuni”, e attualmente la Regione è in attesa della risoluzione del Ministero per il Sud e la Coesione in merito all’estensione della Zls. “Speriamo che la risposta arrivi in tempi stretti in modo da sdoganare il documento completo e inviare il dossier per autorizzare la Zls e individuarne gli organi”.

“Noi crediamo fortemente nella Zona logistica speciale – ha proseguito la sindaca di Santo Stefano, Paola Sisti -, è veramente un’opportunità per il futuro. La burocrazia ha un peso enorme e un costo altissimo per le imprese, che molto spesso, più che sgravi tributari o fiscali, chiedono semplificazione. Nell’area da noi individuata per l’inclusione della Zls non c’è solo il retroporto, ma abbiamo aggiunta tutta l’ex area Vaccari, che è la scommessa dei prossimi cinque anni. Potrà anch’essa essere oggetto di una Zls, nell’ottica del diventare veramente attrattivi per gli investimenti privati”. Dalla sindaca anche un passaggio sull’insediamento di Amazon nel retroporto.

Quindi il professor Giovanni Satta del Cieli (Centro italiano di eccellenza sulla logistica, i trasporti e le infrastrutture, organismo universitario interdipartimentale tra Economia, Giurisprudenza e Ingegneria, Università di Genova) ha illustrato il piano strategico di sviluppo del centro logistico retroportuale santostefanese. Una dettagliata dissertazione, che, tra i vari punti, ha evidenziato gli obbiettivi del piano, vale a dire: “Andare a creare – ha spiegato – un centro intermodale che incrementi il trasporto ferroviario; realizzare un centro ad alto valore aggiunto, perché rispetto alla movimentazione di un container vuoto, quella di un container pieno con lo svolgimento di servizi ad alto valore aggiunto porta più ricchezza sul territorio, a parità di emissioni e impatti; creare una serie di strumenti di supporto finanziario e consulenziale; creare una governance unitaria di tutte le attività del centro logistico”. Satta ha evidenziato che “le azioni guida attraverso le quali raggiungere questi obbiettivi sono il riconoscimento, per il centro logistico, della qualifica di interporto, – qualifica alla quale il centro logistico ha il vantaggio di essere già molto vicino – che apre a possibili finanziamenti nell’ambito della legge interportuale; seconda azione, diventare interporto di tipo core, ovvero inserito nelle reti Ten-t, che significherebbe poter beneficiare di risorse finanziarie ed altri elementi fondamentali, anche a livello di visibilità e conoscibilità internazionale di Santo Sefano”.

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